
Finora mi sono concentrata sulla realtà degli ecovillaggi cercando di sviscerarne alcuni aspetti così da rendere più chiara una visione di questo mondo che, l’abbiamo capito, per essere capito davvero non può che essere vissuto. Oggi, in “Un’altra vita”, parlerò di una delle modalità in cui è possibile trascorrere del tempo in un ecovillaggio, ma che può essere applicata anche a realtà diverse come fattorie o comunità di vario genere. Se sei una persona avventurosa e amante delle esperienze “alternative” è probabile che tu l’abbia già fatto, altrimenti potrebbe improvvisamente venirti voglia scoprendo di cosa si tratta.
Sto parlando del “wwoofing”, termine che deriva da WWOOF, acronimo di World-Wide Opportunities on Organic Farms. WWOOF è un vero e proprio movimento globale che mira a promuovere progetti di vita sostenibile e vuole mettere in comunicazione realtà rurali sostenibili e persone che desiderano trascorrervi del tempo adottando lo stile di vita richiesto dalle pratiche dell’agricoltura e della cura del territorio.
Fare wwoofing, in sostanza, implica la possibilità di trascorrere del tempo in realtà italiane o estere applicandosi totalmente allo stile di vita degli ospitanti e lavorare per loro in cambio di vitto e alloggio. Solo in Italia sono oltre 700 le realtà in cui è possibile fare wwoofing,
Il wwoofing, non è soltanto volontariato e non è soltanto lavoro. Si tratta infatti di una vera e propria esperienza e di un percorso di apprendimento, attraverso attività pratiche in realtà agricole il cui obiettivo, come si legge nel sito WWOOF Italia, è quello di:
La prima esperienza di Wwoofing risale al 1971 in Inghilterra e oggi rappresenta una realtà ben collaudata in tutto il mondo. Per partecipare è sufficiente iscriversi all’associazione e accedere alla lista di “host” disposti a ospitare un wwoofer.
A oggi, la rete WWOOF è presente in 132 paesi del mondo con decine di migliaia di realtà in cui è possibile trascorrere la propria esperienza di vita naturale, agricola e comunitaria. Spesso si tratta di fattorie, cascine, aziende agricole ma il wwoofing coinvolge anche realtà comunitarie come gli ecovillaggi.
Se vuoi diventare un wwoofer, ovvero una persona che trascorrerà del tempo a casa di un host adattandosi al suo stile di vita, preparati, o meglio mettiti nell’ordine di idee. Ciò che farai durante la tua esperienza sarà aiutare nella coltivazione e nella cura del terreno, raccogliere frutta e verdura, occuparti degli animali da allevamento, recuperare la legna, effettuare piccole manutenzioni e lavori domestici, ma potrebbe anche capitarti di contribuire alla realizzazione di progetti edilizi ecologici. La cosa certa è che alla fine della tua esperienza sarai un vero esperto di pratiche di vita sostenibile. L’obiettivo del progetto, infatti, è quello di creare e rimpolpare una grande rete di persone intenzionate a vivere una vita sostenibile e a contatto con la natura, offrendo le basi per uno stile di vita differente, più sostenibile e lontano dalla frenesia, raggiungibile da chiunque ne senta il bisogno.