Era quasi pronto, e invece l’ospedale “da campo” che avrebbe dovuto essere allestito negli spazi della Fiera di Milano e che avrebbe potuto mettere a disposizione altri 500 posti letto per l’emergenza Coronavirus, per ora, non si farà. Lo spazio c’è ma mancano le risorse, insomma. Lo ha annunciato in conferenza stampa il Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana: “La Protezione Civile non è in condizione di fornirci quanto promesso”. E intanto, dopo le parole della Cancelliera Angela Merkel, Fontana scrive al governo tedesco e accoglie la sua disponibilità a fornire materiale sanitario: “servono materiali, siamo pronti ad acquistarli”.
Il presidente Fontana ha spiegato che il progetto che avrebbe dovuto trasformare i padiglioni 1 e 2 del Portello in un ospedale è stato messo in standby. Questo perché la Protezione Civile “al momento non è in condizione di fornirci né il personale medico infermieristico né i letti di terapia intensiva e la strumentazione necessaria per allestire i padiglioni". I mezzi e gli strumenti della Protezione Civile al momento sono ridotti all’osso e per la maggior parte sono stati tutti messi a disposizione degli ospedali già attivi e in funzione. Perciò, ha annunciato Fontana, “da parte nostra, come Regione, stiamo comunque verificando se, sul mercato internazionale, si possano trovare queste dotazioni”.
La Regione Lombardia stava lavorando al progetto per la realizzazione di un ospedale entro le mura della Fiera Milano City insieme alla Fondazione Fiera e alla Protezione Civile. Il piano prevedeva di trasformare due piani di 1.200 e 1.000 metri quadrati in una sorta di “ospedale da campo” con 250 posti letto per ogni livello e 28 moduli per accogliere più pazienti.
Ognuno di essi sarebbe stato poi attrezzato con i macchinari sanitari necessari per creare un grande reparto di terapia intensiva. L’idea si basavo sul modello Wuhan, dove in dieci giorni hanno costruito un ospedale nuovo per far fronte all’emergenza. Anche quello in Fiera sarebbe nato nel giro di poco. “Può essere pronto in sei giorni” aveva dichiarato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Ma le risorse non ci sono e il progetto è arenato.
Per questo, vista la gravissima carenza di beni e strumentazione medica, la Regione ha inviato nelle scorse ore una lettera al Governo tedesco. La cancelliera Angela Merkel aveva garantito la collaborazione e la disponibilità tedesca ad offrire materiale sanitario, così Fontana non ha perso tempo e ha evidenziato le necessità: “c’è urgente bisogno di ogni tipo di strumentazione necessaria per l’attivazione di reparti di terapie intensive oltre che di mascherine, camici, occhiali e visiere”.
La Regione Lombardia ha quindi confermato che è pronta fin da subito ora ad acquistare questi materiali dai produttori e i rivenditori tedeschi e che “perché ciò avvenga è necessario che il Governo tedesco conceda le autorizzazioni legate alle licenze di esportazione previste in Germania”.
Durante la conferenza stampa il presidente Attilio Fontana ha anche rassicurato che l’ospedale militare di Baggio, nonostante siano stati trovati dei positivi tra il personale, resterà in funzione: “Baggio è aperto. È già partita anche la sanificazione e, quindi, si è deciso di non interrompere il servizio”.
Fonti | AdnKronos; Ansa; Lombardia Notizie