Non solo i vestiti, anche le scarpe devono rispettare l’ambiente: i modelli biodegradabili esistono già

Negli ultimi anni abbiamo acquisito maggiore coscienza rispetto all’impatto ambientale del fast fashion. Continuiamo però a guardare solo ai vestiti, mentre le scarpe sono una parte importante del problema. Diverse aziende dunque stanno proponendo nuove soluzioni.
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Ti preoccupi degli abiti che indossi, di come sono stati prodotti, dei materiali utilizzati. Ma se guardi giusto un pochino più in basso ti accorgerai che ti stai dimenticando di un dettaglio altrettanto importante: le tue scarpe. Proprio come i vestiti, le calzature vengono acquistate ogni anno, ricercando spesso il modello più economico in modo da poterle cambiare l'anno successivo, in base alle nuove tendenze fashion. Anche in questo campo dunque è elevato lo spreco di plastica, di coloranti potenzialmente tossici per l'ambiente oppure di materiali di derivazione animale. Negli ultimi anni però sono state sviluppate nuove soluzioni, come le scarpe vegane e cruelty free, oppure quelle biodegradabili. Ed è proprio di quest'ultima possibilità che parleremo oggi.

Cotton + Corn

Reebok, ad esempio,  ha brevettato le Cotton + Corn. Si chiamano così i nuovi modelli di scarpe sportive realizzati in collaborazione con DuPont Tate & Lyle Bio Products, un'azienda specializzata nella creazione di prodotti sostenibili. Insieme sono riusciti a mettere sul mercato calzature la cui tomaia è in solo cotone, mentre la suola è addirittura in mais. Non sono dunque solamente biodegradabili, ma anche compostabili. Anzi circolari: una volta usurate, le scarpe verranno utilizzate per creare compost con il quale concimare le nuove colture di cotone e mais.

Imitando i ragni

Ma Reebok non è l'unica, anche Adidas (va specificato che la seconda azienda ha acquistato la prima) già nel 2016 aveva presentato il suo primo modello di scarpa biodegradabile. Questa volta l'ispirazione arrivava dai ragni e dall'elaborata tessitura della loro tela. Assieme all'azienda tedesca AMSilk, sono infatti riusciti a produrre una seta artificiale, resistente ed elastica proprio come una ragnatela. Si chiama Biosteel e risulta il 15% più leggera rispetto ai materiali sintetici utilizzati abitualmente. Un aiuto dunque anche per le prestazioni sportive.

Scarpe vegane e biodegradabili

L'azienda italiana NOAH è specializzata nella creazione di scarpe vegane, che quindi hanno rispettato animali e ambiente nella loro produzione. Hanno poi dato vita alla prima collezione di scarpe vegane e biodegradabili italiane: le Zero Waste Shoes. La linea è pensata per tutta la famiglia e i materiali utilizzati sono tutti naturali: caucciù, lattice, cotone e lino biologici. Modelli dunque a ridotto impatto ambientale e adatti per la vita di tutti i giorni, più che per le ore di attività fisica.

Suole prodotte con i funghi

Nel 2018 Jillian Silverman e Wing Tang, due studentesse del dipartimento di moda e abbigliamento dell’Università del Delaware, negli Stati Uniti, hanno realizzato un prototipo di scarpe utilizzando un materiale inaspettato: i funghi. Un vegetale di cui i boschi della regione erano ricchi, consentendo dunque una filiera non solo biodegradabile, ma anche a chilometro zero.

Sono stati necessari diversi tentativi per capire come fosse possibile ricavare una suola biodegradabile e addirittura compostabile, ma alla fine un aiuto importante è arrivato dal professor Huantian Cao, co-direttore del progetto Sustainable Apparel Initiative. I ricercatori del suo team hanno iniziato a lavorare sul micelio, la parte finale del fungo, dalla quale hanno origine le radici. Hanno provato a farlo crescere, nutrendolo in laboratorio, in stampi già a forma di suola. Dopodiché lo hanno ricoperto con uno strato di pelle vegana, per aumentarne la resistenza. E alla fine, hanno ottenuto la base per sandali, che le due studentesse hanno terminato di confezionare utilizzando gli scarti di produzione di abiti.

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Sono Laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente altro…