Forse per colpa della crisi, o complice la dieta – anzi, il regime alimentare – o magari l’attenzione al cibo che sempre di più diventa prioritaria, negli ultimi anni il pasto preparato e casa e gustato in ufficio è diventato un trend. E dopo Milano, che naturalmente è la patria indiscussa del pranzo in scatola l’Italia tutta si è adeguata a questa tendenza meneghina, e la schiscetta, tanto cara a operai e contadini a metà del 900, si è trasformata nel nuovo modo di intendere il pranzo. Innanzitutto, la parola: in milanese, è semplicemente la gavetta, il pentolino dotato di chiusura in cui trasportare il pranzo. Il nome deriva dal verbo schisciàa, schiacciare, perché al suo interno gli alimenti vengono pressati, schiacciati, appunto. Cibi che all’inizio, negli anni ’50 erano semplicemente quelli di casa, magari avanzati dalla cena: spaghetti al pomodoro o risotto giallo, per capirci. E che oggi si trasformano e prendono mille forme diverse: dai raffinati bento giapponesi ai pasti tradizionali di chi non rinuncia alle lasagne da scaldare al microonde; dalle composizioni vegetariane di chi sceglie una dieta cruelty free ai pratici sandwich di chi ha davvero poco tempo da dedicare alla pausa pranzo. Perché il bello della schiscetta è proprio questo: che ciascuno se la può cucire addosso su misura, in base ai propri gusti e alle proprie esigenze e, perché no, del proprio umore, di giorno in giorno. La sua versatilità l’ha resa protagonista della vita di tanti di noi. Di qui, l’idea di questa rubrica, tutta dedicata alla schiscetta, per analizzarla in tutti i suoi aspetti, dall’ideazione alla composizione fino al servizio e ai valori nutrizionali, facendoci accompagnare nel viaggio da esperti e professionisti.
Perché, come in tutto, ci sono delle regole da seguire se si vuole ottenere un risultato perfetto. In primo luogo abbiamo chiesto a chi se ne intende di aiutarci a stendere un decalogo della schiscetta: Alessandro Vannicelli, che con il suo blog Schisciando e con due libri è un vero e proprio “personal trainer” della schiscetta.
Se questi cinque comandamenti non bastassero, Alessandro spiega anche come organizzarsi se non si ha troppo tempo a disposizione: «prediligi preparazioni semplici, cotture veloci che preservano le proprietà nutrizionali dei cibi e ne mantengono il più possibile inalterate le consistenze. La cosa più semplice sarebbe preparare tutto la sera prima, magari cucinando una cena più abbondante in modo da portare in ufficio la porzione in più; ma bastano una ventina di minuti, un pizzico di voglia di mettersi a cucinare il mattino per preparare un pranzetto sano ed equilibrato prima di uscire di casa.
Un suggerimento è quello di pesare tutto la sera prima, portarsi avanti con alcune preparazioni (come la pulizia e il taglio delle verdure) in modo da cucinare al risveglio solo gli ingredienti secchi, per esempio la pasta o il riso, e poi assemblare la propria schiscetta in velocità.
Altro trucco: farsi un calendario settimanale delle schiscette. Decidere con anticipo cosa preparare aiuta a risparmiare tempo e a fare la spesa in maniera oculata, senza buttare nulla e comprando tutto ciò che serve, facendo così non ci si trovi mai più davanti alla dispensa senza idee». Ancora, è bene ricordare che ci sono degli ingredienti jolly da tenere sempre in dispensa: «carboidrati, da preferire integrali: pasta (di frumento, ma anche di farro, di kamut, di riso o pasta di legumi) o altri cereali (riso, avena, farro, orzo, miglio e quinoa); uova sode per garantire una fonte proteica pronta per l'uso; legumi (anche in scatola, basta che il liquido di conservazione non contenga conservanti). Anche in questo caso è consigliabile portarsi avanti e preparare magari due o tre porzioni in più di cereali o legumi da conservare a disposizione in frigorifero. Una buona idea può essere quella di raffreddare i cereali sotto l’acqua: bloccando la cottura e riducendo l’indice glicemico».
E tra gli ingredienti jolly, non vanno mai dimenticate le proteine: il formaggio in fette di Campina, rappresenta una soluzione pratica sempre pronta all’uso, con il giusto quantitativo di proteine giornaliere, in un pack che vale una porzione. 100 grammi per una schiscetta che sia pratica, di gusto e senza sprechi!
Buona organizzazione, e alla prossima schiscetta!
Sei a dieta e non sai che schiscetta metterti?!? Ti aspettiamo tra una settimana, per la schiscetta dietetica.