I pesticidi sono un pericolo anche per la salute umana: l’allarme del Wwf

I pesticidi rappresentano uno rischio non solo per l’ambiente, ma anche per la salute umana. Sebbene in Italia e in Eu la legge ne regoli il commercio e l’uso, l’esposizione costante a cui siamo sottoposti rappresenta un allarme da non sottovalutare, ecco perché il Wwf chiede maggiori tutele per le persone e l’ambiente, e più stringenti tutele nell’uso di queste sostanze chimiche.
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Maria Teresa Gasbarrone 17 Ottobre 2023
* ultima modifica il 17/10/2023

Ogni anno nel mondo vengono utilizzate 3,5 milioni di tonnellate di pesticidi, ma solo circa il 5% dei pesticidi irrorati sui campi raggiunge gli organismi nocivi per le colture, mentre il resto si disperde nell’aria, nell’acqua e nel suolo, con conseguenze gravissime per il Pianeta, ma anche per la nostra salute.

A denunciare l'impatto drammatico dell'uso di pesticidi sulla nostra salute e su quella dell'ambiente è il Wwf, che con al campagna di sensibilizzazione "Il panda siamo noi" ha voluto puntare i riflettori sul costo in termini di danni alla salute umana e alla biodiversità dell'uso su ampia scala dei pesticidi in agricoltura.

"Mentre battaglia per salvare il Panda, animale a rischio simbolo del Wwf – scrive l'ongoggi ha compiuto significativi passi in avanti, al punto che non è considerato più minacciato d’estinzione dalla IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura), la sfida che oggi abbiamo davanti richiede una nuova consapevolezza e responsabilità: tutelare la Natura è un’azione vitale per l’umanità stessa".

L'impatto dei pesticidi sulla salute umana

Oltre a minacciare la biodiversità, decimando gli insetti impollinatori, i pesticidi hanno contaminato praticamente tutto il Pianeta e i suoi ecosistemi.

I pesticidi (o fitosanitari) sono microrganismi o sostanze chimiche (naturali e prodotte industrialmente) utilizzati in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate (per esempio: parassiti animali o vegetali, oppure insetti che trasmettono diverse malattie alle piante) e compromette la produttività del terreno e la qualità del raccolto. Ovviamente i rischi sono legati ai pesticidi di origine industriale.

Stiamo parlando di un pericolo che ha già fatto vittime: stando ai dati riportati dal Wwf, ogni anno nel mondo tra gli agricoltori e i lavoratori del settore sono circa 385 milioni i casi di avvelenamento. Un numero elevatissimo ma che nella realtà potrebbe essere addirittura superiore, poiché non tiene conto delle vittime di malattie derivanti da una esposizione a lungo termine ai pesticidi, ma solo i casi di avvelenamento acuto.

Attraverso acqua e cibo siamo costantemente esposti a pesticidi e sebbene, sottolinea il Wwf, la gran parte degli alimenti in Italia ha residui di ogni singolo pesticida entro i limiti di legge, a oggi ancora non si conoscono le possibili conseguenze sul nostro organismo del cocktail di residui di più pesticidi.

Cosa dice la legge oggi

I residui di pesticidi, derivati dall'impiego di pesticidi – conferma l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – in colture destinate all'alimentazione umana e animale possono rappresentare un rischio per la salute pubblica. Ecco perché sono state introdotte diversi leggi che definiscono le regole, ad esempio per l'approvazione delle sostanze attive, impiegate nei prodotti fitosanitari; per il loro uso e per i residui di pesticidi ammissibili nei prodotti alimentari.

Inoltre, l'Italia, con le sue 50mila tonnellate all'anno, è il terzo posto in Ue per vendita di pesticidi, e mentre le strategie europee puntano come obiettivo alla riduzione del del 50% dell’uso totale di pesticidi e il 50% di quelli più pericolosi, in Italia il Piano Nazionale Pesticidi è ormai scaduto dal 2019.

Ecco perché tra le richieste del Wwf c'è quella di approvare un nuovo Piano che recepisca gli obiettivi europei e l'introduzione di norme per la tutela della salute dei cittadini, come il divieto di effettuare trattamenti a una distanza inferiore ai 30 metri dalle abitazioni; il divieto di uso di pesticidi in aree naturali protette, siti natura 2000 e aree con presenza di insetti impollinatori a rischio di estinzione; l’eliminazione degli attuali sussidi dannosi per l’ambiente, come l’Iva agevolata per pesticidi; l’introduzione di bonus fiscali per donne in gravidanza e bambini per l’acquisto di alimenti cibi biologici.

Fonti | Iss; Efsa; Wwf;

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