La pelle per i tuoi vestiti può essere anche vegetale e arrivare direttamente dal vino

Si chiama Wineleather e si ottiene dagli scarti della produzione di vino: le vinacce, ovvero la buccia dell’uva e i vinaccioli. Il tessuto che ne deriva è in tutto e per tutto simile alla pelle, ma è un risultato dell’economia circolare e quindi ha avuto un impatto molto basso sull’ambiente.
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Nel corso di questa rubrica abbiamo parlato di diverse alternative sostenibili che esistono a tessuti che già conosci. Se vuoi uno zaino o una borsa alla moda, puoi ripiegare su quelle in Banatex, ovvero fibre estratte delle foglie di banano. Se invece vuoi un nuovo maglione di cashmere o una camicetta di seta, allora la tua scelta dovrebbe ricadere sulla soia, in grado di dare vita a tessuti resistenti, traspiranti e morbidissimi. Oggi parleremo invece dell'alternativa vegetale alla pelle. In fondo a chi di noi non piace il classico zainetto, le scarpe o il chiodo che non passa mai di moda? Esiste l'eco-pelle, certo, ma vengono prodotte sfruttando derivati petrolchimici che anche se risparmiano gli animali, non fanno comunque bene all'ambiente. La soluzione tutta italiana arriva invece da un campo totalmente inaspettato: quello del vino.

Si chiama infatti Wineleather e il prototipo è stato creato dalla start-up Vegea, fondata nel 2016 a Milano. L'idea è stata quella di partire dalle vinacce, ovvero la buccia dell'uva e i vinaccioli che vengono scartati quando si produce il vino. Dunque non solo non viene impiegato nessun animale, ma viene ridotto anche l'impatto sul Pianeta. Prima di tutto perché si parte da rifiuti, mettendo in atto appieno la filosofia dell'economia circolare, e poi perché il materiale utilizzato è del tutto naturale.

Dai 26 miliardi di vino che ogni anno si producono nel mondo si possono ricavare 3 miliari di metri quadri di pelle

Se riutilizzassimo le vinacce derivate dalla produzione dei 26 miliardi di litri di vino che ogni anno si registrano nel mondo, si potrebbero ottenere fino a 3 miliardi di metri quadrati di pelle vegetale. Riesci a immaginare quanti capi di abbigliamento potremmo produrre? La prima prova per questo tessuto innovativo è stata il Vinitaly del 2017, quando i modelli sono stati utilizzati per allestire la sala stampa e la sala vip. Lo stesso anno questa invenzione ha ricevuto il Global Change Award, il premio che la catena di abbigliamento H&M assegna della moda che si è distinta per l'innovazione nell'ambito dell'economia circolare.

Il futuro è proprio questo: guardare agli scarti come a una risorsa. In questo caso, una risorsa anche molto elegante.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…