Quando insorge un tumore, il medico non si limita a studiare il miglior percorso terapeutico che possa portarti alla guarigione o ad asportare la massa. Il suo lavoro si concentra anche sull’offrirti la miglior qualità di vita possibile. Nel caso di neoplasie del colon-retto, quest’ultimo è un punto delicato.
L’intervento chirurgico prevede l’asportazione della porzione di intestino malata e dei linfonodi vicini: a volte, però, il tumore può insorgere nel retto, di fatto gli ultimi centimetri dell’intestino, e a poca distanza dall’ano.
In questi casi, i medici non hanno molte alternative e devono procedere drasticamente, con un intervento demolitivo per asportare il retto e anche l’ano. Il risultato? Saresti guarito, certo, ma per tutta la vita dovresti evacuare le feci in un sacchetto esterno al tuo corpo.
Ora però c’è una nuova tecnica operatoria che permette di salvare l’ano ed evitare il sacchetto. In Italia non è applicata in modo diffuso e per questo l’Ospedale Sant’Anna di Ferrara è oggi un centro di riferimento per il trattamento di questa patologia.
L’innovativa tecnica mini-invasiva si chiama TA-TME (Trans Anal Total Mesorectal Excision) e insieme a un trattamento di radioterapia e chemioterapia pre-operatorio, permette ai medici di asportare radicalmente il tumore senza intaccare l’ano, che verrebbe invece suturato con il colon. Il periodo post-operatorio sarebbe poi caratterizzato da una particolare riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico e dell’ano, unita a una specifica dieta.
Con la nuova tecnica operatoria si raggiungono due obiettivi: ridurre l’invasività di un intervento per tumore del colon-retto, quindi anche dolore e tempi di ospedalizzazione e, dall’altra parte, garantire una qualità di vita decisamente migliore, dicendo addio al sacchetto per le feci.
Fonte | Ospedale Sant'Anna di Ferrara