La meditazione buddhista può aiutarti ad affrontare le delusioni che ricevi da chi ti è vicino

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Un amico, un collega, la persona di cui sei innamorato: chiunque di loro può compiere un gesto che ti offende. Ma tu non riuscirai a cambiare nessuno, quindi devi accettarli così come sono. Senza provare rancore, perché il momento negativo è già passato e non esiste più.
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Giulia Dallagiovanna 29 Novembre 2018

Sarà capitato anche a te di rimanere deluso da una persona. Un collega al quale avevi fatto un favore, che non ricambia l'aiuto. Un amico troppo concentrato sui suoi problemi, per ascoltare i tuoi. Il partner che mette sempre il lavoro al primo posto. Situazioni che ti fanno soffrire, ma sulle quali non hai nessun potere, solo sperare che l'altro se ne accorga e chieda perdono.

Ma per non venire schiacciato sotto il peso dei pensieri negativi, puoi seguire la via buddhista dell'accettazione radicale. La psicologa americana Marsha Linehan ha dato un nome a un atteggiamento che i monaci insegnavano già da secoli: non desiderare che sia diverso quello che non puoi cambiare. La persona che hai vicino è fatta in quel modo e avrà sempre tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti, accettalo. Sta poi a te decidere se proseguire il rapporto che hai con lei, oppure no.

E ricorda che anche se non puoi imporre un cambiamento, non è detto che questo non avvenga comunque. L'accettazione radicale deriva infatti da un'antica storia buddista, nella quale proprio Buddha sceglieva di non reagire alle offese di un uomo e, così facendo, produceva in lui una trasformazione.

L'uomo si chiamava Ananda e si racconta che un giorno si avvicinò a Buddha e, senza dire una parola, gli sputò in faccia. Mentre i discepoli si adiravano e chiedevano di poter punire il colpevole, il maestro li fermò alzando una mano e, a sorpresa, ringraziò l'uomo.

Con il suo gesto infatti gli aveva permesso di vedere che non c'era più rabbia dentro di lui, mentre gli altri dovevano ancora liberarsi dai sentimenti negativi che li aggredivano. Ananda rimase sconvolto. Passò una notte insonne e il giorno dopo, tremando, tornò da Buddha.

Si gettò subito ai piedi del maestro e gli chiese perdono. Ma questi lo rassicurò: non c'era nulla da perdonare.

"Così come il flusso del Gange con le sue acque non è mai uguale, nessun uomo è uguale a prima. Tu non sei la stessa persona di ieri. Non sei colui che ieri ha sputato"

Chi ti ha deluso non cambierà solo perché glielo chiedi. Ma tu non puoi permettere che la tua giornata venga rovinata da azioni contro le quali non puoi fare nulla. Accetta in modo radicale chi hai davanti, anche quando ti fa un torto, e ricorda che quel momento passa subito e il giorno dopo sarete entrambi diversi. Quindi non vale la pena di provare rancore per un gesto così effimero.