Le api di Jaraguá: grazie al popolo indigeno, gli insetti impollinatori nativi stanno tornando

Nella Terra Indigena di Jaraguá, a Nord Ovest di San Paolo, il popolo Guarani è riuscito a far tornare in vita nove specie di api native che erano scomparse dalla regione: ora prosperano in 300 alveari e l’impatto sull’ecosistema è davvero notevole.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Polotti 4 Giugno 2023

La terra indigena di Jaraguá si trova a pochissimi kilometri dal centro di San Paolo. San Paolo è tra le città più popolose al mondo: è facile dunque intuire come questa terra sia tutt'altro che incontaminata. L'ecosistema è stato messo a dura prova nel corso dei secoli, tanto che molte specie animali e vegetali sembravano scomparse.

Tra queste, le api originarie, fondamentali per l'impollinazione del verde autoctono e per i riti sacri delle popolazioni locali.

La storia e la contaminazione

Questa terra nel cuore della foresta pluviale è stata teatro di controversie sulla proprietà a causa delle invasioni europee portate avanti dal XVI secolo: prima l'oro, poi il caffè, il Brasile è da sempre oggetto di sfruttamento (fino alle odierne speculazioni immobiliari).

Jaraguá si trova dunque ncastonata tra fiumi inquinati, rumori, ingorghi stradali e terreni deforestati. Qui vivono circa centoventicinque famiglie indigene, sparse tra sei villaggi. Nel 2017 questi villaggi hanno deciso di unire le forze, piantando alberelli autoctoni della foresta pluviale atlantica.

Le api indigene

Oltre a piantare alberi, le famiglie indigene hanno provato a reintrodurre le api originarie, importanti impollinatori che stavano scomparendo da questo territorio.

Meno conosciute rispetto alle api occidentali o africane, le api brasiliane non presentano pungiglione e sono note per essere meno aggressive. Sono essenziali soprattutto per un motivo: alcune specie vegetali (anche necessarie alla sussistenza e all'agricoltura) possono riprodursi e quindi sopravvivere solo se impollinate da questi speciali insetti autoctoni, producendo anche molti più frutti rispetto all'impollinazione da parte di insetti non nativi.

Oltre all'importante ruolo biologico (come tutti gli insetti impollinatori), queste api delle foreste pluviali sono sacre ai popoli che abitano la terra indigena di Jaraguá: le famiglie sono solite utilizzare la cera prodotta da questi insetti per allontanare gli spiriti e per creare incensi contro i disturbi mentali, utilizzando poi il miele e la propoli per curare diversi malanni.

La reintroduzione degli impollinatori

Dal 2017, gli indigeni Guarani di Jaraguá mantengono dunque con orgoglio un meliponario, ovvero una collezione di alveari indigeni che raggruppa 300 alveari che ospitano nove specie di api native. Era da 43 anni circa che questi insetti non abitavano più la foresta pluviale, anche a causa delle api più aggressive (quelle africane, un ibrido di diverse sottospecie occidentali e mielifere) introdotte dai preti europei che volevano produrre le candele con la propria cera.

Si tratta delle uruçu-amarela, tubuna, mandaçaia, mandaguari-amarela, borá, mirim, jataí, arapuá e marmelada. Che ora possono nuovamente popolare la loro zona originaria, con diverse conseguenze positive tanto per l'ambiente, quanto per le popolazioni locali.