Il cervo Bambi è tornato in Valmalenco: vivrà in un’oasi naturale voluta dalla sua famiglia adottiva

Il cervo era stato trovato solo e impaurito due anni fa dall’allevatore Giovanni Del Zoppo, che lo aveva cresciuto. La polizia lo aveva poi trasferito in un centro per ungulati dichiarando che non poteva vivere in cattività, ma oggi è stato autorizzato a tornare dalla sua famiglia adottiva.
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Martina Alfieri 6 Maggio 2023

Il cervo Bambi può di nuovo vivere con la sua famiglia adottiva, nel territorio della Valmalenco. Lo scorso agosto, la polizia lo aveva portato via dalla casa in cui era stato ospitato per oltre un anno, dichiarando che un animale selvatico non poteva stare in cattività in quel modo, e che avrebbe dovuto essere trasferito in una struttura idonea.

Giovanni Del Zoppo, l’allevatore di capre che lo aveva trovato solo e impaurito, abbandonato dalla madre quando ancora era cucciolo, non si è arreso: oggi, finalmente, Bambi può tornare a Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio, con il consenso delle autorità. Starà in un’oasi a lui dedicata, voluta dal suo padrone adottivo e dagli amici della comunità locale che lo hanno accolto fin da subito con affetto.

Un gruppo di volontari dell’associazione Ecofaunistica Valmalenco ha realizzato una vera e propria “Casa di Bambi”: una piccola baita in legno immersa nel verde, che dovrà proteggere il cervo dal freddo e dalle intemperie e permettergli allo stesso tempo di stare vicino alle persone che lo hanno cresciuto, con cui condivide un legame speciale.

Il progetto dell'oasi faunistica è nato con l'obiettivo di riportare il cervo Bambi dalla sua famiglia adottiva in Valmalenco. Bambi è stato abbandonato sul greto del torrente Mallero un paio di anni fa dalla madre quando era appena nato. Il cervo è stato trovato da Giovanni, un allevatore di capre, che lo ha accudito con la sua famiglia per quasi due anni. Il legame particolare tra Bambi e Giovanni è ben evidente dalle immagini”, spiega l’associazione.

La scorsa estate, Bambi era stato prelevato dalle autorità e portato in bassa Valtellina, in un centro autorizzato per l'allevamento degli ungulati, ma ora – dopo tanti sforzi – è finalmente di nuovo a casa. Potrà pascolare e muoversi libero nella natura che ben conosce, circondato dall’affetto di Giovanni Del Zoppo, dei suoi figli e dei suoi nipoti, che lo hanno accudito fin da quando era un cucciolo.

La storia di Bambi ci ricorda come una convivenza pacifica e armoniosa tra l’uomo e le specie selvatiche non solo è possibile, ma anche preziosa perché in grado di ispirare progetti che migliorano il territorio, come oasi e riserve naturali.