
La dipendenza da Internet, chiamata anche IAD (Internet Addiction Disorder), è un problema legato all'abuso di questo strumento, fino al punto che le tue azioni quotidiane, il tuo lavoro e anche le tue relazioni sociali risultano compromesse. Come accade? Il passo può essere più breve di quanto immagini. Se hai tra i 15 e i 40 anni, ti rivolgerai al Web probabilmente per qualsiasi ragione. Molto probabilmente ti servirà per lavoro, sicuramente cercherai diverse informazioni, dalle istruzioni pratiche per compilare uno specifico documento a nozioni enciclopediche sulla prossima città a visitare o sull'ultimo film di quell'attore famoso. E poi invierai mail, ché ormai le lettere non le scrive più nessuno, utilizzerai i social network per mantenere i contatti con le persone che conosci, controllerai che la strada sia quella corretta e prenoterai ristoranti e alberghi.
Se poi hai meno di 15 anni, con questa tecnologia ci sarai praticamente nato e chi meglio di te può spiegare agli adulti quanti miliardi di cose permette di fare uno smartphone, o un altro dispositivo, collegato a una buona rete Wi-Fi?
Il problema è che con Internet ci convivi e spesso non ti rendi nemmeno conto che è diventato il tuo nuovo e inseparabile coinquilino. Ma prova a immaginare di essere improvvisamente paracadutato in una città che è rimasta ferma agli anni '70: cinema, televisione, radio, ma niente connessione. Saresti in grado di sopravvivere? Se la tua risposta è no, se non riesci nemmeno a ricordarti com'era il mondo senza app e chat, allora forse dovresti iniziare a chiederti quanto tu sia veramente distante dall'abuso e dalla dipendenza.
L'espressione dipendenza da Internet è stata coniata nel 1995 dallo psichiatra americano Ivan Goldberg, partendo dalla concezione che di solito si ha di questo problema in riferimento alle sostanze stupefacenti o all'alcol. Prendendo spunto dall'idea che già circolava attorno al gioco d'azzardo, e cioè che si poteva facilmente passare dal divertimento all'abuso, è stato stabilito che la dipendenza da internet fosse un uso eccessivo di questa tecnologica, che conducesse alla manifestazione di disagi, alla compromissione delle relazioni sociali e all'alterazione delle normali attività quotidiane.
Una definizione precisa di questo disturbo viene in realtà inserita solo nel quinto volume dei DSM, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ed è ancora una descrizione sperimentale e che deve essere approfondita. D'altronde non si parla certo di qualcosa di antico, come possono essere le droghe o i superalcolici, ma di uno strumento che ha preso davvero piede a partire dagli anni '90 e che è entrato in tutte le case più o meno dagli inizi degli anni Duemila. Ci sono ad esempio ancora alcune discussioni in corso sul modo in cui questo fenomeno dovrebbe essere considerato: una dipendenza vera e propria o piuttosto un sintomo di un quadro clinico più ampio?
Ma al di là dei disaccordi tra esperti, proviamo a capire quando il tuo utilizzo di Internet rischia di diventare eccessivo. Dipendenza significa letteralmente che non ne puoi fare a meno. Nel concreto questo vorrà dire che impiegherai tutte le tue energie nell'utilizzo del Web per qualsiasi ragione, ma soprattutto senza un vero scopo.
Ad esempio: magari ricorre l'anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle, ma la tua memoria di quel tragico episodio è un po' arrugginita. Inizierai allora a ricercare qualche informazione in Rete, ma dalle semplici notizie riportate dai giornali, passerai a siti o video che ti promettono di scoprire "tutta la verità, anche quella che i poteri forti ti nascondono" sull'attacco terroristico. A questo punto, potresti finire per essere totalmente rapito dalla quantità di nuove informazioni, teorie, prove e controprove a cui ti troverai davanti. E allora vorrai saperne sempre di più. E dopo le Torri Gemelle, ci sarà un altro grande evento da approfondire. A questo punto il problema rimane ancora confinato nell'ambito della fake news, ma quando inizi a pensare che tutti gli altri stiano mentendo, che solo in Internet si trovi la verità livera dall'influenza dei poteri forti, che non ti interessa più uscire per fare due chiacchiere, perché tutto quello che ti serve si trova in Rete, allora sei dipendente.
Non si diventa dipendenti da Internet da un giorno all'altro. È piuttosto un percorso negativo che porti avanti ogni giorno e dal quale pian piano non riesci più a uscire. E la progressione si articola in due fasi:
Non tutti i dipendenti da Internet fanno le stesse cose in Rete. C'è chi fa shopping compulsivo sui siti di e-commerce, chi passa ore a guardare video pornografici, chi viene completamente assorbito dal proprio profilo Instagram. Insomma, non si può parlare in generale di dipendenza da Internet, bisogna guardarla più da vicino per identificare meglio la causa e come intervenire. Al momento, sono cinque le categorie in cui vengono distinte:
È probabile che la dipendenza da Internet sia essa stessa il sintomo di un disagio più grande che stai vivendo, ma anche questo problema, preso singolarmente, presenta dei sintomi clinici, sia a livello psicologico che fisico.
I più evidenti e più direttamente collegati sono il bisogno di rimanere connessi per un tempo sempre più lungo e, allo stesso tempo, la perdita di interesse o curiosità per qualsiasi altra attività non venga svolta online. A questa situazione corrispondono anche cambiamenti nell'umore, come l'aumento dell'irritabilità o manifestazioni di ansia e agitazione, soprattutto quando non è possibile stare in Rete, per qualsiasi ragione. L'incapacità di concentrarsi sullo studio o sul proprio lavoro, perché il pensiero va costantemente al mondo virtuale, fino ad arrivare al punto di sognare proprio quella dimensione. Potresti poi accorgerti che qualcuno che conosci sta sviluppando una dipendenza, perché non è più in grado di staccarsi dal Web, nemmeno quando gli viene richiesto.
In effetti si chiama dipendenza proprio perché i sintomi sono quelli tipici di questa condizione:
Craving significa "desiderare ardentemente" e ha a che fare con la costante necessità di trovare una connessione, mettere Internet al primo posto nella lista delle priorità, anche sopra al dormire o al mangiare. Se la richiesta non viene soddisfatta, subentra una crisi d'astinenza che ti porterà ad essere in ansia perché non sai come entrare in Rete. Tolleranza invece significa che il tuo corpo ha imparato a digerire un tempo sempre maggiore passato su Internet, perciò a parità di ore finirai per riuscire a ottenere sempre meno risultati, aumentando così la richiesta di spazi nella tua giornata da dedicare alla navigazione virtuale.
L'impulsività comporta invece l'essere slegati dalla realtà, l'ignorare quello che nel frattempo accade attorno a te, perché ogni tua energia è assorbita dalla tecnologia. Infine, le capacità cognitive, quindi la memoria, la concentrazione e il ragionamento, vengono rallentate. Il tuo cervello le ha infatti messe a riposo, dal momento che non ne hai più fatto richiesta. Di conseguenza, anche prendere decisioni potrebbe non risultare più semplice per te.
Stare tutto il giorno davanti a uno schermo non fa bene. Se lo fai per lavoro, ti consigliano di fare una pausa ogni due ore. Pensa quindi a quanti danni può causare quando diventa una dipendenza. La vista sarà probabilmente la prima a manifestare problemi, come un calo delle diottrie e la sempre maggior fatica a mettere a fuoco quello che appare sullo schermo. Davanti a un computer poi, si sa, si tende ad assumere una posizione scorretta e quindi disturbi alla schiena e dolori al collo si faranno sentire fin da subito.
L'utilizzo di mouse e tastiera in modo compulsivo potrebbero poi provocarti patologie come il tunnel carpale o altri disturbi alle articolazioni. A mano a mano che la dipendenza peggiora e aumentano le ore passate davanti a uno schermo, ti ritroverai a fare sempre meno attività fisica e questo provoca un progressivo indebolimento dei muscoli e dello scheletro, oltre che possibili problemi a cuore e circolazione.
Come ogni dipendenza, anche quella da Internet modifica la tua vita e le tue abitudini, con conseguenze che possono diventare anche serie, soprattutto dal punto di vista psicologico. Tenderai infatti ad isolarti sempre di più. D'altronde, una volta che hai il tuo smartphone o il tuo pc, che altro ti serve? Il resto delle tue relazione vengono vissute online, perciò perderai interesse per quelle reali. Frequenterai sempre di meno i tuoi amici o la persona con cui stai, fino ad arrivare al punto da rompere i rapporti con queste persone.
Il tuo mondo diventerà sempre di più quello virtuale, a scapito di quello che ti circonda per davvero. Il tuo senso del tempo verrà alterato e potresti soffrire di insonnia. Questo sconvolgimento del ritmo naturale della vita, unito a un progressivo distacco dalle persone che conosci, potrebbe condurti a stati depressivi. Se infatti in un primo momento potresti riuscire a sostituire la soddisfazione che deriva da un legame reale con quella regalata da una notifica, alla lunga il paragone non regge e il tuo umore ne risentirà in modo serio.
Dal punto di vista cognitivo, invece, le conseguenze potrebbero riguardare un'alterazione della percezione di te stesso. Avere pensieri disfunzionali verso la tua persona e chi ti è vicino, sentirti sempre inadeguato e inadatto, e quindi avere un'autostima in caduta libera e sentirti sempre insicuro in ogni situazione. Ma anche la difficoltà nel controllo dell'ansia e dell'irritabilità, o degli impulsi che ti arrivano, sono conseguenze della dipendenza.
Cosa porta una persona a sviluppare una dipendenza da Internet? E chi è più a rischio di soffrire di questo problema? Probabilmente tra le cause ci sono disagi che una persona si porta dietro e che non riesce né a risolvere né a esternare. Il Web diventa quindi un po' un rifugio, un luogo dove costruirsi quella vita che si vorrebbe avere anche nella realtà o per trovare finalmente quelle soddisfazioni che nel mondo offline non sei in grado di trovare. Possibili punti di partenza per l'abuso della connessione potrebbero essere un'autostima molto bassa, una timidezza estrema o una forma di insicurezza molto profonda.
E quand'è che si possono trovare tutte queste condizioni insieme? Esatto, durante l'adolescenza. In un periodo molto delicato della crescita, in cui il carattere deve ancora formarsi del tutto e si tende a non accettare né il proprio corpo né il proprio carattere, si sarà più portati a sviluppare una dipendenza. Negli ultimi anni, grazie alla diffusione dei social network, è proprio quella da Internet la più gettonata.
Ma non sono solo i più giovani a rischiare di non volersi più staccare dal computer. Sembra che altri fattori siano dovuto al proprio lavoro. Essere costretti a fare frequenti turni notturni, oppure svolgere professioni che espongono maggiormente alla possibilità di rimanere isolati, sono tutti possibili requisiti che facilitano l'ingresso nella dipendenza. Infine, anche una volta terminata la vita lavorativa ed essere entrati in pensione, è possibile rifugiarsi in un mondo online. Magari si è rimasti da soli e non c'è nemmeno più un lavoro a riempire le proprie giornate. In assenza di un hobby o di qualcuno che aiuti a vincere la solitudine e l'isolamento, non è raro dedicarsi interamente al Web.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Samanta Travini, psicologa, come si possa trattare il problema della dipendenza da internet:
"Quando l’utilizzo di internet diventa pervasivo e fuori controllo è importante rivolgersi agli specialisti. L'intervento dello psicologo sarà volto a ridurre gradualmente il comportamento patologico. Questo verrà fatto individuando le ragioni per le quali il soggetto ha sviluppato una dipendenza da internet e lo scopo che assume tale comportamento. Una dipendenza può infatti per esempio instaurarsi per trovare una soluzione alla difficoltà di instaurare amicizie o alla paura di mettersi in gioco nelle relazioni interpersonali, ma può essere anche un modo per fuggire alle liti genitoriali.
All’interno di un percorso psicologico verrà indagato:
Sarà importante inoltre lavorare su due fasi: quando il soggetto è dipendente per accompagnarlo a smettere, dopo che ha smesso per ricreare le relazioni e mettere ordine. Di solito, non è prevista la prescrizione di psicofarmaci, salvo nei casi in cui non vi sia associato un disturbo depressivo. Dal punto di vista preventivo è importante limitare la quantità di tempo trascorso quotidianamente al computer, cercando di alternare questi momenti con attività sociali o altri svaghi".