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Progetti, cantieri e riqualificazioni, benvenuti nel futuro della Milano del 2030: la rigenerazione urbana di una città sostenibile?

Continua il nostro viaggio tra le più grandi città italiane e nel secondo capitolo della nostra rubrica UrbaNew parleremo di Milano e del suo futuro, tra trasporti, riqualificazione urbana, progetti, nuovi skyline e strutture sportive per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Il nostro focus, come per Torino è sul 2030. Ecco allora come cambierà in questi anni la città meneghina.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
10 Marzo 2023

Non sarebbe un così grande azzardo definirla una delle riqualificazioni cittadine più imponenti che tutta Italia abbia mai visto, quanto meno nel ventunesimo secolo. E questo lo diciamo perchè la città di Milano nel giro di sette anni potrebbe essere, ancora una volta stravolta da cantieri, progetti e rigenerazioni urbane. Teniamo conto di tutti gli aspetti, dai trasporti, al futuro della cultura e dello sport, senza dimenticare il grande obiettivo di riforestazione cittadina con 20 nuovi parchi entro il 2030. Vogliamo aggiungerti anche una novità di cui si parla ben poco. E se Milano si trasformasse in una nuova Venezia? Si hai capito bene, parleremo anche dell'acqua e dei Navigli e del più ambizioso dei progetti, quello che riguarda i 7 scali ferroviari che attraversano la città meneghina. Ciao, ben tornato a UrbaNew, come cambia la tua città. Adesso entriamo nel vivo con il secondo capitolo del nostro viaggio da Nord a Sud tra le più grandi città italiane. Dopo aver parlato di Torino nel mese di Febbraio, questa volta, come avrai già capito, parleremo del futuro urbano di Milano, che inciderà molto anche sulle persone che ci abitano. Migliorerà o peggiorerà la qualità di vita? Magari potrebbe rimanere anche invariata? Questo lo scopriremo col tempo, ma i lavori per la Milano del futuro sono tantissimi, forse troppi. Cercheremo di fare ordine analizzando punto per punto quello che il Comune ha in mente di costruire e riqualificare.

Prima di far questo però, capiamo meglio in quale presente si può collocare Milano per la qualità sostenibile della vita. Partiamo dall'osservare alcuni dati, della città meneghina, legati alla qualità dell'aria, al consumo di suolo e alla densità di verde

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Milano: clima, suolo e verde

Clima

Decresce troppo lentamente l’inquinamento atmosferico nelle città italiane mettendo a rischio la salute dei cittadini che cronicamente sono esposti a concentrazioni inquinanti troppo elevate. È questa la sintesi del rapporto Mal’aria di città 2023 di Legambiente, l’annuale analisi sullo stato dell’inquinamento atmosferico delle città italiane capoluogo di provincia che, a partire dai dati ufficiali delle centraline di monitoraggio installate dalle autorità competenti nei diversi comuni, fornisce un quadro quanto più possibile completo su quello che è stato l’inquinamento atmosferico dell’anno appena concluso, il 2022, per provare a evidenziare criticità, carenze, prospettive e soluzioni per uscire finalmente dalla cronica emergenza smog che affligge le città del nostro Paese.

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Essendo l’inquinamento atmosferico un problema che non si risolve dall’oggi al domani, capire quanto sono distanti oggi le città italiane dagli obiettivi da raggiungere nel giro dei prossimi sette anni è un esercizio utile per capire quanto manca, cosa manca e quanto efficaci siano state (e saranno) le azioni e le politiche che inevitabilmente dovranno essere realizzate per raggiungere gli obiettivi previsti. Se lo scorso mese ti abbiamo detto come la prima città più inquinata di Italia fosse Torino, questo mese con Milano non andiamo molto lontano. Infatti il capoluogo lombardo è secondo in questa triste classifica per la pessima qualità dell’aria. Sono stati sforati i limiti da polveri sottili di Pm10 per 58 giorni.

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Il lavoro di Legambiente sull’Ecosistema Urbano arriva fino al calcolo della percentuale di diminuzione necessaria sia per soddisfare il limite normativo imposto dalla nuova normativa 2030 Europea, sia il limite imposto dall’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Mediamente ogni anno (dal 2011 al 2021) la concentrazione di NO2 (biossido di azoto che emerge da processi di combustione derivante da centrali, riscaldamento e auto) nelle città italiane si è ridotta solamente del 3%. Ad esempio, Milano dovrebbe ridurre le emissioni di NO2 del 74% per rientrare negli attuali valori suggeriti dall’OMS e del 47% per rientrare nei limiti di legge previsti nei prossimi 7 anni. Realisticamente però, se il suo tasso di diminuzione annuale rimanesse costante (-4%), impiegherebbe circa 17 anni a raggiungere il limite normativo.

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Suolo

Il consumo di suolo in Italia continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno macinato Km2, precisamente sono cresciute di altri 69.1. Per farti un esempio, l'equivalente di circa 19 ettari al giorno. Si tratta del valore più alto degli ultimi 10 anni. Un incremento che mostra un’evidente accelerazione, visto che il nostro Paese perde 2,2 metri quadrati al secondo di suolo. Questo è quanto emerge dall'ultimo report redatto da ISPRA sul consumo di suolo nazionale. In questo report viene anche specificato come però, nell'ultimo anno, ci sia stata una crescita anche per il verde, con nuove aree naturali in più per 5,8 km2.

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Milano, in termini assoluti di superficie consumata nel 2021 si avvicina alla soglia dei 50.000 ettari (75 in più rispetto al 2020). In percentuale per quanto riguarda la presenza di suolo artificiale più alto in città, Milano supera il 30%, ma non è tra le peggiori. Pensa che l’intera zona di Monza e Brianza arriva al 41%.

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Verde

Milano continua ad investire nel verde con  il progetto di riforestazione urbana, Forestami partito effettivamente nel 2018. E in quest'ultimo anno l'obiettivo che si era posta l'associazione era quello di raggiungere la piantumazione di 400.000 tra alberi e arbusti. Il traguardo è stato superato ampiamente raggiungendo la quota di  427.475 esemplari di alberi e arbusti piantati. L'accelerata è stata data tra novembre 2021 e maggio 2022 con 127mila piantumazioni. A Milano metropoli grazie alle donazioni delle aziende e dei cittadini, nel corso dell’ultima stagione agronomica, sono stati realizzati progetti di piantagione nei comuni di: Canegrate, Colturano, Cornaredo, Dresano, Gudo Visconti, Lainate, Noviglio, Pioltello, Sesto San Giovanni, Trezzano Sul Naviglio, Vimodrone, Bresso nell’ambito di Parco Nord Milano. Nel  solo Comune di Milano, invece, le piantagioni sono avvenute: a Boscoincittà, a Porto di Mare, nel Parco Forlanini, negli svincoli Paullese e Cantalupa, nonché in numerose altre località sparse in tutta la città per un totale di 34.467 piante di cui 21.622 alberi e 12.845 arbusti. Il progetto Forestami inizia a dare un grande beneficio alle istituzioni sull'obiettivo che si erano prefissati entro il 2030, ovvero 20 parchi e 3 milioni di alberi piantati, resta però un problema, la manutenzione. Non in tutti i casi infatti la manutenzione è solo del Comune, infatti ci sono zone dove la cura del verde è fatta dai singoli cittadini e questo alla lunga rischia di diventare un problema per la città. Ci sono state tante segnalazioni di come molti alberi che vengono piantati dopo poco muoiono e devono essere abbattuti.

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Milano, una mappa urbana dal futuro

Ecco, con Milano arriviamo subito al sodo, perchè c'è molto da dire sui tanti, tantissimi progetti che rendono ambizioso questo percorso di sette anni che porterà la città, capoluogo della Lombardia in un vero e proprio futuro urbanistico. Potremmo definirla una città che va fuori dalla città con l'ambizione di diventare una città regione dentro una regione. Sembra lo stesso discorso che fa Goku a Freezer per spiegare il Super Sayan Blu. Allora come detto poco prima entriamo nel cuore pulsante di UrbaNew con tutti i progetti più importanti che stravolgeranno Milano.

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Fonte: Mario Cucinella Architects
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Fonte: Mario Cucinella Architects

MIND

Ti sto parlando di un parco a tema scientifico e tecnologico di 650mila metri quadri. Il suo nome è MIND e verrà realizzato nell'area che fu sede dell'Expo nel 2015. Avrà tre importanti funzioni pubbliche: il nuovo polo ospedaliero IRCCS Galeazzi già inaugurato, il polo di ricerca per le Scienze della vita Human Technopole per il quale è prevista la costruzione di un secondo grande edificio accanto a Palazzo Italia nei prossimi anni e il Campus dell’Università Statale con i primi studenti previsti nell’anno accademico 2024/2025. Sono iniziati i lavori anche nell’area di West Gate di 300.000 mq che prevede uffici, residenze e un Mobility Hub.

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Fonte Comune
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Fonte Comune

Piazzale Loreto

Si è parlato tanto di quest'opera e adesso con l'azienda Nhood, piazzale Loreto si trasformerà, da attuale vuoto urbano, un congestionato snodo di traffico, in un nuovo spazio verde. Diventerà un  polo di aggregazione. L'investimento è di 80 milioni di euro. Con il nuovo progetto piazza Loreto diventerà in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, sarà un’agorà verde che metterà in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova. Il nuovo volto della piazza si potrà vedere nel 2026.

https://www.comune.milano.it/-/reinventing-cities-ex-macello
Fonte Comune
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render, Wolf visualizing architecture
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render, Wolf visualizing architecture
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Fonte: render, Wolf visualizing architecture

Ex Macello

Si tratta di un'area che si estende per 15 ettari e in quella zona nel corso dei prossimi anni si svilupperà il progetto "Aria". Un progetto di riqualificazione proposto dall’operatore immobiliare Redo e uscito vincitore nell’ambito della seconda edizione di Reinventing Cities del 2021. Verrà costruito un “quartiere low cost” per 1.200 residenti con canoni a partire da 500 euro, il nuovo campus IED, un nuovo polo museale scientifico, un grande parco e servizi per residenti. La prima parte sarà inaugurata nel 2026.

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Fonte Comune

Goccia alla Bovisa

Il Masterplan Bovisa-Goccia firmato Renzo Piano prevede che la Goccia diventi un grande parco scientifico-tecnologico, con un polmone di 40.000 mq con 1.000 alberi che ruoterà attorno ai due gasometri che verranno recuperati. Uno verrà riconvertito a “Smart city innovation hub“, mentre l’altro a “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa. Ci saranno, anche in questo caso, residenze universitarie, un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia e 3 edifici per aule. Entro il 2026 la conclusione di tutti i lavori.

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Fonte Comune

MoLeCola

Non ci spostiamo dalla zona di Bovisa, perchè verrà realizzato un nuovo progetto: "MoLeCoLa, Mobility, Learning, Community Lab” che prevede la realizzazione di un distretto tecnologico innovativo e sostenibile fondato su tre elementi: abitare, produrre e interagire. Anche qui non mancheranno residenze per studenti, attività commerciali, coworking.

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Fonte SeiMilano
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Fonte SeiMilano

SeiMilano

Sei Milano è un progetto di rigenerazione urbana su un’area di oltre 300.000 mq che sorgerà vicino alla metro Bisceglie, disegnato dall’archistar Cucinella. Un nuovo quartiere multifunzionale con uffici, spazi commerciali e residenze, immerse in un parco di oltre 16 ettari. La fine del primo lotto residenziale è prevista entro la fine di quest'anno. Il progetto nella sua interezza verrà concluso invece entro il 2025.

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Fonte Symbiosis
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Fonte Symbiosis

Symbiosis

L’area di Symbiosis sta proseguendo il suo sviluppo che dovrebbe concludersi entro un paio di anni. Il nome progetto “Vitae” scelto dai  vincitori del concorso “C40 – Reinventing Cities”  è caratterizzato da una “Spirale verde”, con un sentiero da percorrere per entrare all'interno dell'edificio. Realizzati anche orti e serre stagionali, il nuovo Hq di Moncler, nell’area retrostante la scuola internazionale e la nuova sede di Snam con un edificio a tre volumi sovrapposti sviluppati in 14 piani. Infine è previsto un grande parco con specchi d’acqua e persino un Teatro Verde.

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Fonte ParkAssociati
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Fonte ParkAssociati
Fonte ParkAssociati
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Fonte ParkAssociati

La Magnifica Fabbrica

L’area ex Innocenti rinasce con la “Magnifica Fabbrica” del Teatro alla Scala che diventerà la nuova sede dei laboratori oggi ospitati nell’edificio dell’ex Ansaldo in Tortona. L’edificio si compone di un’unica enorme costruzione di acciaio e legno di 66.000 mq di superficie Come puoi vedere dalle immagini sono previste 4 campate di 28,8 metri di lunghezza. Tutti i laboratori occuperanno 34.000mq, in cui ci saranno anche le sale prove, le sartorie, i depositi con oltre 2.500 posti container su 4 livelli con 4 linee carroponte. I lavori inizieranno nel 2024 e dovrebbero durare circa 3-4 anni.

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Il raddoppio del Museo del ‘900

La riqualificazione del palazzo gemello dell’Arengario,  che verrà liberato dagli uffici comunali, consentirà l’ampliamento di altri 1.000 mq del Museo del Novecento. Previste due soluzioni di collegamento, con e senza passerella. L’investimento complessivo sarà di circa 18,5, di cui 5 milioni donati da Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli. Si svilupperà su 4 piani con un percorso espositivo dagli anni Ottanta ai giorni nostri.

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Fonte Comune

BEIC, la Biblioteca Europea

La Biblioteca Europea si estenderà su un’area di 30.000 mq.  Verranno costruite due strutture speculari tra loro strutturate così: due “navate” trapezoidali, entrambe in vetro e metallo.  Per realizzarla sono stati messi a disposizione 101,574 milioni di finanziamento già previsti nel bilancio dello Stato nell’ambito del PNRR. Ci sarà un deposito robotizzato ipogeo, un forum, un auditorium e una piazza verde pubblica lavori dovrebbero iniziare nel 2024 e terminare entro la fine del 2026.

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Fonte: Rionda, Cardinale, Danesi, Gringinis – progettisti
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Fonte: Rionda, Cardinale, Danesi, Gringinis – progettisti
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Fonte: Rionda, Cardinale, Danesi, Gringinis – progettisti
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Fonte: Rionda, Cardinale, Danesi, Gringinis – progettisti

Il Bosco della Musica

Adesso ci spostiamo nella zona di Rogoredo, ricordata da molti come l'area dove è presente il  “boschetto della droga”. Finalmente il Comune ha pensato a una riqualifica totale dell'area. Sorgerà quello che il Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi ha definito “bosco della musica” o meglio “Campus della Musica”.  L'investimento è di circa 47 milioni di euro e verrà realizzato un campus che ospiterà circa 600-800 studenti,il dipartimento dei nuovi linguaggi, dall’elettronica alla musica applicata, al jazz, al rock, al pop, un auditorium da 350 sedute per i concerti, un bar e un ristorante, decine di aule e laboratori all’avanguardia, sale prova, fab lab, co-working e una mini residenza sempre per studenti da 200 posti letto. L’inaugurazione è prevista nel 2026.

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Fonte Comune

Il Museo Nazionale della Resistenza

A Milano sorgerà anche il nuovo Museo Nazionale della Resistenza ai Bastioni di Porta Volta, tra via Montello e via Volta, sul lato opposto rispetto alla “piramide” della Feltrinelli. A opera conclusa la sua superficie sarà  di circa 3.800 mq all’interno. Sarà appunto il Museo della Resistenza e verranno esposte fotografie e documenti storici per raccontare ai visitatori i fatti e i valori della liberazione e della resistenza. L’investimento è di poco più di 17 milioni di euro. Entro la fine del 2023 è previsto l’avvio dei lavori la cui durata è stimata in circa 2 anni.

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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel
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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel
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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel
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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel

La torre Faro

Vicino al nuovo Scalo di Porta Romana sorgerà la “Torre Faro”, la nuova sede di A2a. Sarà alta 144 metri per 28 piani complessivi. Progettata dallo studio Antonio Citterio – Patricia Viel si caratterizzerà per una forma tubolare, simile alla nuova torre di Gae Aulenti di Unipol. La torre A2A avrà anche due aree panoramiche. Lo Sky Garden, che sarà alto circa tre piani, è un belvedere che con molta probabilità sarà accessibile al pubblico a un’altezza di 125 metri. L’inaugurazione è programmata per le Olimpiadi del 2026 con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi.

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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel
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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel
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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel
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Fonte ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Viel

Gioia 20 est e Gioia 20 ovest

Il progetto della coppia di edifici “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. Le due torri che verranno utilizzate da KPMG come nuova sede rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. Consegna prevista tra fine 2025 e inizio 2026.

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Fonte ParkAssociati
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Fonte ParkAssociati
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Fonte ParkAssociati
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Fonte ParkAssociati

Palazzo Sistema

Palazzo Sistema sarà una nuove torre della Regione Lombardia di 26 piani con un’altezza di quasi 100 metri. Sulla copertura del corpo più basso ci sarà un grande tetto di giardino pensile. Sarà costruito a Isola, tra via Pola, via Rosellini, via Taramelli e via Abbadesse.

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Citywave

Citywave sarà il quarto grattacelo orizzontale di Citylife. Già soprannominato “lo sdraiato”, l’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG) farà da collegamento alle Tre Torri e sarà composto da due edifici autonomi collegati però da un portico sospeso lungo 140 metri. Il più basso, circa 50 metri d’altezza, comprenderà un hotel di 10 piani e più di 120 camere, il più alto, adibito a uffici, arriverà a 110 metri di altezza nell’estremità strutturale. Le attività di scavo sono iniziate nel 2022 e la consegna è prevista nel 2025.

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Milano, la città dei 15 minuti

Non è mica finita qui, però prima di continuare l'infinito elenco di nuove opere che verranno realizzate a Milano, torniamo a parlare della città in senso macro. A quale modello si ispira Milano per migliorare la qualità di vita dei cittadini? Noi puntiamo nel pensare Milano come una delle prime città italiane, se non la prima, dei 15 minuti. Però Milano è anche diventata la città share, diventerà la città 30, insomma anche in questo caso l'ambizione è troppa e gli stessi modelli su cui punta sono infiniti. È come se provassimo a capire com'è fatta questa matrioska perchè tutte le statuine hanno la stessa grandezza. A Milano servono più servizi al cittadino come aree pedonali davanti alle scuole, poliambulatori e le famose piazzette tattiche di aggregazione sociale, all'interno anche di aree verdi come avviene già nei giardini di Indro Montanelli di zona Palestro. È qui che si va a inserire il concetto di città dei 15 minuti e se ancora vuoi saperne di più su questo modello qui ti spiego meglio di cosa si parla. In breve, per Milano, si tratta di un piano che intende appianare le differenza tra il centro e la periferia sempre carente di servizi.

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Milano e i progetti ambiziosi per i 7 scali ferroviari

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Fonte: Scalo Porta Romana
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Fonte: Scalo Porta Romana
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Fonte: Scalo Porta Romana
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Fonte: Scalo Porta Romana

Scalo Porta Romana

Lo Scalo di Porta Romana è, con molta probabilità il primo che verrà completato, visto anche il suo utilizzo per le Olimpiadi invernali del 2026. I lavori tra i 7 scali ferroviari inizieranno quindi con il Villaggio Olimpico tra via Lorenzini e via Ripamonti che sarà pronto nel 2025. Tra il 2026 e il 2027 si vedrà lo sviluppo completo con il parco al centro, 70.000 mq tra uffici e residenze nel lato verso piazzale Lodi e verrà attuata anche la riconversione del Villaggio Olimpico in altre residenze.

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Fonte: Scalo Farini
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Fonte: Scalo Farini
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Fonte: Scalo Farini

Scalo Farini

Lo Scalo Farini è quello più grande tra tutti quelli che verrà rigenerato nei prossimi anni. Al suo interno è previsto un parco, aree verdi diffuse, residenziale, commerciale e uffici e il campus dell’Accademia di Brera. Quest’ultimo è al momento l’unica parte che vedremo realizzata nei prossimi anni, i lavori sono partiti nell’estate del 2022 e si dovrebbero concludere nel 2025.

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Scalo Greco-Breda

L’ex scalo Greco-Breda diventerà il primo quartiere di housing sociale totalmente green d’Italia, con parte degli appartamenti destinati all’affitto. Il progetto “Innesto” realizzato da Redo e a firma di Barreca & La Varra è il vincitore del bando di Reinventing Cities. Si sviluppa su un’area di 6 ettari e i cantieri sono partiti nel 2021.

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Fonte: ParkAssociati
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Fonte: ParkAssociati
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Fonte: ParkAssociati
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Fonte: ParkAssociati

Lo scalo Lambrate

Passiamo a Lambrate. I lavori dovrebbero iniziare verso la fine di quest'anno e verrà realizzato il progetto “Lambrate Streaming”, per rigenerare lo scalo di Lambrate. Ci saranno: un maxi-parco pubblico di circa 41.000 mqun nuovo quartiere di 19.000 mq con 307 nuove abitazioni e un sistema di tre piazze-giardino collegate tra loro. Tra il 2027 e il 2028 la conclusione dei lavori.

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Fonte: AAA Architetticercasi
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Fonte: AAA Architetticercasi
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Fonte: AAA Architetticercasi
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Fonte: AAA Architetticercasi

Scalo Rogoredo

Avviati anche i lavori allo Scalo di Rogoredo nel 2021. È iniziata la demolizione degli edifici presenti nell’ex scalo ferroviario di Rogoredo, L’area di interesse si estende per quasi 22.000 mq. Qui nel 2025 sorgerà un quartiere residenziale per oltre 1000 abitanti, sviluppato da Redo Sgr, con appartamenti in edilizia convenzionata, una residenza universitaria e un parco attorno.

Scalo Porta Genova e San Cristoforo

Ancora nessun bando di gara, resta tutto fermo per quest'area che, con molta probabilità sarà l'ultima a essere riprogettata. Gli scali sono ancora di proprietà di Ferrovie dello Stato e prima che vengano ceduti, lo step sarà quello di dismettere le funzioni delle stazioni, ancora attive per alcune tratte. La nota del Comune di Milano: 

Nelle more della trasformazione sono state stipulate Convenzioni per gli usi temporanei.  Allo scalo di Porta Genova verrà inserita una nuova struttura di servizio per i lavoratori del delivery nonché un centro di attività culturali e ricreative nell’ex casello ferroviario di via Pesto.

Milano, il nuovo sistema di trasporto: Metro, Tram e Circle line

Proprio perchè prima ti abbiamo detto che pensiamo a Milano come la città dei 15 minuti è giusto adesso spiegarti, con dati concreti, il perchè di questo nostro ragionamento. Il senso del piano 15 minuti per Milano non prevede solo la creazione di tutti i servizi essenziali il più vicino alle abitazioni, ma prevede anche una rete di trasporti che si estende per tutta l'area urbana raggiungendo chiunque e qualsiasi cosa serva come servizio. Ecco allora qualche dato sulla rete di trasporti di Milano attuale e sull'estensioni previste entro il 2030. Cambieranno le metro, le metrotranvie e ci sarà qualche novità.

L'idea del Comune di Milano è quella di passare dagli attuali 127km di rete di trasporti coperti ai 195km. Un'estensione di 68km. E pensa entro il 2050 l'idea è arrivare ai 260km di rete trasporti. Ecco tutti i prossimi interventi del sistema trasporti milanese.

Nel suo complesso il sistema metropolitano di Milano conta 113 stazioni e 96,8 chilometri di binari. Si tratta già del sistema più esteso d’Italia. Nel 2023 la lunghezza della rete sarà di 114 km, superando quella della Svezia ora al decimo posto in Europa, mentre con 136 stazioni consoliderà il settimo posto della graduatoria per le metropolitane con più fermate. Nel 2030 con 130,5 km di estensione salirà all’ottavo posto davanti a San Pietroburgo e le stazioni saranno 151.

Qui fissiamo due orizzonti: 2030 e 2050, questo perchè in serbo il Comune ha delle novità.

La Rossa – M1

Verranno realizzate due estensioni alle due estremità opposte della linea rossa. Si arriverà fino a Monza Bettola dal lato di Sesto San Giovanni. I lavori prevederanno un'estensione di altri 2km. Dall'altro lato che porta a Bisceglie invece si punterà ad arrivare al quartiere degli Olmi con altre 3 fermate (prevista anche la fermata Baggio). In questo caso l'estensione sarà di 3,5km.

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Credit: Urbanlife

Si tratta di un progetto dal valore di 350 milioni di euro che avrà un potenziale bacino d’utenza che comprenderà i comuni di Cesano Boscone, Settimo Milanese, Cusago e la connessione della statale 114 con la tangenziale per l’ingresso in città delle auto provenienti da Cisliano, Albairate, Abbiategrasso. In totale la M1 raggiungerà circa 32 km di estensione, superando la M2, e con 43 fermate si confermerà anche come linea con più stazioni della città.

La Verde – M2

In questo caso il progetto finanziato prevede il prolungamento della fermata di Cologno Nord. Si punta a raggiungere Vimercate con una nuova stazione

La Gialla – M3

In questo caso sono previsti i fondi per il prolungamento da San Donato Milanese a Asta Paullese. L'idea sarebbe quella di estendere anche il lato di Comasina per arrivare a Cormano

 La Blu – M4

Passiamo a parlare della più recente tra le metro di Milano, la M4. Non è ancora stata completamente aperta a tutti e nella sua interezza dovrebbe essere agibile entro fine 2023. Collega l'aeroporto di Linate con la stazione di San Cristoforo, passando per il centro storico e San Babila. In totale la linea blu avrà 21 stazioni per 15 km di estensione. La metro però non finisce qui. Ci sono 6 ipotesi che il Comune deve vagliare per un suo prolungamento dal lato Ovest, quindi di San Cristoforo.

La Lilla – M5

Quasi un raddoppio. La metro M5 lilla verrà stravolta e saranno previste altre 12 fermate  dopo la stazione di Bignami. La linea attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza. Le fermate saranno: Testi Gorky, Bassini, Rondinella Crocetta, Matteotti, Monza Bettola, Campania, Marsala, Monza Fs, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale. Dall'altro lato, ovvero quello che porta a San Siro ci sono studi per prolungare di altre 4 fermate la stessa metro. Si tratta di: Sant’Elena, Quarto Cagnino, Quinto Romano e il capolinea con deposito di Settimo Milanese.  Potrebbe esserci anche lo sbinamento, come già esistente per la M1 e la M2, in quanto già finanziato con 15 milioni di euro. Si arriverebbe fino a Cinisello passando per Bresso.

I Tram

Non solo metropolitane ma anche metrotranvie nel futuro prossimo di Milano. Tre interesseranno il quadrante nord e una quello a est.

  1.  Metrotranvia Ospedale Niguarda-Cascina Gobba M2: lunga 4,5 km intersecherà le stazioni della metro M5 Bicocca, M1 Precotto, M2 Cascina Gobba.
  2. Metrotranvia Milano-Desio-Seregno: estesa 14,2 km attraverserà 6 comuni dopo Milano La prima parte fino a Paderno Dugnano. Sarà a doppio binario e la seconda (da Calderara a Seregno) a binario singolo con raddoppi per gli incroci. Le altre tre fermate saranno: Cusano, Desio e Nova Milanese
  3. Tramvia Milano-Limbiate: 11,7 km per 18 fermate
  4. Metrotranvia Rogoredo M3-Repetti M4: 4,5 km per 15 fermate. I tram partendo da viale Forlanini proseguiranno sullo stesso percorso del tram 27, poi verso le vie Monlué e Bonfaldini.
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La Circle Line

Adesso parliamo invece di una nuova grande opera a livello di trasporto pubblico: "La Circle Line". Una specie di metropolitana di superficie a cerchio che intersecherà tutti gli scali ferroviari della città dismessi. Una linea rotonda che potrebbe avere 8 stazioni (San Cristoforo, Romolo- Porta Genova, Forlanini, Lambrate, Certosa, Rho Fiera, Tibaldi e Porta Romana) Molto probabilmente il Comune estenderà questa nuova linea metropolitana con altre 4 fermate. Istria che interscambierà con la M5, Dergano con la M3, Stephenson M4 e la novità MIND-Cascina Merlata M2. Dovrebbero essere acquistati 20 treni dedicati e l'idea del progetto è quello di ripercorrere quanto attualmente viene svolto dalla S9. L’obiettivo è rendere operativo il servizio entro il 2030.

Inoltre, nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile sono state previste nel medio-lungo periodo anche le fermate Canottieri, Toscana, Puglie, Zama, Ortica, Padova e Bovisasca, anche se ad oggi non c’è nulla di concreto. Uno dei limiti dell'opera però è il suo utilizzo come metropolitana. Infatti i treni sono previsti con cadenza di 15 minuti o al massimo 10. Se si riuscisse ad alzare la frequenza, il suo utilizzo potrebbe essere considerato come una nuova metropolitana, la M7.

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Fonte: L’Ego Hub

La nuova metropolitana, la Rosa -M6

Si hai capito bene, prima ho parlato di M7 perchè il Comune di Milano ha già in mente la M6. La Linea rosa è stata già pianificata durante l’amministrazione Moratti e prevista dall’Assessore ai Trasporti Carlo Masseroli nel PGT del 2010 con orizzonte 2030.

Dopo anni di stallo, nel 2022 è stato fatto un primo passo concreto per la possibile costruzione della a linea M6. Il Comune di Milano ha infatti richiesto e ottenuto le risorse per studiare un percorso che colleghi la zona di sud-est della città con quella di sud-ovest. Si tratta di 4,5 milioni di euro, su un totale di 732 milioni di euro di finanziamenti ottenuti da Milano per lo sviluppo e la progettazione di nuove linee o prolungamenti delle metropolitane, necessari a un primo studio di fattibilità.

Il percorso ipotizzato della metropolitana rosa andrebbe da Ponte Lambro all’Ospedale San Paolo, con circa 12 stazioni comprese quelle nei pressi del Pala Italia a Santa Giulia, nel quartiere di Morsenchio, a Zama intersecando il passante e la futura Circle Line, a Piazzale Cuoco, una fermata lungo viale Ortles e interscambi con M2 a piazza Abbiatergrasso, M3 in piazzale Lodi.

La scelta finale sul tracciato, come ricordato più volte dall’Assessore ai Trasporti Arianna Censi, vedrà coinvolti anche i cittadini e i rappresentanti istituzionali del Municipio 5, che sarà il territorio che beneficerà maggiormente di questa nuova infrastruttura.

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Fonte: J+S
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Fonte: J+S
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Fonte: J+S

Il nuovo svincolo della Paullese con l’ingresso in città

Una delle infrastrutture secondarie per i giochi olimpici sarà quella dello svincolo Paullese. Verrà finalmente concluso il suo innesto all'ingresso della città. È prevista anche la riqualificazione dello svincolo Mecenate e del sottopasso. Per le Olimpiadi invernali sarà un'opera infrastrutturale importante per arrivare al PalaItalia.

Milano e le Olimpiadi invernali 2026: le nuove strutture sportive

Un evento che porterà il più grande cambiamento a Milano sarà quello dei giochi olimpici invernali del 2026. Accadrà un pò come già è accaduto per l'Expo, quindi espansione, innovazione, riqualificazione e nuovi progetti. In questo caso le nuove strutture sportive, a differenza della fiera mondiale di Milano del 2015, attraverseranno tutta la città.

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Fonte: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico
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Fonte: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico
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Fonte: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico
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Fonte: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico

Il villaggio Olimpico

La realizzazione fondamentale per i giochi olimpici sarà sicuramente questa e si aggiungerà alla rigenerazione urbana dello Scalo Romana.

Il masterplan definitivo è stato presentato a luglio del 2021 e prevede sull’area di 190.000 mq:

  • Un grande parco pubblico di circa 100 mila mq nel mezzo, caratterizzato da un “Bosco sospeso’’ che collegherà l’area più a est con quella più a ovest e passerà sopra la ferrovia, che per circa 400 metri sarà interrata entro il 2028
  • Una nuova piazza su più livelli in prossimità di piazzale Lodi con alcuni palazzi per uffici, negozi e ristoranti e la stazione ferroviaria della Circle Line entro il 2031
  • Infine nella zona ovest dello scalo il Villaggio Olimpico su una superficie di 60 mila mq. Progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill, è a impatto ambientale zero e il suo cuore sarà la “piazza olimpica”, l’unica zona accessibile durante le Olimpiadi anche dai visitatori esterni. Il villaggio si costituirà di sei stecche, posizionate parallelamente ai binari ferroviari, unite tra loro in gruppi di tre tramite delle strutture aeree e delle piccole torri, e ospiterà 1300 atleti. La costruzione è affidata a Coima Sgr, Covivio e Prada Holding, già terminati i lavori di bonifica, con consegna prevista a luglio del 2025.
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Fonte: @Onirism IG – PalaItalia

Il Pala Italia

Un'altra struttura sportiva molto attesa in città è il PalaItalia,  l’arena che ospiterà le gare di hockey maschile ai giochi olimpici di Milano-Cortina 2026 e che in futuro verrà utilizzata per eventi sportivi come basket, oltre a spettacoli teatrali e musica dal vivo. Il progetto è dello studio di architettura Onirism Studio di David Chipperfield.

È previsto un palazzetto di 10.000 mq di superficie e 16.000 posti. Sarà il più grande d’Italia.

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Il nuovo Mediolanum Forum

Forse per i cittadini milanesi questa sarà un opera di cui potranno essere più felici. Entro il 2026 il Mediolanum Forum di Assago, che dispone attualmente di 12.000 posti, sarà potenziato, ampliato e riqualificato. Verrà ospitato il pattinaggio di figura e lo short track. Saranno interessati dai lavori sia la pista centrale, che si trova a 4,60 metri d’altezza rispetto al suolo, sia quella secondaria al pianterreno.

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Una rinascita per il Palasharp

Ultima grande opera per i giochi olimpici, anche questa, come il Mediolanum Forum, tanto attesa dai cittadini milanesi è la riqualificazione del Palasharp, situato in zona Lampugnano e ormai in stato di abbandono da anni. Per l'occasione diventerà la Milano Arena Hockey, avrà una capienza di 8.200 posti per le manifestazioni sportive e 9.700 per gli eventi di spettacolo. 

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Milano carbon neutral?

Fino a ora abbiamo parlato dei tantissimi progetti che il Comune di Milano ha in mente di realizzare, ma adesso, anche se di progetto non si parla, l'obiettivo dell'Istituzione cittadina si fa ancora più ambizioso. Milano vuole diventare Carbon Neutral prima del tempo (obiettivo 2050). Sarebbe tra le prime città italiane a farlo. L’azione del Comune è quella di realizzare una o più aree-pilota carbon neutral, dimostrative per cittadini con determinati stakeholder (progettisti, costruttori ecc.), che diano prova della concreta possibilità per Milano di trasformarsi in città carbon neutral entro il 2050.

Dovranno essere individuate aree di trasformazione urbanistica o di nuova edificazione in cui realizzare di qui al 2030 progetti e interventi che consentano di raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica, vale a dire emissioni nette di anidride carbonica ridotte a zero. Sarà un progetto molto complicato da realizzare visto che l'obiettivo è quello di azzerare le emissioni di CO2 degli edifici e delle aree di pertinenza, sull’intero ciclo di vita, quindi anche per la loro costruzione.

Il Comune in una nota:

In caso di mancato raggiungimento di zero emissioni nette di carbonio con interventi diretti sull’area-pilota, si provvederà prioritariamente ad acquistare energia verde certificata prodotta da nuovi impianti realizzati su scala locale o nazionale, compensando le eventuali emissioni residue attraverso altri interventi sul territorio comunale o l’acquisto di crediti (carbon offsetting).

Inoltre il Piano – riporta un nota di Palazzo Marino – "definisce in 49 punti specifici le azioni per ridurre l’inquinamento dell’aria e le emissioni di CO2 con precise scadenze al 2025, 2030 e 2050. Uno dei pilastri è la massima riduzione del traffico derivante dalla mobilità personale, così da rendere Milano una città “slow”.

Per perseguire questo traguardo, è previsto, entro il 2030, il dimezzamento del traffico derivante dalle automobili, grazie al 55% in più di chilometri di metropolitana e metrotranvie (200 chilometri entro il 2030 e oltre 250 nei 15 anni successivi), nuovi percorsi ciclabili, piano parcheggi per residenti in struttura verticale e potenziamento dei parcheggi di interscambio.

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Milano e il nuovo verde, pronti 20 parchi

Dei venti nuovi parchi che ci saranno a Milano città, sette sono quelli che sorgeranno negli scali ferroviari, per la cui rinascita erano già state proposte "oasi" e "foreste".  Altri invece sorgeranno nei dintorni dei singoli progetti di cui ti ho parlato nel paragrafo: "Milano una mappa urbana dal futuro". È vero anche che il Comune ha lanciato l'iniziativa della realizzazione di 20 parchi entro il 2030, ma non ci sono ancora masterplan delle singole aree in cui questi verranno realizzati. Allora abbiamo pensato che nell'ascoltare l'assessore all'urbanistica Tancredi a fine mese, questa sarà una delle tante domande che vorremmo porre. Nel frattempo ti aggiungo che le primissime piantagioni della stagione 2022-2023  fatte dalla città metropolitana di Milano vedranno coinvolti i comuni di: Busto GarolfoCassinetta di LugagnanoCesano BosconePioltelloRosateVittuone. Saranno piantati oltre 7.000 alberi.

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Milano, una nuova Venezia? Il progetto per l'acqua del Naviglio

Arriviamo qui, al tema più discusso da parte dei cittadini milanesi, da decenni e decenni. Se ancora non lo sai, la tratta del naviglio a Milano non è solo quella situata vicino a Porta Genova. Sotto tutta la città c'è acqua e un tempo attraversava più zone, come la Martesana, che oggi, volendoti fare un esempio, arriva a Gioia, dietro il Bosco Verticale e a piazza Gae Aulenti. Infatti da poco più di dieci anni è presente sul territorio un'associazione, Riaprire i navigli, che lotta con le varie amministrazioni, comunali e regionali, per procedere nel progetto di riapertura. Ancora tutto è da decidere, ma ci sono vari studi di fattibilità, uno degli ultimi è questo del Politecnico di Milano.

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Fonte: Politecnico Milano
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Fonte: Politecnico Milano
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Fonte: Politecnico Milano

Il tema adesso, con le elezioni regionali, è tornato forte sui tavoli della politica meneghina. Infatti il 18 gennaio 2023  nella Sala D’ARS dell’Umanitaria in via Daverio 7, si è svolta la conferenza indetta dai promotori dell’iniziativa tra i quali appunto l’Associazione Riaprire i Navigli, alcuni tecnici del Comitato scientifico e alcune figure di spicco a livello politico, che insieme hanno rivolto un appello alla regione. Qual è l'obiettivo? Si tratta, infatti, di un’iniziativa importante: viene prospettato che i canali tutti riaperti, non solo a Milano, ma in Lombardia, diventino navigabili. Questo per collegare i grandi laghi e i fiumi fino Milano e realizzare la più estesa rete di vie navigabili interne d’Europa. 140 chilometri di canali per unire il Lago Maggiore da Locarno a Venezia e il Lago di Como da Colico a Venezia.

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Fonte: Politecnico Milano

L’obiettivo di rendere navigabili i navigli lombardi è la somma di tanti sforzi volti a migliorare l’ambiente e il paesaggio delle città. Creare mobilità alternativa e integrata ai trasporti esistenti, generare nuova energia, alimentare attività fluviali sportive e ricreative e generare nuovo turismo di prossimità. Lo studio per la riapertura dei navigli a Milano e per la riqualificazione dei navigli esistenti in Lombardia è già ad uno stadio molto avanzato.

Progetto di fattibilità Riaprire i Navigli – Politecnico Milano

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Milano, una crociata per il futuro dell'Italia

Concludiamo la nostra analisi urbanistica su Milano con lo stemma cittadino. Pensa che questo simbolo della città meneghina, rivisitato in chiave moderna riprende fedelmente il logo che veniva utilizzato nel vecchio Ducato di Milano dal 1395 al 1797. Si tratta di un vessillo bianco con croce rossa. Precisamente lo stemma è costituito da uno scudo sannitico bianco (puoi notarlo dal perimetro nero che lo delinea). Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di alloro e uno di quercia, legati insieme da un nastro tricolore. Infine sopra lo scudo è presente una corona muraria (perchè sono stilizzate le torri). Ti starai chiedendo cosa rappresenta a livello simbolico questo logo?

La croce rossa simboleggia l’emblema dei crociati ed essa viene anche chiamata la “Croce di San Giorgio”, perché lo stesso San Giorgio, militare dell’impero romano venne venerato da tutte le chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. Una croce rossa, simbolo di fede, che poi nel corso della storia venne cucita o dipinta sulle vesti e sugli abiti dei crociati, precisamente nella zona del petto. Da fede, in questo caso si passa a riconoscimento e appartenenza.

Adesso allora torniamo alla città di Milano e al significato che il logo stesso può avere a livello urbano. Rivisitiamo un po’ il concetto di fede, vista l’associazione a una città. La fede accomuna tante persone, un intero popolo delle volte e forse anche per questo, nonostante Milano continua il suo percorso di riprogettazione urbana i simboli che accomunano tutti i suoi cittadini, ma anche l’Italia restano i più storici e in alcuni casi religiosi. Il Duomo, il Castello, l’Arco della Pace, la Basilica di Sant’Ambrogio, Santa Maria delle Grazie, il Cimitero Monumentale, la Scala e la Pinacoteca di Brera. La stessa fede per questi luoghi simbolo di una città, si trasforma, senza fare distorsioni in questo caso,  in modo naturale in riconoscimento e appartenenza verso una città vecchia, ma che non invecchia.

Arriviamo alla Corona adesso. La corona muraria raffigura le torri, il mattone caratteristico di una Milano passata, monumentale che però non vuole abbandonare quest’idea di fortezza e onnipotenza dall’alto, ma anzi. Le torri per Milano resteranno sempre il fulcro e implicitamente avranno un altro significato: “i grattacieli”. All’interno dello stemma è chiaro quindi come Milano voglia far da subito presente la potenza del suo skyline prima costruito con mattoni, adesso con i vetri.

Il ramo di quercia incarna la forza e la dignità di un popolo e nel caso di Milano dei suoi cittadini, sempre alla ricerca della novità, di nuovi progetti, idee nel ripensare a piazze, quartieri, palazzi. Ed è qui che l’intreccio con il ramo di alloro porta al risultato finale. Il simbolo di potenza, vittoria e gloria dell’alloro raffigura in questo caso la riuscita di tutto ciò che Milano ha in mente di fare per ammodernare la città e migliorare la qualità di vita di chi la abita. L’alloro è anche una pianta sempreverde e quindi immortale. Anche Milano potremmo definirla una città immortale, in quanto ha la capacità di mutare nel corso degli anni, rinnovarsi per una vita, rimanendo però sempre dinamica, attiva, e anche quando cambia e si modifica, il pensiero resta sempre uno: “pensare a mutare ancora”. Non c’è tempo di guardarsi indietro.

Questo articolo fa parte della rubrica
Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…