Gatti e potere: i felini di oggi tra cariche politiche, isole dedicate e accarezzatrici selezionate

Dagli antichi egizi fino a oggi, il gatto ha sempre mantenuto un’aura di sacralità e mistero. È un animale domestico, anche se di domestico sembra avere ben poco. Per la giornata nazionale di questo incomprensibile, amatissimo felino, abbiamo pensato che sia importante ridimensionare il nostro ruolo di subordine nei suoi confronti, raccontando i modi più particolari in cui è entrato a far parte della vita dell’uomo.
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Sara Del Dot 17 Febbraio 2019

Il gatto: da sempre accanto all’uomo, è considerato un animale domestico a tutti gli effetti, eppure non facciamo che definirlo una creatura indipendente, misteriosa, spirituale, carica di significati tanti dei quali a noi ancora oscuri. A differenza del cane, che dipende totalmente dalla nostra presenza e, possiamo dirlo, vive per noi e grazie a noi, spesso il gatto dà più l’impressione di onorarci della sua presenza. Sicuramente, nel suo rapporto con l’essere umano, è il felino a farsi carico di tutto il peso decisionale.

In più, nel corso della storia gli sono stati attribuiti significati di tutti i tipi da cui tuttora, nel 2018, fatica a liberarsi. Come la sfortuna (per i gatti neri). O la possibilità che possa rappresentare un collegamento con i defunti (secondo una leggenda buddhista). O ancora l’idea che abbia a disposizione sette vite.

Insomma, grazie alla sua indecifrabilità e all’aura di mistero che lo circonda, possiamo dire che il gatto è l’animale più potente a condividere gli stessi spazi (i suoi, oserei aggiungere) con l’essere umano. Essere umano che, anche se non costruisce più statue in suo onore e non organizza riti sacri per celebrarlo, è riuscito a trovare altri modi per manifestare il rispetto che questa creatura si è, nel corso della storia, guadagnata. A partire dagli hotel a cinque stelle a loro unica esclusiva, passando per bar e ristoranti in cui possono occupare posti a sedere e arrampicarsi sui lampadari, fino al riconoscimento di cariche politiche e alla concessione di intere spiagge e, addirittura, isole.

Felina amministrazione

Abbiamo detto che il gatto, più che essere l’animale domestico, è a tutti gli effetti il padrone della casa. Ma a Talkeetna, una cittadina dell’Alaska di soli 900 abitanti, Stubbs, un esemplare rosso, non si è fermato lì. Nel 1998, infatti, all’età di soli 3 mesi di vita è stato eletto sindaco dai cittadini scontenti dei candidati in lista. Stubbs ha ricoperto la carica di primo cittadino per ben 20 anni, fino alla sua morte, avvenuta appena qualche mese fa.

Anche Barnaul, città siberiana di 700mila abitanti, nel 2015, in seguito a uno scandalo politico che ha travolto le istituzioni locali rischiò di affidare la propria gestione amministrativa nelle zampe di un gatto. In campagna elettorale il siamese Barsik era in cima ai sondaggi, e i cartelli in giro per la città proclamavano “Sono i topi non votano per Barsik”. Il 91% dei cittadini era convinto che non avrebbe mai potuto fare peggio dei politici corrotti che avevano avuto in precedenza. Purtroppo, la corsa elettorale non andò a buon fine, ma Barsik rimase comunque il politico preferito.

Isole di gatti e accarezzatrici scelte

E se per gli amanti dei gatti non fosse sufficiente pensare di essere amministrati politicamente da un felino, è sempre possibile andare a farsi un giro su una delle isole in cui i gatti rappresentano la maggioranza delle forme di vita, o comunque sono presenti in numeri altissimi. Lo dicono tutti, sempre: i gatti conquisteranno il mondo. E hanno cominciato dall’isola di Aoshima.

Aoshima è un’isola remota a sud del Giappone, che, fino a 380 anni fa, era abitata solo da un piccolo villaggio di pescatori. Per liberarsi dai topi che infestavano le loro case, gli abitanti decisero di introdurre qualche gatto. Ma la situazione è sfuggita di mano. L’isola si è spopolata, mentre i gatti si sono riprodotti in gran numero. Oggi, ad Aoshima, il rapporto felini-umani è di 6 a 1 e i pescatori, ormai in pensione, dedicano gran parte del loro tempo a sfamarli. Meglio di così?

Altre isole in cui i gatti sono tantissimi, in colonie, sono Mykonos, che pullula di gatti randagi, la sarda Su Pallosu, che ospita una delle colonie feline più belle d’Italia, con i suoi 60 esemplari che se la spassano anche in spiaggia, Samos, dove i gatti sonnecchiano praticamente ad ogni angolo, e Syros.

Quest’ultima isola è diventata celebre negli ultimi tempi grazie a un annuncio fatto circolare dall’associazione God’s Little People Cat Rescue, che cercava una persona che potesse assumere per un minimo di sei mesi il ruolo accarezzatrice di gatti. Più nello specifico, l’associazione ha messo a disposizione una casa vista mare completamente attrezzata, un’auto e, ovviamente, uno stipendio per permettere al/alla prescelto/a di vivere bene occupandosi però di tutti i 60 gatti presenti nella colonia. L’offerta ha destato la curiosità di tutte le gattare del mondo, tant’è che l’associazione ha ricevuto oltre 40mila curricula. Alla fine, la decisione è stata presa. La fortunata accarezzatrice è stata identificata in Jeffyne Telson, californiana, a sua volta fondatrice di un rifugio per felini.