Lucas ha 13 anni ed è il primo bambino al mondo ad essere guarito da un gravissimo tumore al cervello

Il piccolo Lucas, 13 anni, era affetto da un glioma infiltrativo del tronco encefalico, un gravissimo tumore del cervello a causa del quale meno del 10% di chi ne soffre sopravvive a due anni dalla diagnosi. Eppure il giovane di origine belga ce l’ha fatta, grazie all’efficacia di un farmaco sperimentale e a un pizzico di mistero ancora tutto da risolvere.
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Kevin Ben Alì Zinati 15 Febbraio 2024
* ultima modifica il 15/02/2024

Inoperabile. Incurabile. Così c’era scritto sulla sua diagnosi, esattamente come si legge su quelle della stragrande maggioranza dei bambini che ogni anno vengono colpiti da un glioma infiltrativo del tronco encefalico.

Il piccolo Lucas però ha riscritto il suo destino: ha preso queste parole – inoperabile, incurabile – e le ha letteralmente ribaltate.

Appena 13 anni e di origini belga, Lucas è il primo ragazzo al mondo ad essere guarito da questo gravissimo tumore al cervello, diagnosticatogli all’età di 6 anni.

Dopo anni di trattamenti sperimentali e una buona dose di mistero che ancora non è stato risolto, il suo cervello oggi non mostra più segni del tumore.

Mistero, sì, perché i medici del Centro Gustave-Roussy, in Francia, dove Lucas è stato trattato ancora non si spiegano come sia stato possibile raggiungere un simile risultato.

Contro questa neoplasia, infatti, oggi non abbiamo terapie sufficientemente efficaci per arrivare a una guarigione e siccome è considerato inoperbaile, viene solitamente trattato attraverso cicli di radioterapia volta a rallentarne la progressione. Il punto, però, è che meno del 10% dei bambini colpiti sopravvive dopo due anni dalla diagnosi.

Altri bambini inclusi nello stesso studio clinico hanno visto la loro aspettativa di vita migliorare e alcuni di loro sono ancora in vita ma il loro tumore non è completamente scomparso.

All’epoca della diagnosi, Lucas e la sua famiglia arrivarono in Francia per partecipare a una sperimentazione in cui il piccolo sarebbe stato tra i primi a testare un nuovo farmaco per una terapia mirata.

Lucas ha risposto subito bene al trattamento e come hanno raccontato i medici, nel corso delle risonanze magnetiche il tumore ha gradualmente cominciato a scomparire, finché non se n’è completamente persa traccia.

Una spiegazione chiara, ancora, non c’era e per questo i suoi medici non avevamo smesso la terapia, nonostante un risultato miracoloso. Un anno e mezzo fa, però, si sono resi conto era stato lo stesso Lucas a sospenderla. E da allora, nulla è cambiato.

Fare chiarezza su cosa è successo al giovane Lucas resta fondamentale per provare a dare speranza a tutti gli altri piccoli pazienti in un futuro, si spera, non troppo lontano.

Secondo i medici francesi, un ruolo importante è giocato dalle particolarità biologiche del tumore stesso. In particolare, l’attenzione è ricaduta su una mutazione estremamente rara che potrebbe aver reso le cellule tumorali molto più sensibili al farmaco.

In ogni caso, è già partita una sperimentazione per provare a riprodurre in vitro le alterazioni individuate nelle sue cellule e studiarle su organoidi tumorali, ovvero strutture copia del tumore realizzate in 3D.

Se l’intuizione fosse giusta, la strada per trovare un farmaco potenzialmente efficace su questo aggressivo tumore del cervello tipico della fascia più giovane di popolazione potrebbe essere un po’ meno in salita. O un po’ più in discesa.

Fonte | Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma

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