Lo sport protegge la mente: dimostrato il legame tra attività fisica e probabilità di contrarre demenza

Praticare attività fisica per circa due ore a settimana aiuta il corpo e aiuta la mente, protegge il cervello dalla possibilità di contrarre demenza. Inoltre, se sei una donna, la tua prestanza fisica può contribuire a capire meglio il rischio di contrarre problemi neurodegenerativi in futuro.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 27 Dicembre 2018
* ultima modifica il 22/09/2020

Sono circa 50 milioni al mondo le persone che soffrono di demenza. E ogni anno, avvengono circa 10 milioni di nuove diagnosi. Demenza significa tante cose: è un insieme di patologie neurodegenerative che colpiscono alcune parti del nostro cervello provocando un danno che può impedirci di svolgere azioni anche semplici. La forma più comune è ovviamente il morbo di Alzheimer, di cui soffrono milioni di persone in tutto il mondo, la maggior parte molto anziane, ma ci sono anche individui che ne vengono colpiti in maniera precoce. Sono anni ormai che se ne cerca la causa, anni che se ne cerca una cura. La strada da fare è ancora tanta, ma la ricerca continua, e sono diversi gli studi che consentono di capire sempre qualcosa in più su queste misteriose, dolorose patologie che stravolgono la vita di chi le contrae ma soprattutto dei loro famigliari.

Lo sport che protegge la mente

Elencare tutti gli studi che consigliano di adottare determinati stili di vita per prevenire l’insorgenza di forme di demenza sarebbe impossibile. In diverse ricerche condotte nel 2018, però, è stata riscontrata un’interessante correlazione tra l’attività sportiva e la possibilità di essere meno soggetti al rischio di contrarre demenza in futuro.

Ad esempio, uno studio pubblicato il 30 maggio su Neurology Clinical Practice e condotto dl Beth Israel Deaconess Medical Center a Boston, ha confermato il fatto che l’attività fisica può essere un fattore fondamentale per prevenire l’insorgenza di demenza. E non è tutto. I risultati dello studio dicono anche quante ore di sport devi praticare perché l’attività fisica possa avere un effetto preventivo.

Secondo un recente studio, due ore di attività fisica a settimana possono aiutare a preverire la demenza.

I ricercatori hanno analizzato 11.000 persone con più di 65 anni, alcuni in condizioni di perfetta salute, altri che già mostravano alcuni cedimenti di tipo cognitivo. Di tutte queste persone, sono stati studiati gli esercizi fisici svolti, la durata degli allenamenti, la frequenza con cui venivano svolti, e i risultati sono stati messi in relazione con miglioramento di memoria, linguaggio e percezioni. La conclusione è stata che gli esercizi di tipo aerobico, corsa, cardiofitness, camminata, ma anche quelli che coinvolgono maggiormente mente e spirito come lo yoga, fanno veramente bene alla mente, soprattutto se praticate per 2 ore a settimana.

Donne e resistenza fisica

Ma non solo: il 14 marzo, un altro studio condotto da Helena Hörder, docente presso il Dipartimento di Psichiatria and Neurochimica dell’Università di Gothenburg in Svezia, e pubblicato sulla rivista medica Neurology, afferma che, in particolare nelle donne, la capacità di resistenza fisica potrebbe essere strettamente collegata con il rischio di contrarre demenza.

Questo studio ha infatti dimostrato come le donne che presentano una buona prestanza cardiovascolare o una buona resistenza fisica hanno l’88% di rischio in meno di sviluppare questo tipo di patologie rispetto alle donne con una resistenza moderata. Il test è stato condotto su 191 donne svedesi di età compresa tra i 38 e i 60 anni, che hanno svolto un test fisico per valutare il proprio stato cardiovascolare. L’analisi era volta a capire quanto potessero continuare prima di raggiungere il massimo dello sforzo. Sulla base del loro massimo sforzo, le donne sono state separate in tre gruppi: poca resistenza, media resistenza, alta resistenza.

Le donne che con una buona resistenza fisica hanno meno probabilità di essere affette da demenza nella vita.

Questi test sono stati condotti nel 1968 e le donne analizzate sono state seguite fino al 2012 (44 anni). In questo periodo di tempo il 23% di loro ha sviluppato una forma di demenza. Analizzando però soltanto quelle a cui era stata attribuita “poca resistenza”, la percentuale è salita al 45%. Inoltre, nelle donne del gruppo “alta resistenza” la demenza ha colpito 11 anni più tardi rispetto alle donne meno performanti. Naturalmente, la responsabile della ricerca ha sottolineato che si tratta di uno studio che va perfezionato e non può essere considerato rappresentativo di tutti i casi, anche considerato il fatto che a essere analizzate sono state soltanto donne svedesi. Tuttavia, questo genere di studi può aiutare a capire meglio cosa si può fare per almeno provare a combattere contro l’avvento di patologie di questo tipo.

Fonti| "Exercise for cognitive brain health in agingA systematic review for an evaluation of dose" pubblicato su Neurology il 30 Maggio 2018
"Midlife cardiovascular fitness and dementiaA 44-year longitudinal population study in women" pubblicato su Neurology il 10 Aprile 2018

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.