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Milano, il verde e i venti nuovi parchi: l’intervista all’assessore Grandi

Stiamo parlando del futuro della città di Milano e un futuro senza migliorare la qualità dell’aria e del verde non è possibile. Per Milano Lab 2030, manca il tassello più importante, quello della riforestazione urbana. Un tema delicato che merita attenzione e per questo motivo noi di Ohga abbiamo sentito l’Assessore al Verde Maria Elena Eva Grandi,
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
19 Aprile 2023
Intervista a Elena Eva Maria Grandi Assessore al Verde del Comune di Milano
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Partiamo subito con questa immagine, con quanto il Comune di Milano ha progettato all'interno del PGT 2019 (poi modificato nel corso degli ultimi anni), per il verde e per la riforestazione urbana. Ecco dove, nel concreto, verranno realizzati i 20 nuovi parchi all'interno della città di Milano. La rubrica Milano Lab 2030, per quest'anno, si conclude con l'argomento più importante di tutti, forse insieme al tema della casa: "Il Verde". Si perchè sono anni ormai in cui si parla di Milano come una città, che da un lato rende lustro all'Italia nel panorama internazionale, per progetti, appetibilità, crescita. Dall'altro lato però, la stessa Milano in questi anni è sempre stata criticata per la qualità dell'aria, per il poco verde e le azioni che la Giunta ha stentato a compiere sulla riforestazione cittadina.

Però, qualcosa sta cambiando, dobbiamo dirlo. Molti progetti e cantieri che sono stati presentati non erano recentissimi, facevano parte di un lavoro di molti anni prima e dopo alcuni rallentamenti e blocchi, adesso potranno partire. Per questo motivo nel corso di questi sette anni molte cose cambieranno. Verranno realizzati i definitivi masterplan degli scali ferroviari (argomento di cui si parla dal 2017) che prevedono 60-70% di verde, che ricordiamo adesso non c'è. Ti sto parlando di 1,247 milioni di metri quadrati complessivi. Quindi nel peggiore dei casi 748mila metri quadri saranno solo verde.

Verranno realizzati progetti come la Goccia alla Bovisa (2018-2019) progetto carbon neutral, La Magnifica Fabbrica (2020) e il progetto Aria all'Ex Macello (2019). Sempre dal 2019 l'associazione Forestami insieme al Comune di Milano ha presentato un progetto di lungo corso, sempre fino al 2030 che prevede la piantumazione di 3milioni di alberi in tutta la città e infine l'ultimo progetto ambizioso è quello della "Passerella Fili". Si tratta di un progetto di riqualificazione e connessione delle principali stazioni di Ferrovie Nord tra Milano e Malpensa. Verrà realizzato un vero e proprio corridoio completamente verde con la piantumazione di 41 mila ettari di alberi, i quali costeggeranno i binari. Verranno toccati da questa riqualificazione 24 Comuni e a sua volta verrà realizzata anche una strada interamente ciclabile di 54 chilometri che collegherà la stazione di Cadorna con l'Aeroporto di Malpensa. In conclusione il progetto Fili prevede anche la realizzazione di una Foresta Sintetica Pensile presso la stazione Milano Cadorna che produrrà ossigeno per la città. La conclusione dei lavori è prevista per il 2028.

L'ambiente e gli alberi sono due temi fondamentali per la crescita sostenibile di una città e dopo averti raccolto i progetti più grandi che ha in mente di fare Milano per migliorare la qualità di vita (e dell'aria) dei suoi cittadini, vogliamo fare un ulteriore passaggio. Ci sembrava corretto chiudere questa prima annata di Milano Lab 2030 ascoltando e intervistando l'assessore al verde Elena Eva Maria Grandi per capire anche come la micro riforestazione può incidere tanto e quanto i grandi progetti, soprattutto se fatta a macchia di leopardo. E poi non dimentichiamoci che tutti i progetti prima elencati si concluderanno comunque nel giro di 4-7 anni, l'attuale Giunta di Milano concluderà il suo lavoro nel 2026, quindi è interessante capire se ci sono altri progetti fondamentali nel breve periodo.

E aspetta…, ci siamo dimenticati anche di dirti, e questo forse non lo sai, che Milano è la metropoli italiana più verde. Inoltre risulta essere tra le città italiane più popolose ad aver migliorato progressivamente la propria ecosostenibilità. Questo è quanto emerge dal rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia. 

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Maria Elena Eva Grandi – Assessore al Verde del Comune di Milano

Assessora, partiamo con il progetto più ambizioso per Milano: 20 nuovi parchi entro il 2030. A che punto siamo?

“Si tratta di un progetto a lungo termine, soprattutto in alcuni casi. La realizzazione di questi nuovi parchi è al 2030 come ha ricordato lei. Il processo è ancora molto lungo, per farle capire… in questi 20 nuovi parchi bisogna contare anche tutto il verde degli scali ferroviari, che per Milano vuol dire tantissimo. Invece un altro esempio importante, che è sempre inserito in questi 20 parchi, è quello del Rubattino, dove sorgerà la Magnifica fabbrica della Scala e verrà realizzato un grande parco di 30 ettari.”

Spostandoci sulla metodologia invece, quanto è diventato principale e fondamentale nel lavoro individuare sia aree strategiche per il verde e sia diverse tipologie di alberi da dover piantare all’interno dell’area metropolitana di Milano?

“È di recente che abbiamo presentato un progetto innovativo che per il momento non avevamo mai attuato in città. Si tratta del bosco della goccia, che attualmente non è un parco. Mi spiego meglio, si tratta di un’area molto vicina, se non adiacente alla Bovisa dove sorgerà il progetto  di Renzo Piano per il Politecnico di Milano. Nel corso degli ultimi 30 anni si è avviato un processo in quell’area, che prima era industriale (quella degli ex gasometri) e quindi molto inquinata, di rinaturalizzazione spontanea. È nato un bosco fittissimo che ha scalzato anche tratti di pavimentazione di cemento e ha creato un substrato sul terreno ricchissimo di biodiversità."

Nell’ultimo anno si è deciso di mantenere il più possibile quello che si è generato procedendo invece con una fitobonifica. Per farti capire meglio, si tratta di un’area più grande del parco Sempione, ma in questo caso è un vero e proprio bosco naturale. Ovviamente ci saranno tutti i servizi moderni di un parco attuale, ma il fatto di lasciare la biodiversità che si è generata negli anni è un qualcosa di molto importante, in quanto per una volta siamo noi ad accompagnare la natura a svilupparsi nelle aree che ritiene e non siamo noi a doverla creare artificialmente.  Gli studi di sviluppo e accompagnamento per realizzare quanto le ho detto sono affidata al Cnr all’associazione Terrapreta, al museo di storia naturale, a Italia nostra e a bosco in città.”

Adesso volevo spostare l’attenzione sugli scali ferroviari. Noi di Ohga abbiamo già contattato e avuto una risposta dall’assessore all’urbanistica Tancredi per quanto riguarda masterplan e progetti urbani. Adesso volevo invece sapere da parte sua a che punto siamo per progetti di riforestazione urbana. E glielo chiedo nello specifico per Porta Genova e San Cristoforo, in quanto sono gli unici due scali ancora senza un piano per il futuro.

“Per quanto riguarda Porta Genova c’è un bando aperto per usi temporanei dello scalo, anche perchè come credo sappiate già, bisogna prima dismettere le ferrovie e poi procedere con un qualcosa di definitivo. Il fatto di dismetterle non compete completamente a noi, ma a ferrovie dello Stato. Comunque per Porta Genova è previsto che quell’area resti un’area verde. Ovviamente le sottolineo: è previsto…"

Poi dal mio punto di vista deve rimanere un’area verde, ma non si tratta solo di una mia “battaglia”. Questi usi temporanei invece prevedono soprattutto orti condivisi, però so che i bandi sono andati deserti un paio di volte. Allora bisognerebbe lavorarci molto, soprattutto perchè queste aree residuali in piena città possono avere più di una vita, hanno un valore per la città. Non ha senso metterci a lavorare per cambiare le pavimentazioni e trovare punti di verde da creare in città per diminuire isole di calore se poi si lascia uno spazio del genere. Credo molto nelle funzioni temporanee per alcune aree. Non ha senso che restino abbandonate per anni e poi l’uso temporaneo molto spesso potrebbe diventare un utilizzo definitivo.

"Per San Cristoforo le posso dire invece che si tratta sicuramente di uno scalo che resterà completamente verde. I lavori però potranno iniziare dopo che si sblocchi lo scalo Farini, in quanto sono interconnessi tra loro.”

Un altro aspetto che ritengo centrale per Milano, soprattutto per come è strutturata a livello urbano la città, è quello legato ai parcheggi. Mi spiego meglio io adesso, non intendo “spazi legali di parcheggio”, ma spazi non adibiti a parcheggio, che prima erano ricchi di verde e di biodiversità che adesso hanno perso.

“Questo tema come lei sai e credo come sanno tutti, tocca più assessorati, se non l’intera amministrazione. E la posizione dell’amministrazione è quella di liberare questi vialoni dalla sosta abusiva, perchè di sosta abusiva si tratta, ma nel corso degli ultimi anni è stata sempre più tollerata e accettata. Evidentemente abolire in 6 mesi tutta la sosta abusiva sui parterre alberati in città creerebbe un altro enorme problema che è quello legato ai parcheggi che a Milano non ci sono. E allora per far questo bisogna anche portare avanti la campagna di disincentivo dell’utilizzo dell’auto, anche perché l’Italia è il Paese in Europa che a livello procapite ha più veicoli a motore. Comunque è un’opera di riforestazione che stiamo portando avanti a macchia di leopardo in tutta la città."

Gli esempi in corso sono quelli di Corso Sempione e Via Pacini dove abbiamo tolto le macchine dal parterre alberato, lo abbiamo ricostruito e abbiamo strutturato un sistema di drenaggio di tutte le acque meteoriche che consentirà il loro recupero (Sistema Nature Base solution). La fine dei lavori è prevista per questo 25 aprile. Invece un mese fa abbiamo inaugurato un tratto di corso di porta vercellina, che prima era completamente considerato uno spazio abusivo di parcheggi, adesso è finalmente libero, anche grazie alla partnership con Esselunga.

"Però ecco il messaggio che voglio dare è che dobbiamo portare via macchine da questi parterre, anche perchè se gli alberi ogni giorno vengono maltrattati finirà che moriranno prima e sostituirli con alberi giovani non produce gli stessi benefici all’ambiente.”

Un’ultima domanda che volevo farLe invece riguarda la micro riforestazione. Le faccio alcuni esempi che già conoscerà sicuramente: tetti verdi sulle case e tetti verdi per le pensiline delle fermate dei tram o autobus. In questo caso da cittadino uno si immagina che il Comune abbia più spazio di manovra e intervento per migliorare la situazione di micro verde. Lei cosa ne pensa e ci sono progetti che vanno in questa direzione?

“Diciamo che all’interno del nostro Piano Aria Clima e all’interno di tanti altri progetti che il Comune di Milano ha in rete, questo progetto di micro verde è presente. Anche in questo caso il tema è molto sentito. Noi adesso stiamo cercando di completare una mappatura di tutti i tetti in città che potenzialmente possono diventare verdi o quantomeno possono ospitare pannelli fotovoltaici. Spostandoci invece sul verde per quanto riguarda i trasporti le posso dire che in futuro Atm dovrà aprire altri due o tre grandi depositi per i suoi mezzi e con loro il Comune ha lavorato per far si che questi depositi abbiano tutti tetti e muri verdi. Tutti. Nessun nuovo edificio impattante costruito come deposito di mezzi non avrà una grande quota di verde.

Per quanto riguarda invece le fermate, io sono rimasta affascinata da un progetto che venne fatto qualche anno fa da un artista in via Torino. Vennero trasformate tutte le pensiline in cespugli verdi. Ovviamente si tratta di un progetto che se deve diventare permanente richiede molta manutenzione e soprattutto un punto d’acqua. Bisogna attrezzarsi che questa roba funzioni, però è un’idea da perseguire."

Infine volevo dirle che il Comune ha istituito un tavolo tecnico specializzato solo in de-pavimentazione. L’obiettivo è individuare aree e strade, piccole, medie e grandi che possono essere de-cementificate e che possano ospitare aiuole di prato o cespugli e in questo modo le isole di calore potremmo combatterle e attenuarle il più possibile.

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Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…