La Cina contro gli arresti cardiaci improvvisi: per le strade delle città arrivano migliaia di defibrillatori automatici

Secondo le stime più recenti, il 2016 nella Repubblica Popolare Cinese è stato caratterizzato da oltre 500mila decessi dovuti ad attacchi cardiaci improvvisi. Così il Governo ha acquistato migliaia di Dae e, da Hangzhou fino a Pechino, li ha installati sulle strade, sui mezzi pubblici e nelle stazioni della metropolitana. In Italia, intanto, la legge che li rende obbligatori su treni e arei c’è ma è ancora bloccata al Senato.
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Kevin Ben Alì Zinati 12 Gennaio 2021
* ultima modifica il 24/02/2021

Defibrillatori. Defibrillatori ovunque. O almeno è l’obiettivo a cui sta lavorando anche la Cina. Sebbene siano dispositivi ancora poco conosciuti alla popolazione, diverse grandi città della Repubblica Popolare hanno in progetto di “inondare” le strade di Dae, ovvero i defibrillatori cardiaci automatici esterni. In un paese dove, nel 2016, erano state oltre 500mila le morti cardiache improvvise, praticamente un decesso al minuto, e dove esistono contesti urbani di miliardi di persone, puoi capire che aumentare il numero di questi strumenti salvavita potrebbe dare una svolta decisiva alla tendenza. E, forse, potrebbe ispirare anche altri Paesi ad accelerare lo stesso meccanismo. Come l’Italia.

I DAE

I Dae sono delle macchine di piccole dimensioni che inviano una scarica elettrica ad alto voltaggio al cuore di una persona colpita da un arresto cardiaco improvviso. Si tratta di un dispositivo composto da due piastre adesive e un “cervello” da cui parte la scarica.

Il punto di forza di questi defibrillatori è che sono, appunto, automatici e di facile utilizzo. Per utilizzare un Dae e, potenzialmente, salvare una vita, non è quindi necessario essere un medico o un professionista: il defibrillatore gestisce la scarica in totale autonomia e tu, in questo caso, non dovresti fare praticamente nulla, se non posizionare le due piastre sul torace della “vittima”.

Una semplicità che fa rima con utilità perché nel caso in cui si dovesse intervenire per tempo con un Dae su un paziente colpito da un improvvido arresto cardiaco, il primo soccorso con i defibrillatori automatici permetterebbe di guadagnare tempo prezioso per l'arrivo dei medici e di aumentare, quindi, il tasso di salvataggio che potrebbe aumentare fino al 90%.

In Cina

Nella Repubblica popolare cinese i Dae si stanno diffondendo a macchia d’olio. A Shenzhen, nella provincia del Guangdong, a fine agosto il Governo aveva acquistato e posizionato per le strade oltre 3.500 dispositivi automatici, a Shanghai, invece, ne sono stati posizionati 1.600, quadruplicando di fatto i dati del 2016.

Se messi a confronto con la vastità di popolazione e i decessi per attacchi cardiaci improvvisi puoi ben capire che resista un certo disequilibrio: eppure, è il segnale i Dae stanno diventando sempre più la normalità e non più l’eccezione.

Gli esempi che ne testimoniano l’importanza non mancano. Come quello di due cittadini che lo scorso 14 dicembre a Shenzhen, nel sud della Cina, hanno avuto un arresto cardiaco improvviso e sono stati rianimati grazie a un Dae.

Oppure pensa al caso dell’attore e modello Godfrey Gao, che si è accasciato a terra durante le riprese di un reality televisivo senza che nessuno potesse intervenire in tempo perché nessuno sapeva che c’era un defibrillatore automatico a nemmeno 300 metri di distanza.

In Cina, nel 2016, sono state oltre 500mila le morti cardiache improvvise, praticamente un decesso al minuto

Hangzhou, capoluogo della provincia dello Zhejiang della Cina orientale, è stata la prima città cinese a legiferare sulla diffusione dei Dae e ora, grazie a un nuovo regolamento promulgato a novembre, nuovi defibrillatori verranno posizionati negli aeroporti e nelle stazioni della metropolitana oltre che sui veicoli delle forze dell'ordine e sulle navi.

A Pechino, invece, Dae e piccole strutture con farmaci d’emergenza sono stati piazzati all’interno delle stazioni lungo quattro linee della metropolitana e le autorità sarebbero pronte a coprire tutte le stazioni di transito ferroviario entro il 2022.

E l’Italia? 

Forse non lo sai, ma per contrastare l'epidemia silenziosa che, ogni anno, colpisce circa 60-70mila persone anche in Italia, il nostro Governo ha riconosciuto l’utilità decisiva dei Dae. E per questo ha messo a punto una vera e propria legge, la cosiddetta “defibrillatori ovunque”, che renderà obbligatoria la presenza di un defibrillatore cardiaco automatico esterno su aerei, treni, navi, mezzi di trasporto pubblici e nelle società sportive e negli spazi della pubblica amministrazione. C’è un ma: ad oggi, infatti, la legge è ancora bloccata in commissione Igiene e sanità al Senato. Purtroppo.

Fonti | Ansa; Areu

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