Il cerotto del futuro? Elettrico ed ecosostenibile

Già da anni si sa che la stimolazione elettrica favorisce una più rapida guarigione delle ferite. Ma se prima servivano macchinari che generassero la corrente, oggi potrebbe bastare uno degli strumenti medici più comuni: il cerotto. Non solo, ma la batteria del cerotto elettrico è in grado di rigenerarsi da sola grazie al movimento del corpo.
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Giulia Dallagiovanna 12 Dicembre 2018
* ultima modifica il 22/09/2020

Stai cucinando e ti tagli con il coltello? Ti metti un cerotto. Tuo figlio cade e si sbuccia un ginocchio? Altro cerotto. È lo strumento di primo soccorso che sicuramente avrai in casa anche tu. Esiste da quasi 100 anni e per tutto questo tempo è rimasto immutato: nastro adesivo e cotone, che altro ti serve per aiutare una ferita a guarire? Forse, dei piccoli impulsi elettrici. Un gruppo di ricercatori dell'Università del Wisconsin è al lavoro per rivoluzionare uno dei dispositivi medici più antichi che esistano.

Indosseresti un cerotto che rilascia delle leggerissime scariche elettriche? Forse all'inizio ti sembrerà un po' strano, ma è da anni che si studia come questo tipo di stimolazione favorisca la cicatrizzazione di tagli ed escoriazioni. Ma se fino ad ora per sottoporti a questa terapia dovevi avere con te un macchinario apposta che generasse la corrente necessaria, secondo lo studio pubblicato sulla rivista scientifica AcsNano potrebbe bastare la tradizionale fascetta adesiva.

Gli impulsi elettrici contribuiscono alla proliferazione dei fibroplasti, che generano il collagene

Il nuovo cerotto elettrico avrebbe una piccola banda di rame, corredata di elettrodi e nanogeneratori. Attaccato alla tua pelle, imiterebbe i campi elettrici che si creano già all'interno del derma e favorirebbe la sua rigenerazione. I piccoli impulsi infatti danno origine alla proliferazione dei fibroblasti, cellule che compongono il collagene, ovvero la principale proteina dell'epidermide.

Leggero e pratico da utilizzare, al contrario di altri macchinari, potresti portarlo sempre con te, appiccicato sopra la tua ferita. Non solo, ma la batteria sarebbe in grado di ricaricarsi da sola, alimentata dal movimento del tuo corpo. Comodo ed ecosostenibile.

Gli autori dello studio affermano di averlo già testato su alcune lesioni, anche serie: mentre con il cerotto normale servivano 12 giorni per arrivare a una completa cicatrizzazione, con quello elettrico ne basterebbero tre.

All'inizio dell'articolo ti ho parlato di ferite non gravi e all'ordine del giorno. Graffi per i quali, volendo, forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di una medicazione. Ma prova a pensare a quelle croniche, ad esempio provocate da ulcere diabetiche, oppure ustioni o altre lesioni importanti. Immagina quanto sollievo potrebbe portare a un paziente vedersi scomparire un taglio dolorante nel giro di pochi giorni.

Fonte| "Effective Wound Healing Enabled by Discrete Alternative Electric Fields from Wearable Nanogenerators" pubblicato su AcsNano il 29 Novembre 2018

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.