I bisonti europei tornano in Inghilterra: sono stati reintrodotti nelle campagne del Kent dopo migliaia di anni

I bisonti, reintrodotti in natura grazie a un progetto di conservazione, avranno il compito di trasformare un’antica pineta in un’oasi di biodiversità naturale. Nutrendosi ripuliranno il bosco e, come “ingegneri dell’ecosistema”, permetteranno l’arrivo di nuove specie animali e vegetali.
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Martina Alfieri 19 Luglio 2022

Ogni volta che una specie viene reintrodotta in un ecosistema antropizzato da cui era scomparsa è una buona notizia per la biodiversità. Grazie al progetto di conservazione The Wilder Blean, un gruppo di bisonti europei è tornato ad abitare la contea di Kent, vicino a Canterbury, in Inghilterra. Dopo essere giunto sull'orlo dell'estinzione nel Vecchio Continente, il bisonte europeo è stato successivamente salvato e reintrodotto in diversi Paesi, come Germania e Polonia; mai prima d'ora, però, l'animale aveva fatto ritorno nel Regno Unito, dove mancava addirittura da migliaia di anni, quando il bisonte delle foreste, suo stretto parente, si aggirava in territorio britannico prima di estinguersi a livello globale.

Il bisonte europeo è il mammifero terrestre più grande del nostro continente, è lungo quasi tre metri e alto più di due, e può pesare dai 300 ai 920 kg. In natura, però, sarebbe già del tutto scomparso dall’inizio del secolo scorso se la sua sopravvivenza non fosse stata garantita, a partire dagli anni Cinquanta, da numerosi programmi di tutela e ripopolamento. Al momento sono tre i bisonti, provenienti da diversi parchi naturali, trasferiti nei boschi di West Blean e Thornden.

La speranza del progetto The Wilder Bean è che i bisonti, come “ingegneri dell’ecosistema”, ridisegnino l’antica foresta di conifere nel Kent. Nutrendosi di corteccia, infatti, causeranno la scomparsa di alcuni alberi ma faranno entrare più luce, permettendo la crescita di altre specie arboree. Inoltre, amando i bagni di polvere, creeranno delle zone di terreno smosso che attireranno altri animali come insetti e uccelli. Insomma, l’introduzione di questa singola specie potrebbe riportare una ricca biodiversità in un’area da tempo impoverita dalle attività dell’uomo.

"Il ripristino di ecosistemi naturalmente funzionanti è uno strumento vitale e poco costoso per affrontare la crisi climatica", ha dichiarato al Guardian Evan Bowen-Jones, amministratore delegato del Kent Wildlife Trust (KWT), che guida il progetto. "Vogliamo che The Wilder Blean segni l'inizio di una nuova era per la conservazione nel Regno Unito. Dobbiamo rivoluzionare il modo in cui ripristiniamo i paesaggi naturali, affidandoci meno all'intervento umano e più a ingegneri naturali come bisonti, cinghiali e castori".

Sappiamo che i cambiamenti climatici e le azioni dell’uomo influenzano la biodiversità, spingendo molte specie sull’orlo dell’estinzione. Per questo i progetti di conservazione come The Wilder Bean, che sfruttano la natura per rigenerare natura, sono sempre più importanti.