Kate Middleton ha avuto un cancro, lo ha annunciato circa un'ora fa attraverso un video pubblicato sui canali social ufficiali dei principi del Galles. "È stato uno shock – ha dichiarato la principessa visibilmente emozionata e provata dalle cure. – Sono stati due mesi terribili, per me e per tutta la mia famiglia che si è presa cura di me e a cui son grata". Ha ringraziato anche tutta l'equipe medica che l'ha seguita e ha spiegato che solo in seguito all'intervento addominale, subito due mesi fa, si è scoperta l'origine cancerogena della patologia. Per questo motivo, si sta sottoponendo a un ciclo di chemioterapia preventiva, ma cosa significa questo termine?

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La chemioterapia preventiva, o adiuvante, viene sommistrata a persone che hanno subito un trattamento terapeutico per un tumore che può essere, appunto, un intervento chirurgico, come nel caso di Middleton, oppure la radioterapia. Si tratta di farmaci antitumorali destinati a pazienti che non presentano residui rilevabili della neoplasia allo scopo di prevenire un'eventuale ricomparsa.

Si utilizza di norma in caso di tumori al colon o al pancreas, due tipologie di cancro addominale, oppure di tumori al polmone e al seno. Il suo scopo è, come si può facilmente intuire, aumentare le possibilità di sopravvivenza in persone che hanno dovuto subire l'asportazione di una massa maligna e ridurre quindi il rischio di recidive.

Si tratta di una terapia spesso somminsitrata per via endovenosa, a una cadenza di circa una ventina di giorni. Gli effetti collaterali che provoca sono temporanei e dipendono dai farmaci specifici utilizzati. Sono però affini a quelli tipici della chemioterapia e si manifestano principalmente come nausea, vomito, perdita di capelli, stanchezza e dolori ossei.

Il messaggio che la Principessa del Galles lancia alla fine del video è rivolto a tutti i pazienti oncologici che stanno seguendo il suo stesso percorso: "In questi giorni sto pensando a tutte le persone la cui vita ha incrociato un tumore. A tutti quelli che stanno affrontando questa malattia, in qualsiasi forma, vi prego non perdete la fiducia o la speranza. Non siete soli"

Fonti| Fondazione Veronesi;