Il primo treno a idrogeno: la rivoluzione del trasporto su rotaie parte dalla Germania

Per ora ne esistono solo due esemplari, ma nel 2021 l’intere rete ferroviaria tedesca potrebbe funzionare in questo modo. Producono da soli tutta l’elettricità di cui hanno bisogno per funzionare e non emettono né anidride carbonica né inquinamento sonoro.
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Giulia Dallagiovanna 9 Novembre 2018

Fra i mezzi di trasporto a motore che utilizzi abitualmente, il treno è quello che inquina di meno. Questo non significa che non lo faccia per nulla. Sono 44 grammi di anidride carbonica per chilometro, quasi 100 in meno rispetto all’aereo e 74 in confronto all’automobile. Eppure è utile ridurre le emissioni anche sulle rotaie, in vista di un traffico che potrebbe aumentare entro il 2020. E’ avendo in mente questo scopo, che in Germania è stato inaugurato il primo treno a idrogeno. Creato dalla ditta francese Alstom, entro il 2021 farà parte di un sistema a impatto zero pienamente operativo. Si stanno muovendo in questa direzione anche Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Canada.

Presentato per la prima volta il 17 settembre, si chiama Coradia iLint e per ora la flotta è composta da soli due treni che muovono i primi passi nella regione tedesca della Bassa Sassonia, in un tratto che misura 100 chilometri. Sono in grado di raggiungere i 140 km/h e hanno un'autonomia di 1000 chilometri, esattamente come i loro colleghi che utilizzano il diesel, se si calcola un carico di 300 passeggeri.

Sul tetto sono dotati di celle a combustibile. Sono loro che convertono l’idrogeno e l’ossigeno in elettricità che fa muovere il mezzo. Non solo, ma una parte di “carburante” arriva anche dallenergia recuperata durante la frenata, che viene conservata in batterie al litio e poi usata per le accelerazioni. Il risultato è nessun grammo di C02 emesso e nessun rumore prodotto.

Se vengono rispettati i tempi concordati, entro il 2021 potresti riuscire ad attraversare la Germania su un treno a idrogeno. Nel giro di quattro anni, infatti, la rete ferroviaria tedesca sarà dotata di stazioni di rifornimento apposite, che sostituiscano quelle per le locomotive diesel.

Se la tua domanda è “sì ma quanto costa?”, la risposta più breve è “tanto”.  Si tratta infatti di dover ripensare buona parte del sistema di trasporto su rotaie di uno Stato. Secondo Il Sole 24 Ore, però, già dopo 10 anni l’investimento è in pari e durante i successivi 20 si raccolgono i ricavi.