Il Nobel per la Pace 2022 va a Ales Bialiatski e a Memorial e Center for Civil Liberties, due associazioni russe e ucraine per i diritti umani

Quest’anno il Nobel per la Pace 2022 è stato assegnato a Ales Bialiatski, noto per il suo attivismo in campo sociale, e a due associazioni che si battono da anni per la tutela dei diritti umani in Ucraina e in Russia, rispettivamente Center for Civil Liberties e Memorial International.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 7 Ottobre 2022

Quest'anno il Nobel per la pace 2022 va a Ales Bialiatski, leader civico bielorusso, ex prigioniero di coscienza famoso per aver fondato e collaborato con il Centro per i diritti umani "Viasna", e a Center for Civil Liberties e Memorial International, due associazioni che si battono da anni per la tutela dei diritti umani in Ucraina e in Russia.

Ad annunciarlo oggi, venerdì 7 ottobre 2022, è il Comitato per il Nobel dal Norwegian Nobel Institute di Oslo, in Norvegia. Una rosa di 300 candidati che alla fine si è chiusa con la decisione di premiare l'impegno storico delle due associazioni e di Bialiatski nel campo della tutela del diritto internazionale umanitario.

"Il Comitato norvegese per il Nobel desidera onorare tre eccezionali campioni dei diritti umani, della democrazia e della coesistenza pacifica nei paesi vicini Bielorussia, Russia e Ucraina". Ha detto Berit Reiss Andersen mentre annunciava i vincitori di oggi.

Secondo il comitato per il Nobel, i candidati hanno meritato questo riconoscimento per "aver rappresentano la società civile nei loro paesi d'origine. Da molti anni promuovono il diritto di criticare il potere e tutelare i diritti fondamentali dei cittadini", ha spiegato Andersen, affermando che i vincitori hanno svolto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni continue dei diritti umani e gli abusi di potere. Insieme, spiega Andersen, dimostrano l'importanza della società civile per la tutela della pace e la democrazia.

La Presidente del Comitato norvegese per il Nobel, Berit Reiss Andersen, è entrata poi nel merito delle assegnazioni del Premio.

Ales Bialiatski

Riguardo la scelta di premiare l'avvocato Ales Bialiatski, ha detto che "ha dedicato la sua vita a promuovere democrazia e lo sviluppo della pace nel suo Paese. Ha fondato l'organizzazione "Viasna" nella primavera del 1996, in risposta alle controverse leggi costituzionali, nel tempo tale associazione è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la tutela dei diritti umani". 

Ales Bialiatski è stato in galera dal 2011 al 2014 e nel 2020 è stato arrestato nuovamente, per aver preso parte alle proteste contro il regime ed è tuttora detenuto senza che ci sia stato un processo, quindi senza condanna.

Memorial International

L'organizzazione per i diritti umani Memorial è stata fondata nel 1987 da attivisti per i diritti umani dell'ex-unione sovietica, con lo scopo di mantenere alta la memoria delle vittime del regime comunista, affinché queste non fossero mai dimenticate. "Ricordare le vittime del passato è essenziale per prevenire nuovi abusi in futuro", ha affermato la Presidente Andersen, ricordando che "la pace è sempre la prossima vittima".

Center for Civil Liberties

Center for Civil Liberties è stata fondata nel 2007 a Kiev, con lo scopo di promuovere la tutela dei diritti umani e la salvaguardia dei principi democratici in Ucraina. L'associazione ha lo scopo di rafforzare la società ucraina e controllare l'operato delle istituzioni, affinché rispettino la democrazia. "Dopo l'invasione russa avvenuta a Febbraio 2022", ha commentato Andersen "Center for Civil Liberties è stata un partner pioniere nell'identificare e documentare i crimini di guerra russi contro la popolazione civile ucraina".

Nell'assegnare questi premi il comitato per il Nobel si augura che la società civile riconosca l'importanza dei principi democratici e di pace che uniscono e coesistono in Russia, Ucraina e Bielorussia. Con tale auspicio il comitato lancia un chiaro segnale alle potenze mondiali, affermando che la società civile è più forte e decisiva dei governi. Quasi come a far capire che le politiche sono momentanee, ma le società rimangono e risiede in esse il vero potere di cambiare le cose.