L’Ue vieta il bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti: dove si trova questa sostanza chimica tossica e che rischi ci sono

Gli Stati membri hanno approvato la proposta della Commissione europea per vietare l’utilizzo di bisfenolo A negli imballaggi alimentari, nelle bottiglie di plastica riutilizzabili e altri utensili da cucina. Il divieto entrerà in vigore a fine 2024.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 13 Giugno 2024
* ultima modifica il 14/06/2024

Lo stop, ora, è definitivo: niente più bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti.

Gli Stati membri hanno approvato la proposta della Commissione europea annunciata ad inizio 2024 e puntano così a rendere ancora più sicuri i contenitori per alimenti, gli imballaggi, le bottiglie di plastica riutilizzabili, i refrigeratori per la distribuzione dell’acqua e altri utensili da cucina che vengono a contatto con il cibo che mangiamo tutti i giorni.

Si tratta di una mossa per la tutela della nostra salute perché il bisfenolo, così come gli ftalati, appartiene ai cosiddetti interferenti endocrini, sostanze riconosciute come tossiche e connesse a un maggior rischio di sviluppare tumori al seno, problemi di infertilità, pubertà precoce, diabete, obesità e disturbi neurologici nei bambini.

La decisione, ha spiegato la Commissione, fa seguito a una valutazione dell'Autorità Ue per la sicurezza alimentare secondo cui la sostanza avrebbe “potenziali effetti nocivi sul sistema immunitario”.

Da Bruxelles, comunque, fanno sapere che saranno ammesse “eccezioni limitate” nel caso in cui non dovessero esserci alternative "sicure disponibili e periodi di transizione che non comportino rischi per i consumatori” e che il divieto entrerà in vigore alla fine del 2024.

La stretta si è resa necessaria anche perché ormai incontrare tracce bisfenolo (o ftalati) in sulle nostre tavole purtroppo non è poi così rara. Anzi. Considera lo si può ritrovare in moltissimi oggetti di uso quotidiano, come i contenitori per gli alimenti, le borracce, le tazze e persino nei biberon per i neonati.

Non solo. Come ti avevo raccontato, diverse indagini hanno scoperto che nonostante le misure di sicurezza e i limiti costantemente aggiornati da parte delle autorità, queste sostanze popolano moltissimi dei cibi che compriamo al supermercato, dal tè al limone ad alcune bevande gassate.

Mentre aspettiamo che la nuova normative europea inneschi la rivoluzione, ci sono comunque piccole azioni che possiamo fare per proteggerci dai rischi legati a queste sostanze, come scegliere prodotti etichettati “BPA-Free”, preferire materiali più sicuri come il vetro ed evitare di scaldare la plastica nel microonde o lavandola in lavastoviglie.

Fonte | Health and Environment Alliance

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.