I 10 alimenti che mantengono giovane il tuo cervello

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Pensi spesso alla dieta, ma sempre come quel tragico momento in cui devi eliminare i chili di troppo? Bè, devi sapere che mangiare sano significa invece prendersi cura di sé, del proprio corpo e anche degli organi interni. Tra tutti, quello più importante: il tuo cervello. Gli alimenti ricchi di Omega 3 e di antiossidanti sono i più indicati per potenziare la tua memoria e la funzionalità cognitive. Ecco quali sono.
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Giulia Dallagiovanna 15 Aprile 2019

Forse non ci hai mai pensato, ma la dieta non serve solo per dimagrire. Quello che mangi, insomma, non influisce solo sul corpo, ma anche sul tuo cervello. La memoria, la concentrazione e, in generale, le funzioni cerebrali possono migliorare con l'aiuto di alcuni alimenti, oppure deteriorarsi se non te ne prendi cura a sufficienza. Da oggi in poi, quindi, quando penserai a un regime alimentare sano ed equilibrato, non dovrai limitarti a includere cibi leggeri e pieni di vitamine, ma anche prodotti ricchi di antiossidanti e Omega 3, come la frutta secca oppure il cioccolato. Visto? La dieta per il cervello suona già come la più divertente che tu abbia intrapreso. Vediamo allora quali sono i dieci alimenti che hanno i migliori benefici per l'organo più importante che possiedi.

Il pesce, ma quello grasso

Siamo solo all'inizio eppure non ti suona proprio come una dieta vero? Questo perché il più delle volte associamo questa parola ai chili che dobbiamo perdere, invece che all'idea di farci del bene attraverso il cibo. Ed è proprio per questo che dovresti includere anche pesci come salmone, tonno, sgombro, aringhe o sardine. Secondo uno studio pubblicato nel 2017, sono infatti ricchi di Omega 3, che rafforzano le membrane che avvolgono ogni cellula del tuo corpo, comprese quelle che formano il cervello. Migliorano quindi le funzioni dei neuroni e li proteggono dal deterioramento.

Chi mostra una maggior concentrazione di questi acidi grassi nell'organismo, ha anche un afflusso maggiore di sangue all'organo cerebrale e migliori capacità nel ragionamento e nella concentrazione. Se invece questi pesci non fanno proprio al caso tuo, puoi trovare buone concentrazioni di Omega 3 anche nei semi di soia o di lino.

Il cioccolato fondente

Più il cioccolato è fondente, maggiori percentuali di cacao contiene. E più alta sarà anche la concentrazione di flavonoidi, un tipo di sostanze antiossidanti. Sono cioè particelle che riducono lo stress ossidativo delle cellule e rallentano il meccanismo che porta all'invecchiamento dei tessuti e degli organi del tuo corpo. E anche, e soprattutto, del tuo cervello che con il passare degli anni inizia a funzionare meno bene e i processi al suo interno rallentano. Secondo uno studio del 2013, sembra però che il cacao favorisca l'arrivo del sangue al cervello, stimolando l'allargamento dei vasi che irrorano l'area dell'apprendimento e della memoria e favorendo la capacità di queste di rimanere più giovani ed elastiche. Su Ohga tra l'altro ti avevamo già parlato delle proprietà del cioccolato fondente.

I frutti rossi

Mirtilli, lamponi, ribes e fragole. Sai cos'hanno in comune tutti questi frutti? Le antocianine, un particolare tipo di flavonoidi che conferiscono loro quelle tipiche tonalità di colore che anno dal blu al rosso intenso. E questi pigmenti sono anche dei potenti antiossidanti, che rafforzano i vasi sanguigni e contrastano lo stress ossidativo. Sembra che le proprietà di queste bacche siano in grado di migliorare le connessioni neuronali, migliorino la memoria e l'apprendimento  e allontanando l'insorgere di malattie neurodegenerative.

La frutta secca

Noci, nocciole, mandorle. Ma anche semi di girasole o pistacchi. Tutta la frutta secca contiene elevate quantità di Omega 3 e sostanze antiossidanti, tra cui la vitamina E che riduce la formazione di radicali liberi. Una ricerca del 2014 ha dimostrato che chi mangia quotidianamente una porzione di frutta secca, avrà un cervello più giovane anche quando la carta d'identità segnerà un aumento dell'età. Non solo, ma sembra sia anche un buon rimedio naturale per aiutarti a prevenire l'insorgenza di demenza e Alzheimer.

Le arachidi

All'interno della frutta secca, sembrano siano le arachidi quelle che apportano i maggiori benefici al cervello. Contengono infatti diversi grassi insaturi e molte proteine, in grado di fornire sempre tutta l'energia necessaria per svolgere i compiti richiesti. Inoltre, sono ricchi di vitamina E che, come abbiamo visto, è un vero toccasana per i tuoi neuroni. E poi hanno il resveratrolo, che è una sostanza antiossidante che non fa parta della famiglia dei flavonoidi, ma aiuta nella prevenzione dei tumori e delle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o il Parkinson.

I cereali integrali

Con i cereali integrali ci avviciniamo molto di più al tuo concetto di dieta, scommetto. Bè, questi alimenti non aiutano solo il tuo metabolismo, ma anche i tuoi neuroni. Sembra infatti che, proprio come frutta secca, anche questi prodotti e i loro derivati contengano vitamina E in abbondanza, in grado di ritardare l'invecchiamento del cervello, così come degli altri organi e tessuti del tuo corpo. In particolare, ti consiglio di mangiare: riso integrale, orzo, fiocchi d'avena, pane integrale e pasta integrale.

Il caffè

Hai presente quella sensazione che avverti al mattino, come se il tuo corpo fosse sveglio ma il tuo cervello avesse ancora l'interruttore spento? Non sembra che a volta basti un caffè per passare da "off" a "on"? Ecco, c'è una ragione scientifica dietro quello che ormai è diventata un'abitudine, soprattutto se vivi in Italia. La caffeina blocca la produzione di una sostanza chiamata adenosina, che provoca sonnolenza, e migliora le capacità del cervello di processare le informazioni che gli arrivano dal mondo esterno. Non solo, ma quella tazzina di espresso è anche ricca di antiossidanti che ritardano il declino cognitivo e il rischio di demenza, ma anche di infarto.

Le uova

Spesso screditate perché potrebbero aumentare il colesterolo e contengono molte calorie, le uova in realtà hanno diversi pregi. Su Ohga ti avevamo infatti già parlato delle proprietà delle uova. Sono molto utili soprattutto se mangiate a colazione, anche se non è esattamente un'abitudine alimentare italiana. Contengono diverse vitamine del gruppo B, come B6, B12 E B9. Non solo quindi apportano sostanze nutritive che fanno bene al tuo sistema nervoso, ma ritardano anche il declino cognitivo e proteggono la salute del tuo cervello.

I broccoli

Poveri di vitamine e ricchi di glucosinolati. I broccoli sono un buon compromesso fra il nutrire il cervello a una dieta dimagrante. Bè, a questo punto però ti starai chiedendo cosa siano i glucosinolati: sono composti che si rompono una volta che le verdure vengono ingerite. Così facendo, rilasciano isotiocianati, sostanze che riducono lo stress ossidativo e migliorano le funzionalità cerebrali. Contengono poi una buona percentuale di vitamina C e flavonoidi. Non solo i broccoli però sono utili per il tuo organo cerebrale, ma anche i loro cugini come i cavoletti di Bruxelles, il cavolfiore, le rape e la verza.

La soia

I semi di soia, e i prodotti derivati che ormai trovi tranquillamente in qualsiasi supermercato, sono ricchi di polifenoli, un particolare tipo di flavonoidi. Non solo ritardano il declino cognitivo, ma si sono dimostrati in grado di aiutare nella prevenzione della demenza e nel miglioramento delle abilità cognitive, come il ragionamento o la memoria. Naturalmente, le sostanze antiossidanti contenute in questi alimenti conferiscono i propri benefici a tutto il tuo corpo.

Fonti| "Quantitative Erythrocyte Omega-3 EPA Plus DHA Levels are Related to Higher Regional Cerebral Blood Flow on Brain SPECT" pubblicato sul Journal of Alzheimer Disease nel 2017;  
"The neuroprotective effects of cocoa flavanol and its influence on cognitive performance" pubblicato su British Journal of Clinical Pharmacology il 5 febbraio 2013;
"Effects of Vitamin E on Cognitive Performance during Ageing and in Alzheimer’s Disease" pubblicato su Nutrients il 6 dicembre 2014