La depressione sorridente: perché vogliamo apparire felici anche se siamo depressi

La depressione sorridente è una forma atipica di depressione che porta chi ne soffre a mascherare tutti i sintomi e a voler apparire sereno nonostante quello che realmente sta provando. Le cause possono essere diverse: dalla sottovalutazione del problema alla convizioni di non potersi mai lamentare.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
18 Agosto 2023 * ultima modifica il 18/08/2023

La depressione sorridente si verifica quando le persone che soffrono di depressione mascherano tutti i loro sintomi. In questo modo si nascondono dietro un sorriso o un atteggiamento energico e felice per convincere gli altri che stanno bene.

Con affermazioni come “sto bene”, “è tutto a posto”, il soggetto mostra un sorriso di circostanza. Si dà da fare per nascondere le sensazioni di fragilità, tristezza, disorientamento, assenza di speranza.

Si tratta di una forma di depressione atipica, che consente a chi ne è affetto di portare avanti una vita normale, di apparire sempre soddisfatto e sereno davanti agli altri, mentre internamente si vivono emozioni totalmente opposte.

Quali sono i sintomi della depressione sorridente

Una persona che soffre di depressione sorridente apparirà felice o contenta agli occhi degli altri. Tuttavia, nella loro privacy sperimenteranno molti dei sintomi legati al disturbo depressivo.

  • Cambiamenti nell'appetito, nel peso e nel sonno
  • Stanchezza o affaticamento
  • Sentimenti di inutilità e bassa autostima
  • Perdita di interesse o piacere nel fare cose che in precedenza erano apprezzate

Come si comporta una persona con depressione sorridente

Una persona con depressione sorridente può sperimentare alcuni o tutti i sintomi della depressione, ma in presenza di altre persone cercherà di camuffare ciascuno di questi sintomi. Il motivo principale è la paura incosciente o no di sentire rifiuto, incomprensione e di perdere ció che dipende dall’accettazione da parte degli altri. Per questo si fa uno sforzo incredibile per mantenere le apparenze di una situazione familiare e sociale salutare e di essere una persona felice. Inoltre c’è anche una difficoltà nell’accettare come ci si sente pensando che gli altri stanno peggio di te e che tu non hai il diritto di lamentarti.

Chi sono le persone a rischio

Questa condizione può avere un esordio precoce nella vita della persona e durare anche molto a lungo. Questo sia a causa della tardiva identificazione (che, in molti casi, non avviene mai) che della particolarità delle sue caratteristiche, che non rispondono ai normali parametri della depressione classica.

Dalle ricerche effettuate, sembra che colpisca tra il 15% e il 40% dei soggetti depressi, risultando più frequente tra i soggetti con tendenza al rimuginio mentale sul passato e ipersensibili alle critiche o alle situazioni socialmente imbarazzanti.

Oltre a quelli già citati, ci sono altri motivi che rendono questa forma di depressione più pericolosa. Infatti, apparire felici agli altri mentre in realtà si soffre profondamente può essere il sintomo di una grave difficoltà ad accettare di avere un problema. Non ci si rende conto di una condizione che avrebbe invece bisogno di essere presa in carico, oppure si ha la certezza di “farcela da soli”, sottovalutando la situazione reale o sopravvalutando le proprie risorse e capacità.

Come si diagnostica la depressione sorridente

A livello ufficiale, la depressione sorridente non è riconosciuta come un sottotipo di depressione o come una categoria indipendente nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Tuttavia, possiamo parlare di disturbo depressivo in quanto tale, ma con caratteristiche atipiche.

Come si guarisce dalla depressione sorridente

Come nei quadri di depressione classici, anche in questo caso l’intervento tempestivo da parte di specialisti opportunamente formati è decisivo per la prognosi del disturbo.

Lo specialista aiuterà il paziente a prendere consapevolezza del fatto che non è né necessario né utile che la persona si prenda cura di sé completamente da sola. Che non è umanamente possibile farcela da soli e che anche il loro disagio nasconde un profondo malessere. Si cerca di rinforzare uno stile di pensiero alternativo, che permetta alla persona di mostrare all’esterno i propri reali stati d’animo, fornendo anche gli strumenti utili ed efficaci per farvi fronte.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…