Schiscetta e dieta? Binomio vincente!

Con i consigli delle nutrizionista Elena Piovanelli e Francesca Guidetti portare in ufficio una schiscetta sana e naturalmente buona anche per la linea è possibile. Scopriamo insieme come!
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Ciaopeople Studios 21 Ottobre 2019

Giorgia non ha tempo: ha una giornata piena di impegni, che non lasciano spazio a pentole e fornelli. Ma Giorgia, con i suoi trent’anni, ci tiene alla forma. La scelta migliore è portarsi la schiscetta da casa. Ma cosa metterci? «Non cucino mai apposta per il lunch box. Uso gli avanzi della sera prima, polpette o pasta preparata in abbondanza, riso o verdure bollite. E se non è avanzato niente, apro il frigo e preparo una bella insalatona, pratica anche da mangiare direttamente alla mia scrivania: rimango lì il più delle volte, non mi alzo neanche». Eppure Giorgia può fare di meglio, e lo sa. «A volte mi limito a portarmi uno yogurt magro, giusto per non saltare del tutto il pranzo. Molte colleghe lo fanno: ci teniamo “leggere” e poi magari ci rifacciamo con un aperitivo a fine giornata».

Il valore della schiscetta

Tanti errori quelli commessi da Giorgia, e basterebbe poco a correggerli, lei è la prima ad ammetterlo: «I suggerimenti di un esperto potrebbero farmi davvero comodo». Così per aiutare Giorgia e tanti altri come lei abbiamo rivolto qualche domanda a una vera esperta: Elena Piovanelli – Dietista, con Master in Alimentazione Vegetariana- che mette subito l’accento sul valore della schiscetta: «Molti potrebbero pensare che questa tipologia di pasto rappresenti un limite, io invece sono del parere che possa esser una enorme opportunità per coloro che vogliono avere il controllo di ciò che mangiano, in quanto sarete voi a scegliere la qualità dei vostri ingredienti e a dosarli, ma anche per coloro che desiderano fare economia, ottimizzando le materie prime presenti in casa e per chi come me è sensibile alle tematiche di sostenibilità, rappresenta uno strumento per contribuire alla lotta allo spreco».

Cosa metto nella schiscetta?

Qualche idea ci arriva da un’altra esperta, la dottoressa la Francesca Guidetti, medico nutrizionista. «Non tutti hanno a disposizione il microonde per scaldare, quindi in genere propongo preparazioni che siano gradevoli anche fredde.

Un primo esempio: proteine più verdure e grassi, per avere sazietà ma evitare l’abbiocco dopo pranzo. Suggerisco un grasso come le olive o l’avocado, poi una proteina “veloce”, che non richieda cottura, come una bresaola o il prosciutto crudo, o magari un roast beef affettato fresco, da prendere al banco. La verdura, se avanza già cotta dalla sera prima, perfetto, si porta quella. Se no la classica insalata, magari con l’aggiunta di una manciata di carote e una di zucchine a julienne, che si trovano già pronte. Come proteina si possono scegliere anche le uova, sode oppure all’occhio di bue, o se è avanzato il pollo la sera prima, si può tagliarlo a pezzetti per aggiungerlo alla schiscetta.

Chi non ha tempo neanche per la pausa e mangia mentre guida o mentre è al pc (abitudine non proprio consigliabile ma per alcuni inevitabile) il consiglio è quello dei finger food: verdure a bastoncini, tipo pinzimonio, come sedano, carota e zucchine, e poi un formaggio a fette, praticissimo». Anche in questo caso, il formaggio in fette Campina, già confezionato in pratiche porzioni, viene in aiuto.«Una o due volte la settimana, come anche i salumi. Si possono usare anche i legumi: se per praticità si prendono già cotti, meglio sotto vetro che in scatola, prediligendo piselli e fagioli. Si possono aggiungere anche a un minestrone, a una zuppa o a una vellutata: l’ideale prepararli con verdure di stagione, legumi e una patata dolce. Il vetro è preferibile anche per il pesce: tonno e salmone una volta a settimana e poi sgombro, oppure un pratico e squisito carpaccio.»

I carboidrati

«Perfetti per un piatto unico: riso, magari un selvaggio o un basmati integrale precotti, che richiedono solo 10 minuti di cottura, oppure un rosso o un venere, che ne chiedono una ventina, sempre se precotti; oppure chicchi di cereali. E poi erbe e spezie, un legume e una verdura; oppure riso, feta e una verdura; ottima combo è riso, avocado e feta. Se cerco un carboidrato già cotto, suggerisco un pane a fette integrale fatto con lievito madre, oppure un pane di segale, che si trovano anche al supermercato. Oppure i cracker di riso o di avena. Per la pasta, consiglio quella di grano saraceno, che ha un indice glicemico più basso, con una verdura e un cucchiaino di olio extravergine di oliva».

Sei circondato da colleghi previdenti che si preparano pause pranzo luculliane? La nostra esperta di schiscette può aiutarti: non perdere la prossima puntata, organizzarsi è possibile!