Il caso misterioso delle 1200 tonnellate di sardine ritrovate morte su una spiaggia in Giappone

Il caso misterioso del branco di pesci che si sono riversati su una spiaggia di un’isola in Giappone a inizio dicembre potrebbe avere come responsabile o la natura o l’uomo. Nulla è ancora certo, ma alcuni ricercatori hanno dichiarato che sarebbe meglio evitare di mangiarlo.
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Mattia Giangaspero 15 Dicembre 2023

In una delle isole più popolari del Giappone settentrionale, Hokkaido, un'intera spiaggia lunga 1km ( situata al largo del porto peschereccio di Hakodate) è stata totalmente coperta da oltre 1200 tonnellate di pesce morto a inizio dicembre. Sardine, ma anche sgombri si sono riversati sulla terra ferma e molti dei cittadini (tra cui anche pescatori ovviamente) hanno iniziato a raccoglierli per poi rivenderli. Questo fino a quando le autorità locali hanno pubblicato un avviso che invitava i residenti a non consumarlo.

Perchè? La causa certa ancora non è stata ritrovata, ma si pensa che il branco di pesci sia stato inseguito da un pesce più grande fino a essere stato trascinato in spiaggia, dalle onde. Un'altra possibile causa è che il branco di pesci sia entrato in acque fredde durante la migrazione e sia poi stato trascinato a riva.

Oltre a queste supposizioni più legate al ciclo naturale della vita, esiste un'altra supposizione che invece ha come responsabile l'attività dell'uomo. 

A ottobre del 2023 il Giappone ha rilasciato un lotto di acque reflue provenienti dalla centrale nucleare di Fukushima, un'operazione che ha irritato la Cina e altri Paesi asiatici. Infatti l'operazione di ottobre non è stata la prima. Dal 24 agosto il Giappone ha iniziato questo processo di scarico di acque reflue, circa 1.34milioni di tonnellate, nel Pacifico. 

E per questo motivo la Cina vietò tutte le importazioni di prodotti ittici giapponesi dopo il primo rilascio, terminato l'11 settembre, nonostante Tokyo abbia insistito sul fatto che l'operazione non comporta alcun rischio. E addirittura la stessa Cina ha anche accusato il Giappone di utilizzare l'oceano come una "fogna".

Takashi Fujioka, ricercatore dell'Hakodate Fisheries Research Institute, ha dichiarato che: "Non sappiamo con certezza in quali circostanze questi pesci siano morti, quindi non consiglio di mangiarli”