Le proprietà della valeriana, la pianta che spazza via la tua ansia e ti concilia il sonno

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.
Fai attenzione a non confonderla con la Valerianella, che è invece un tipo di insalata: la valeriana è una pianta il cui rizoma e le cui radici vengono fatte essiccare per produrre decotti o infusi. È famosa per le sue proprietà calmanti e sedative, per questo è ottima se ti trovi in uno stato di forte agitazione oppure se fai fatica ad addormentarti.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 14 Marzo 2021

Dalle grandi proprietà calmanti contro ansia e stress, la valeriana non deve mai mancare nel tuo armadietto dei rimedi naturali. Si tratta di una pianta il cui rizoma e le cui radici, una volta essiccati, vengono tipicamente utilizzati per trattare disturbi nervosi o anche per conciliare il sonno. Fai attenzione a non confondere la valeriana con la valerianella, detta anche formentino, lattughella o songino e che, come avrai intuito, è un tipo di insalata. In queste righe ti parlerò quindi delle proprietà della Valeriana officinalis che diversamente dalla Valerianella locusta non si usa in cucina ma viene utilizzata sotto forma di decotti e infusi oppure anche come compresse o tintura madre.

La pianta

La valeriana, il cui nome scientifico è Valeriana officinalis, è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in luoghi umidi e ricchi di ombra in Europa centro-settentrionale e in Asia del nord, anche se con il tempo si è diffusa fino al Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane.

La pianta può arrivare a raggiungere anche un metro e mezzo di altezza e il suo rizoma è composto da più radici contraddistinte da un odore un po’ sgradevole.

Le foglie di valeriana hanno un colore verde intenso, il fusto è rigido ed eretto e i suoi fiori, di piccole dimensioni, sono leggermente profumati.

Proprietà

La valeriana gode dell’abbondante presenza di alcuni particolari acidi che sono in grado di inibire l'attività del cosiddetto “Gaba”, ovvero l‘acido gamma-aminobutirrico: si tratta di un aminoacido responsabile dell'eccitabilità neuronale.

Questo conferisce alla pianta importanti proprietà sedative che possono aiutarti sia a combattere stati di ansia e stress sia a regolarizzare l’attività del sonno, migliorandone la qualità.

Il largo utilizzo della valeriana nel campo dell’erboristeria dipende anche dalle sue proprietà carminative: grazie alla presenza al suo interno di terpeni e di flavonoidi, la valeriana agisce come una sostanza capace di impedire la formazione di gas nell'intestino o di favorirne l’emissione, determinando allo stesso tempo un'azione calmante su crampi e dolori addominali.

Come si assume

Ci sono diversi modi in cui puoi godere delle proprietà della valeriana. Puoi far essiccare il suo rizoma e le sue radici oppure, attraverso un processo chiamato tintura madre, potresti anche macerare il suo principio attivo, la cosiddetta droga, con dell’acqua distillata e del solvente. In entrambi i modi potresti creare ottimi decotti o infusi a base di valeriana.

In qualche negozio o erboristeria puoi anche trovare prodotti a base di valeriana sotto forma di compresse o di caramelle.

Effetti collaterali e controindicazioni

La valeriana ha una scarsissima tossicità acuta, eppure può avere alcuni effetti collaterali indesiderati e qualche controindicazione nell’utilizzo.

Se usata in maniera eccessiva o in modo eccessivamente prolungato la valeriana potrebbe procurati emicrania e insonnia ma anche bradicardia, quindi la diminuzione della frequenza cardiaca unita all’aumento della pressione.

Se sei in gravidanza e sei prossima all’allattamento allora ti sconsiglio l’utilizzo della valeriana, così come non dovresti somministrarla a tuo figlio se ha meno di sei anni. In più, meglio non assumerla se stai già prendendo altri farmaci come i barbiturici perché la miscela potrebbe provocare uno stato di sedazione eccessiva.

Fonte | Humanitas