Il Coronavirus e la paura del futuro: 5 risorse per gestire l’ansia provocata dalla situazione

Sono giorni stressanti e pieni di attesa: quando finirà tutto questo? Quando potremo tornare alla nostra vita normale? A volte però subentra anche l’angoscia. Non sappiamo infatti come ne usciremo e quali ripercussioni ci saranno dal punto di vista economico e sociale. Ma per controllare questa paura dovresti allenare alcune capacità che già possiedi.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
27 Marzo 2020 * ultima modifica il 09/06/2020

Il futuro appare più che mai incerto e insicuro: dove finiranno i nostri soldi, i nostri figli, noi stessi? Avrò un lavoro? Durerà? E le mie relazioni come saranno? Sarò destinato alla solitudine o, peggio, a una relazione insoddisfacente?

Cos’è la paura del futuro

La paura è una delle emozioni primarie, cioè una risposta presente negli esseri umani a livello mondiale e fin dalle prime ore dalla nascita. Quando un pericolo minaccia la nostra integrità o tranquillità ecco che subentra la paura: una reazione istintiva che ha come finalità assicurare la sopravvivenza dell’individuo.

La paura svolge la vitale funzione di metterci in guardia rispetto a possibili minacce, ma nell’uomo si attiva anche di fronte a stimoli non presenti nel qui e ora: situazioni immaginate, cui attribuiamo un determinato significato, possono innescare l’emozione della paura e le conseguenti reazioni comportamentali dell’evitamento o paralisi.

In altre parole, pensare e immaginare che in futuro possa accadere qualcosa che ci potrebbe mettere in (più o meno seria) difficoltà, attiva da subito l’emozione della paura che ci porta ad evitare la situazione o a rimanere “fermi”.

Ciò che devi imparare a fare è vivere il presente con gli occhi del presente. Significa che se oggi non hai qualcosa, non vuol dire che non ce l’avrai domani. E che se ieri avevi un problema, oggi puoi lavorare per rimediare, affinché domani quel problema non ti causi più disagio.

Questo tipo di mentalità ti permette di essere più centrato nel presente, di imbrigliare l’angoscia e di vedere con una prospettiva corretta il tempo e le tue risorse.

Sant’Agostino diceva che esiste un unico tempo: il presente. Intendeva dire che è quello il tempo in cui viviamo, l’unico che possiamo percepire attraverso i sensi, l’unico su cui possiamo agire in modo diretto. Non viviamo nel futuro. Non viviamo nel passato.

Questo non significa che passato e futuro non siano dimensioni importanti, anzi, ma vanno guardate con lenti diverse, in funzione del “potere” trasformativo che permettono di avere sul presente.

Da un punto di vista psicologico, chi focalizza la propria attenzione sulla paura di possibili situazioni future effettua uno spostamento: la paura del futuro nasconde la paura del presente! Non è un caso, infatti, che il “sintomo” della paura faccia capolino spesso in momenti di passaggio, quando si presentano delle situazioni che mettono la persona di fronte alla possibilità reale di affrontare dei cambiamenti nel presente.

Spostare lo sguardo sul presente e sentire le emozioni del qui ed ora, ti permetterà di lavorare sulla paura del futuro passando attraverso il presente. Cosa succede se ascolto la paura o la angoscia che mi produce immaginarmi capace di vivere una vita piena, più appagante di quella di mia madre? Posso permettermelo? Cosa immagino che produca come effetto, su di me e sugli altri?

In una società in cui tutto corre veloce e in cui sembra necessario avere sempre la risposta giusta o prendere la decisione adeguata, la paura del futuro propone un cambio di marcia, segnala il bisogno di fermarsi, o quanto meno di rallentare un po'. È necessario darsi il tempo per accogliere la propria emozione, guardarla in faccia, condividerla ed elaborarla. Questo è ciò che avviene, per esempio, in terapia, un percorso che, come il futuro, si costruisce un passo alla volta, utilizzando le infinite risorse del qui ed ora.

Paura del futuro ai tempi del coronavirus

In queste settimane di quarantena e incertezza viviamo in un tempo sospeso. Il politologo Ilvo Diamanti ha definito quella delle ultime settimane una “società senza tempo”, deprivata di quei concetti di “prima” e “dopo” indispensabili per darci una prospettiva, perché non sappiamo quando sarà veramente finita e che cosa ci aspetta per il futuro.

Si è così creato un contesto in continua evoluzione, che sfugge alla possibilità di essere controllato. In questa situazione di incertezza, di continuo cambiamento e di attesa del ristabilirsi della normalità, siamo chiamati ad adattarci ad un nuovo ritmo di vita e a norme di comportamento atte alla prevenzione. Tutto questo ha naturalmente dei risvolti dal punto di vista psicologico: possiamo provare preoccupazione, paura, ansia, angoscia, tristezza, noia, spaesamento.

Ad alimentare il disagio psicologico, oltre alle ricadute sociali ed economiche, è la condizione di attesa e di sospensione dal normale fluire della nostra vita: siamo in attesa – senza sapere con certezza quando questa finirà – di riprendere le nostre abitudini, i nostri progetti, le nostre routines, la nostra quotidianità; anche il tempo di incubazione ci pone davanti all’attesa della probabile manifestazione dei sintomi. Tutto ciò limita le nostre vite, le nostre possibilità di azione e toglie forza e solidità al nostro senso di stabilità, alimentando possibili timori, paure e ansie.

Risorse utili per sconfiggere la paura

La curiosità

Prova a guardare ai fatti della vita con curiosità. Se ci riesci, la paura passerà in secondo piano e sarà come leggere un romanzo con la gioia di chi vuol scoprire cosa accade. Un romanzo in cui sei tu il protagonista e hai il potere di cambiare, in qualunque momento, l’andamento della storia.

Il coraggio

Per allontanare la paura, devi evitare di lasciarti scorrere addosso gli eventi. Prendi coraggio e passa subito all’azione, trasformando i progetti in decisioni. Cambia ciò che non ti piace e buttati in ogni nuova esperienza che ti stimola, anche se essa fa paura.

Solo impugnando con coraggio il timone della tua vita, potrai attivare un circolo virtuoso che ti permetterà di trovare, ogni volta, la lucidità giusta per individuare soluzioni alternative in caso di avversità.

La positività

Concentrati sulle opportunità che il futuro ha in serbo per te, piuttosto che sulle porte in faccia che potrai prendere. Se vedi solo ciò che può andare storto, non potrai che essere assalito dall’ansia e perdere la serenità necessaria per pianificare al meglio il tuo futuro.

Quando senti che una paura paralizzante ti coglie, imparare a porti domande retoriche, può esserti d’aiuto per provare a riprendere il controllo di te stesso.

Un esempio? Se devi organizzare un trasferimento in Francia, chiediti: “È più utile iniziare dalle opportunità che un paese così affascinante può offrirmi o dai problemi che potrei avere ad ambientami? Voglio lasciarmi vincere dallo sconforto e dalla paura ancora prima di iniziare?

La determinazione

Crea un piano d’attacco per migliorare la tua vita e concentrati su di esso con determinazione. Questa tua nuova sicurezza non farà che allontanare la paura, perché sentirai maggiore fiducia nelle tue capacità di reagire alle incognite del futuro.

Poniti degli obiettivi

Porci degli obbiettivi impossibili, non farà altro che aumentare la nostra ansia (“Riuscirò a fare quello che ho previsto di fare”) e la nostra delusione quando ci accorgeremo che non saremo riusciti nell’impresa (“Non sono capace a fare nulla”).

Molto meglio in questo caso procedere per gradi: non è detto che non dobbiamo porci obbietti ambiziosi, ma può essere utile suddividere il raggiungimento degli stessi in diverse tappe.

Pianificare con calma è importante: ci permette di capire cosa è veramente importante per noi e cosa invece possiamo “trascurare”, perché non è importante e contribuisce solo a generare ansia.

Più obbiettivi, più realistici e più semplici da raggiungere: in questo modo potremmo controllare l’ansia e il fatto di riuscire nei nostri intenti ci procurerà la giusta dose di soddisfazione personale, che ci aiuterà a guardare al futuro con maggiore ottimismo.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…