Gatti in carcere: come la pet therapy può cambiare la vita dei detenuti

La pet therapy in carcere è una pratica che sta ottenendo sempre più successo. I benefici di questa terapia per i detenuti sono molteplici, tra cui il miglioramento dell’umore, del comportamento e del senso di responsabilità.
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Roberto Russo 15 Gennaio 2024

La presenza di animali nelle carceri, non è una novità. In passato la loro convivenza esisteva ma era poco strutturata, mentre dagli anni Settanta hanno iniziato a diffondersi, a partire dagli Stati Uniti, diversi programmi di riabilitazione dei detenuti attraverso l'addestramento o l'accudimento di animali.

E ci sono poi i casi delle “oche da guardia”, come in Brasile, ma questo è un altro discorso.

Un caso emblematico, in questo senso, è quello della Penitenciaría di Santiago, il carcere più affollato del Cile, dove vivono più di 300 gatti che hanno un ruolo importante nella vita dei detenuti.

I gatti della Penitenciaría di Santiago

I felini sono arrivati spontaneamente nella prigione cilena e inizialmente vivevano separati dalle persone, ma poi hanno iniziato a entrare in contatto con i detenuti che li hanno adottati informalmente, dando loro dei nomi, condividendo il loro cibo e i loro letti e, in alcuni casi, costruendo loro delle cucce.

Al fine di assicurare una buona qualità di vita ai mici, il penitenziario ha stretto un accordo con la Fundación Felinnos, il cui ruolo è raccogliere sistematicamente tutti i gatti curarli, sterilizzarli e castrarli.

La presenza dei gatti ha avuto effetti positivi sul clima della prigione, contribuendo a migliorare l'umore dei detenuti, il loro comportamento e il loro senso di responsabilità.

I felini offrono infatti affetto, compagnia e conforto, aiutando i detenuti a gestire lo stress e l'ansia della detenzione. Inoltre, la cura dei gatti stimola la collaborazione e la socializzazione tra i detenuti, che devono lavorare insieme per prendersi cura degli animali. Questo può aiutare a ridurre le tensioni e i conflitti all'interno della prigione.

I benefici della pet therapy in carcere sono stati confermati da diversi studi scientifici che hanno evidenziato che i detenuti che partecipano a programmi di addestramento di cani hanno una probabilità inferiore di recidiva, come anche hanno rilevato che la pet therapy migliora l'empatia e le abilità sociali dei detenuti.

I programmi di pet therapy in carcere sono quindi una valida strategia di riabilitazione per i detenuti, che possono aiutare a ridurre la recidiva, a migliorare la salute mentale e a favorire la socializzazione.

Oltre ai benefici per i detenuti, la pet therapy ha anche un impatto positivo sulla società nel suo complesso. Infatti, i programmi che coinvolgono animali nelle carceri aiutano a migliorare l'immagine di questi luoghi, spesso percepiti come luoghi violenti e disumani.

Fonte | Humane Society International