Il rispetto per l’ambiente da oggi si insegna sui banchi di scuola

È stato firmato il Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Ambiente per un Piano Nazionale realizzato per educare bambini e ragazzi a rispettare la Terra. Perché sono loro ormai che possono davvero fare qualcosa per salvare il Pianeta.
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Gaia Cortese 9 Dicembre 2018

L’ultimo allarme lanciato risale a pochi giorni fa: “Abbiamo tempo solo due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori”. È l’ammonimento lanciato da Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, in occasione del primo simposio internazionale dedicato alla salute e al clima organizzato a Roma.

Due generazioni, solo vent’anni. Vale a dire che molto fiducia deve essere riposta nei nostri figli e nel loro comportamento nei confronti dell’ambiente. Bambini e ragazzi di oggi sono gli adulti del futuro, ma a dire il vero, neanche a loro viene dato "troppo" tempo per intervenire. Così, salvare il Pianeta diventa una vera e propria emergenza, lo è già, è diventata una corsa contro il tempo. Con la firma del Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Ambiente del 6 dicembre scorso, si mettono le basi per un Piano Nazionale per l’Educazione Ambientale nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Un passo importante per trasmettere ai più giovani l’entità del pericolo in cui si trova il nostro Pianeta.

Non si tratterà quindi di una misera oretta di educazione ambientale inserita tra una un’ora di matematica e una di geografia, ma di una serie di iniziative formative e coinvolgenti: percorsi di educazione ambientale per gli studenti, programmi di formazione e aggiornamento per gli insegnanti, interventi di riqualificazione energetica nelle strutture scolastiche, percorsi formativi e scuola-lavoro nel campo della green economy.

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti ha così commentato l'iniziativa: “Con l’accordo che sigliamo oggi, puntiamo a creare una collaborazione strutturata fra i nostri Ministeri e a definire un Piano di interventi concreti, che non resteranno sulla carta, per consentire ai nostri studenti di entrare in contatto da subito e in maniera attenta e consapevole con l’ambiente. La loro cittadinanza attiva dipende anche da questo. A questo scopo stiamo stanziando un milione e 300 mila euro. Monitoreremo le azioni che verranno messe in campo e faremo tutto il necessario per potenziare l’offerta e fornire la migliore formazione possibile. Senza sostenibilità non c’è futuro e noi dobbiamo essere sicuri di aver fornito a ogni bambino e ragazzo un’educazione di qualità anche su questi temi. È un lavoro che faremo facendo squadra con gli enti, le associazioni e le istituzioni che mettono da anni le proprie competenze al servizio dei nostri giovani e condividono con noi questa responsabilità e questa missione”.

D’accordo con lui il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, che ha sottolineato il ruolo dei bambini per la costruzione del nostro futuro: “Questo Protocollo segna un sentiero da costruire insieme. Noi dobbiamo fare in modo che chi si affaccia alla vita, come i bambini qui presenti oggi, abbia subito un pensiero ambientale, visto che la nostra generazione ha fallito su questo. Formare nell’ambiente vuol dire costruire il futuro del nostro Pianeta. E noi, con questo Protocollo con il MIUR, vogliamo permettere che i ragazzi possano seguire questo percorso, ma soprattutto essere costantemente al fianco del Ministero dell’Istruzione per realizzare insieme il cambiamento”.