I 4 modi in cui possiamo aiutare la foreste: dai prodotti certificati fino al plogging, ecco come proteggere i nostri polmoni verdi

Nella Giornata Internazionale delle Foreste vi raccontiamo quattro semplici modi in cui anche tu puoi dare il tuo contributo per la salvaguardia dei nostri polmoni verdi, alleati imprescindibili contro la crisi climatica.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Marzo 2024

Da tagliate, inquinate, dimenticate a tutelate, pulite, protette. Dobbiamo urgentemente cambiare gli aggettivi con cui raccontiamo lo stato di salute delle foreste che popolano il nostro Pianeta.

La capacità di agire come un grande aspirapolvere, risucchiando agenti inquinanti e strappandoli dall’aria che respiriamo è la conferma che le foreste hanno un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica.

La Giornata Internazionale delle Foreste che cade oggi però ci ricorda che le foreste rappresentano una parte fondamentale della vita sulla Terra anche perché sono l’habitat naturale di tre quarti della flora e della fauna che consociamo, forniscono cibo e ci permettono anche di produrre energia.

Oggi più che mai dobbiamo ricordarci insomma che le foreste sono un alleato preziosissimo per l’uomo e che per questo dobbiamo agire – sì, uso la prima persona plurale – per prendercene cura.

Dobbiamo fare di più perché le foreste stanno scomparendo. Considera che secondo la Fao, sebbene il tasso di deforestazione sia calato tra il 2010-2020, il mondo deve comunque fare il conto con ben 420 milioni di ettari di foresta persi tra il 1990 e il 2020 per far posto a industria per l’alimentazione o per campi da destinare all’agricoltura.

Lo stesso mezzo entusiasmo arriva anche guardando la situazione Italia fotografata da Legambiente.

Se è vero, infatti, che il nostro patrimonio forestale e boschivo è cresciuto negli ultimi decenni arrivando a ricoprire il 36,7% del territorio nazionale e oltre 11 milioni di ettari di superficie, c’è comunque da fare i conti con i ritardi accumulati nella pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, nella prevenzione degli incendi e il contrasto alla deforestazione illegale e nelle attonito di ripiantumazione previsti dalla legge n. 10/2013.

Per non parlare poi dei pessimi dati che riguardano il verde urbano, con una media di appena 24 alberi/100 abitanti registrata nel 2022 su 105 capoluoghi analizzati. Non dimenticare che 1 ettaro di foresta urbana è in grado di rimuovere mediamente 8,5 kg/anno di PM10 e 35,7 kg/anno di ozono.

Ecco quindi 4 modi in cui potremmo tutti quanti contribuire a una migliore salute delle nostre foreste.

Scegliere legno e carta sostenibili

Il legno così come la carta rappresentano due dei materiali più utilizzati al mondo in qualsiasi ambito ti possa venire in mente. Vista la loro grande diffusione e quindi l’impossibilità di farne a meno, ciò che puoi fare è scegliere il più possibile materiali con un’origine sostenibile.

Li riconosci della presenza di marchi come il Fsc (Forest Stewardship Council), il Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification) o l’Ecolabel. Si tratta di certificazioni internazionali che garantiscono che quel materiale provenga da foreste gestite responsabilmente.

Questi simboli, che puoi facilmente leggere sulle confezioni dei prodotti, certificano anche che in tutte le fasi di trasformazione di quel legno sono stati rispettati rigorosi standard sociali, ambientali ed economici, con un ridotto consumo di energie e risorse, bassissimi impatti ambientali e niente sostanze chimiche pericolose.

Sostenere il rimboschimento

Le foreste si ripopolano da sole ma possono aver bisogno anche di una mano da parte nostra. Sono tante infatti le iniziative che mirano a piantare nuovi alberi in zone da tempo prive di vegetazione perché distrutta da un incendio oppure quelle che cercano di compensare il dilagare dell’urbanizzazione sfrenata mettendo a terra piante tra un pezzo di cemento e l’altro.

Può essere utile dunque sostenere e valorizzare questi progetti, magari anche partecipandovi attivamente. Sto dicendo che anche tu puoi contribuire alle iniziative di riforestazione piantando alberi. Un po' come ha fatto, tra gli altri, Antonio Moses.

Ma fai attenzione. Questo non significa scavare un buco dove capita, ficcarci dentro una pianta e il gioco è fatto. Piantare l’albero sbagliato nel posto sbagliato rischia di avere effetti più negativi che positivi. Per farlo serve affidarsi a professionisti che conoscono il territorio così come la pianta in questione e seguire le indicazioni, per esempio, che ti abbiamo raccontato qui.

Scegliere un turismo sostenibile

Pensare a un modo per tutelare le foreste può voler dire anche affidarsi a una forma più sostenibile di turismo.

Significa insomma viaggiare in maniera ecologicamente responsabile, tutelando le aree naturali e cercando di limitare al massimo i propri impatti sulla natura.

Tradotto, significa preferire mezzi più sostenibili, come le auto elettriche o le biciclette.

Plogging

All’inizio ho parlato alla prima persona plurale con il “noi” perché quello di proteggere e tutelare le nostre foreste è un atto che tutti quanti non solo dobbiamo fare, ma che possiamo concretamente portare a termine con una certa facilità.

Un esempio è il plogging, quello sport di fortissima matrice italiana che coniuga la corsa o l’attività fisica in generale all’aria aperta con la raccolta rifiuti.

Per praticarlo bastano un paio di guanti e un sacchetto dentro cui gettare tutta la spazzatura che incontriamo sul nostro cammino. E nei nostri boschi ce n'è parecchia.

Ecco allora che tenere pulite le nostre foreste da tutto ciò che decidiamo di abbondarvi dentro può diventare estremamente facile ed estremamente utile. Lo ricorda ogni anno – e ogni giorno – l’eco-runner Robert Cavallo che proprio oggi, non a caso, ha presentato la decima edizione della su Keep Clean and Run.

Si tratta della maratona di plogging più lunga del mondo che in una settimana porta gli atleti – e chiunque voglia partecipare – a prendersi cura concretamente di alcune delle zone più belle dell’Italia. Boschi e foreste comprese.

Fonte | Legambiente; Fao