La dieta vegana e quella vegetariana sono collegate a un minor rischio di cancro, ictus e infarto: lo dice la scienza

Uno studio italiano ha revisionato 48 articoli pubblicati nell’arco di oltre 20 anni e ha dimostrato che diete a base vegetale, senza carne o pesce, sarebbero collegate a una miglior salute, intesa come minor rischio di cancro, malattie cardiovascolari tra cui infarto e ictus e morte prematura.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 21 Maggio 2024
* ultima modifica il 22/05/2024
In collaborazione con il Dott. Simone Gabrielli Biologo nutrizionista

Mangiare pochi alimenti di origine vegetale e molta carne, specialmente rossa, oltre a cereali raffinati, zucchero e dosi eccessive di sale non fa bene alla salute: anzi, ormai da anni sappiamo che un’alimentazione simile è associata a rischio maggiore di morte.

E il contrario? Strutturare un’alimentazione basata su prodotti vegetali e ridurre il consumo di carne e cibi estremamente lavorati fa bene alla salute? La risposta immediata che ti sarà venuta in testa è “sì”, ovviamente. Oggi la scienza l’ha ribadito un’altra volta.

Uno studio tutto italiano, infatti, ha revisionato 48 articoli pubblicati tra gennaio 2000 e giugno 2023 e seguendo un approccio detto “a ombrello”, ha analizzato collegamenti tra diete a base vegetale e salute determinando che seguire una dieta vegana o vegetariana è associato a un rischio inferiore di cancro, malattie cardiovascolari tra cui infarto e ictus e morte prematura.

Il team di ricercatori, guidati dall'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha incrociato i dati e hanno osservato che un’alimentazione plant based, quindi basata su alimenti di origine vegetale e totalmente sprovvista di carne o pesce, garantiva un profilo migliore dal punto di vista dei fattori di rischio per malattie cardiometaboliche, come indice glicemico, pressione arteriosa, colesterolo, indice di massa corporeo e infiammazione.

Diete vegetariane e vegane sono anche state collegate a un rischio ridotto per l’insorgenza di alcune forme di tumore, da quello del colon al pancreas, fino a fegato e polmoni ma anche della pelle, il famoso melanoma.

L’unica popolazione in cui queste diete non sembravano fare troppo la differenza era quella delle donne incinte: chi seguiva una dieta vegetariana, infatti, non aveva visto grosse modifiche nel rischio di diabete gestazionale e ipertensione rispetto a una dieta non a base vegetale.

dieta vegetariana

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista PloS ONE hanno trovato in completo accordo anche il dottor Simone Gabrielli, biologo nutrizionista: “Il modello della dieta mediterranea è tra i migliori per ridurre i rischi cardiovascolari e prevede pochissima carne rossa e processata, poco zucchero o alimenti zuccherati e tanti alimenti di origine vegetale come frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Un modello che, tra l’altro, ci suggerisce anche in che percentuale assumere i macronutrienti: carboidrati 45-60%, proteine 10-12% e grassi 20-35% (riferimenti alle calorie totale giornaliere). Le diete vegetariane e vegane che seguono il modello della dieta mediterranea, e quindi rispettano frequenze e suddivisione dei macronutrienti, sono anch’esse valide diete che riducono i rischi cardiovascolari".

Tutto giusto, ha concluso il dottor Gabrielli, senza tuttavia dimenticare l’importanza su altri due grandissimi alleati di qualsiasi alimentazione sana ed equilibrata e dunque della nostra salute: il mantenimento del normo peso e un’attività fisica  regolare e frequente.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.