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Progetti, cantieri e riqualificazione urbana: ecco come sarà in futuro la Napoli del 2032

Ottava tappa di UrbaNew, il viaggio tra le più grandi città italiane questa volta si ferma a Napoli, la città dei sogni, del cuore e delle tradizioni. Progetti, cantieri riqualificazione e riforestazione, analizzeremo il futuro urbano del capoluogo Campano, senza dimenticare però i nostri tre fari di giudizio: clima, suolo e verde. Quali sono gli aspetti positivi e negativi del Comune di Napoli a oggi? Per il futuro la parola chiave è “verso Est”.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
18 Settembre 2023

Ma perchè Napoli del 2032? Quale è il senso? Perchè non 2030 o 2035. L'ottava tappa del nostro viaggio abbiamo pensato di incentrarla sull'importanza delle date, degli anni e per Napoli il 2032 sarà l'anno in cui la città dovrà schierarsi o con chi continua a sognare, a ricordare, a tramandare tradizioni, storie e racconti, oppure con chi i sogni li ha realizzati. E se Napoli dovesse realizzare tutti i suoi sogni entro quell'anno si porrebbe su un altro livello di ambizione, su un piedistallo adesso occupato dalle solite grandi metropoli. Del resto però i sogni a che servono se non puoi realizzarli? E poi perchè Napoli non può alzare l'asticella ed elevarsi a città internazionale?

Aspetta non sto dicendo che non è già internazionale. Napoli la conoscono in tutto il mondo. Però torniamo al discorso fatto qualche rigo sopra. Napoli la conoscono in tutto il mondo, ma per le solite cose e non va bene.

Quando si parla di città il cuore, l'anima, la tradizione, i miti, le storie, il cibo sono la base e in questo Napoli non ha eguali. Le città adesso sono e devono essere, però, anche altro. Serve un contorno per primeggiare sopra tutti. Il contorno è dettato da una riqualificazione urbana, da progetti e cantieri per ripensare spazi, edifici dal punto di vista energetico, piazze e infine parchi e aree verdi. Allora al via con quel che sarà la Napoli del 2032. Ben tornato a UrbaNew, come cambia la tua città

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Napoli, clima, suolo e verde

Come già ti ho anticipato nel sommario, il nostro racconto di UrbaNew si compone anche di tre fari di giudizio. Iniziamo la nostra analisi parlandoti dei dati già in nostro possesso. Parlandoti del presente di Napoli, dal punto di vista della qualità dell'aria, del consumo di suolo e della densità di verde. L'abbiamo già fatto nei mesi passati per Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Cagliari-Ancona e Roma. Cominciamo con tutti gli aspetti, positivi e negativi che sono in mano al Comune e alla Regione.

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Clima

Il rispetto dei limiti normativi sulla qualità dell’aria, all'interno delle città, è un presupposto necessario per poter parlare di risanamento dell’ambiente di una città. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha indicato quali sono i limiti da non superare soprattutto per tutelare la salute delle persone e la recente Direttiva europea emessa in autunno del 2022, su quest'aspetto, indica quali sono gli obiettivi per le singole città da dover rispettare entro il 2030. Va ricordato infine, che le soglie indicate dall’UE per il 2030 sono significativamente più alte dei valori indicati dall’OMS, quindi per le città sarebbe anche più facile cercare di rientrare nei parametri.

Tra le città che hanno riportato i valori medi annui più alti di Biossido d'azoto No2 e che superano ampiamente sia il futuro limite normativo indicato per il 2030, sia la soglia dettata dall’OMS (e che quindi dovranno lavorare di più nei prossimi anni per la diminuzione delle concentrazioni) figura proprio Napoli. Secondo il report di Legambiente, Ecosistema Urbano 2022, il capoluogo Campano non è solo, ma purtroppo in brutta e grave compagnia di tante altre città. Precisamente le concentrazioni di Biossido d'azoto medie annue, registrate nel 2022, sono 24,3 μg/ mc. Quindi molto meglio di Roma per esempio.

Per quanto riguarda la concentrazione di Pm10 invece, rispetto alle città già citate Torino Milano, Genova e Bologna, Firenze, Cagliari e Ancona e Roma, Napoli non risultano essere la peggiore. Il Pm10, infatti, è 27 (µg/mc).

Ultimo punto riguarda, invece, il Pm 2.5. e Napoli registra 12,2 (µg/mc) di media annua. Anche in questo caso poco meglio di Roma.

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Suolo

Il consumo di suolo in Italia, secondo ISPRA, continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno macinato Km2, precisamente sono cresciute di altri 69.1. Per farti un esempio, l'equivalente di circa 19 ettari al giorno. Si tratta del valore più alto degli ultimi 10 anni. Un incremento che mostra un’evidente accelerazione, visto che il nostro Paese perde 2,2 metri quadrati al secondo di suolo. Questo è quanto emerge dall'ultimo report redatto da ISPRA sul consumo di suolo nazionale. In questo report viene anche specificato come però, nell'ultimo anno, ci sia stata una crescita anche per il verde, con nuove aree naturali in più per 5,8 km2.

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E tra le  province dove il consumo di suolo netto è cresciuto di più tra il 2020 e il 2021 c'è proprio Napoli (+204 ettari), dietro a Brescia (+307 ettari) e a Roma (+216 ettari). In termini assoluti, la città metropolitana di Napoli si conferma quella tra le città con la maggiore superficie consumata (al 2021), 42.100 ettari. Va detto anche che prima di Napoli ci sono Roma, Brescia, Torino e Milano.

Per quanto riguarda la percentuale di suolo artificiale, in Italia la prima in assoluto è Monza e Brianza, con circa il 41% di suolo consumato in rapporto alla superficie provinciale. Sopra il 30% troviamo le province di Napoli (35%) e Milano (32%), mentre sopra al 20% ci sono Trieste (21%) e Varese (21%) e, poco al di sotto, Padova (19%) e Treviso (17%).

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Verde

Altra analisi fondamentale che comprende tutto il sistema urbano della città è quella legata al verde. E  Napoli anche in questo caso risulta una delle peggiori in assoluto in termine di rapporto alberi abitanti. Sempre secondo un altro report di Legambiente, quello dell'Ecosistema Urbano 2022, il capoluogo campano dispone di 6 alberi (pubblici) ogni 100 abitanti e non si tratta di una città virtuosa dal punto di vista del verde. Conta che Milano dispone di 52 alberi ogni 100 abitanti e Torino 53. Per quanto riguarda invece i metri quadri fruibili di aree urbane verdi, quindi parchi e giardini il numero di mq è di 12.9 per abitante. 

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Napoli, una mappa urbana dal futuro

Come farà Napoli a unire tradizioni, storia e nuovi progetti urbani? In un solo modo, ripensando gli spazi e dando vita a nuove azioni socio-culturali, di interscambio nel caso in cui si volesse parlare di mobilità, ma anche modificato l'assetto sociologico cittadino. Infatti uno degli interventi di cui andremo a parlare a breve forse può essere catalogato come il più importante per recuperare una zona che fino a ora è conosciuta, in Italia, come l'area del degrado e della criminalità. Il Comune, la Regione e le istituzioni nazionali, insieme si sono impegnate e si impegneranno affinchè questa operazione di rigenerazione urbana si porti a compimento. Allora proviamo a raccontare come Napoli disegnerà in futuro la sua mappa urbana.

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Napoli, i progetti

I progetti non sono tantissimi, ma sono tutti mirati a migliorare, temi, spazi, monumenti importanti per la città e anche importanti a livello comunicativo per la società. Cosa vuol dire? In pratica che quando si pensa a quello che si può migliorare a Napoli a livello urbano si pensa a questi temi, a questi spazi e monumenti:

  • Piazza Plebiscito
  • Il Waterfront
  • Scampia
  • L'Ex Scalo Merci
  • Il Parco dell'ex Gasometro
  • Il Parco Bagnoli
  • La mobilità

Come detto prima, non è un elenco infinito vero, però si tratta di opere tutte strategiche e che possono costituire le fondamenta per le successive, magari molte di più, ma meno importanti.

Una nuova Piazza Plebiscito

Piazza del Plebiscito, a Napoli, è finalmente pronta a cambiare o almeno questo è l'intento del Comune espresso nel mese di agosto quando ha dato il via libera alla riqualificazione dei prossimi anni. Sì perchè per rivedere lo splendore di Piazza Plebiscito bisognerà aspettare il 2025, anno in cui le istituzioni restituiranno al pubblico anche le botteghe storiche, il colonnato restaurato, un nuovo impianto di illuminazione (che renderà la fruizione della piazza più piacevole) nonché un museo temporaneo all’interno dell’ipogeo, posto sei metri al di sotto della basilica di San Francesco di Paola.

Con questa nuova operazione di valorizzazione e recupero della piazza, al Comune saranno consegnati a titolo gratuito i locali ai civici 6 e 7 di piazza del Plebiscito: le uniche due botteghe del colonnato da cui si può scendere all’ipogeo della piazza, sei metri sotto la basilica. Un’area dalle grandi dimensioni, capace di ospitare fino a un massimo di 300 persone, dove saranno organizzate “mostre, convegni e iniziative culturali”.

Il nuovo Waterfront di Napoli

In questo caso non esiste ancora un reale progetto definitivo per la riqualificazione completa di tutto il Waterfront di Napoli, ma solo delle idee. E queste idee a chi sono venute?

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Vivoanapoli APS, promotrice di eventi socio-culturali, insieme alla Fondazione “Guida alla Cultura”, si propone di condividere programmi, progetti, investimenti e tempi per la trasformazione, riqualificazione e fruibilità dell’area storico-monumentale dello scalo compresa tra il Molo San Vincenzo e l’Immacolatella Vecchia. 

Attualmente però una parte di Waterfront è soggetta a progetti e lavori e quest'estate il sindaco Manfredi ha espressamente definito quel che verrà sviluppato in quell'area di cantiere.

Il sottopasso di 200 metri che collega piazza Municipio alla Stazione Marittima è un percorso tra reperti archeologici e tecnologia che permetterà a turisti, crocieristi e cittadini di attraversare via Acton e via Marina senza dover rispettare i semafori pedonali. Erano oltre 20 anni che questo cantiere era aperto abbiamo dato un’accelerata importante grazie a un grande lavoro di cooperazione e di sinergia istituzionale per mettere insieme tutte le competenze coinvolte. Si tratta di un’opera fondamentale che non solo consentirà l’attraversamento di piazza Municipio a cittadini e turisti, ma c’è poi l’accesso alla stazione della metropolitana Linea 1 e, tra qualche mese, ci sarà anche l’accesso alla Linea 6. Ma è un luogo in cui c’è anche tanta cultura, con aree archeologiche che sono il segno della storia della città e saranno il nostro biglietto da visita.— ha ricordato ancora il sindaco Manfredi 

Maxi Piano Scampia: un nuovo "Ecoquartiere"

Iniziano, finalmente, i lavori di riqualificazione al Lotto M delle vele di Scampia. Il primo step è quello dell’ispezione e la pulizia del posto, come riportato nel comunicato del Comune di Napoli: “Le attività in corso riguardano l’ispezione e la pulizia del sito sul quale si interverrà con le nuove costruzioni, tutte le prove geognostiche necessarie per indirizzare i progetti dal punto di vista tecnico e la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e speciali“. Il comunicato poi annuncia che entro ottobre partiranno anche i lavori per la riqualifica della Vela B, l’unica che non sarà abbattuta. La vela sarà liberata da infissi e detriti e pulita a fondo dai rifiuti che infestano l’edificio ormai abbandonato. Per quanto riguarda invece la nuova costruzione le attività di cantiere partiranno a fine novembre.

L’intervento progettuale è relativo, ad una strategia complessiva di riqualificazione di tutta Scampia e quindi si fonda sull’abbattimento delle Vele A, C, e D e sulla riqualificazione della Vela B, oltre alla sistemazione degli spazi aperti pertinenziali. La vela B sarà destinata in via temporanea ad accogliere gli abitanti delle vele demolite per poi essere destinata (con altre risorse) a funzioni pubbliche.

Ecco come il Comune procederà ai lavori:

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Credit: Comune di Napoli, Coesione Napoli

 Gli interventi di demolizione saranno realizzati secondo una doppia tecnica: per i corpi bassi, posizionati nelle zone laterali di ciascuna ala, è prevista la demolizione con mezzi meccanici di idonee caratteristiche, mentre per il corpo scala e per le parti alte del fabbricato si prevede una preliminare operazione di abbattimento dell’intero volume a mezzo di micro cariche esplosive ed una successiva fase di frantumazione dei volumi abbattuti con mezzi meccanici. Le operazioni di demolizione saranno compatibili con la possibilità di riciclare i diversi materiali, in modo da concludere il ciclo di vita degli edifici secondo criteri di sostenibilità.

La riqualificazione della vela B consentirà di recuperare 247 alloggi, per un numero di vani complessivo pari a 1315, desinati ad ospitare altrettanti nuclei familiari in condizioni di disagio. L'area soggetta alla riqualificazione è di 99.762 metri quadri e il costo si aggira intorno ai 70milioni di euro.

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Napoli Est, una rigenerazione culturale

Se non hai fatto caso al sommario, ti consiglio di rileggere soprattutto le ultime due righe perchè solo in quel caso ho espresso esplicitamente quale sarà la parola chiave per il futuro di Napoli. È importante ribadirlo adesso perchè entriamo nel cuore dei progetti che cambieranno il volto della città di Napoli. Ti sto parlando della riqualificazione di Napoli Est che verrà svolta da Ferrovie dello Stato. L'ex scalo merci si trasformerà in un hub multimodale in quanto unirà il treno a tutti gli altri mezzi di trasporto: metropolitana, autobus, navi e aerei. Il Consiglio comunale di Napoli ha approvato all'unanimità il progetto che era già passato in Regione Campania e che è frutto della collaborazione fra FS Sistemi Urbani, capofila del Polo Urbano del Gruppo FS, insieme a tutte le istituzioni e agli stakeholder coinvolti. Il Comune ha poi affidato a un gruppo esterno la cura di tutta piazza Garibaldi per ben 8 anni e quindi è questo il motivo della famosa data "2032".

Ora torniamo a noi, l'area riqualificata è al centro di tutti gli altri sistemi di mobilità, innanzitutto con la stazione Napoli Centrale e i suoi treni Alta VelocitàIntercity e Regionali, poi con le linee 1 e 2 della metropolitana di Napoli che consentiranno un facile collegamento con l'aeroporto di Capodichino e il porto di Napoli.  Non solo, l'area è ben collegata anche con la viabilità stradale, visto che si trova vicino agli svincoli autostradali. Saranno inoltre realizzati parcheggi di interscambio per autobus e mezzi privati oltre al "chilometro verde", cioè percorsi ciclopedonali con altre aree di Napoli già in corso di riqualificazione. FS Sistemi Urbani spiega direttamente che la rigenerazione urbana dell'ex scalo merci prevederà anche:

"Moderni spazi cittadini dove si faranno largo funzioni pubbliche e private, tra cui spazi direzionali, ricettivi e commerciali. Sarà così possibile portare nuove opportunità per i cittadini e contribuire a ridare vita alle zone urbane, grazie anche ad azioni di connessione con le aree circostanti, il Centro Direzionale e la zona est di Napoli."

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Credit: FSI – Ferrovie dello Stato
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Credit: FSI – Ferrovie dello Stato

In particolare, il progetto propone il potenziamento delle funzioni di scambio intermodale e il completamento del nodo ferroviario di Napoli Garibaldi da realizzare anche tramite il riassetto trasportistico delle linee vesuviane, nonché tramite il processo di rifunzionalizzazione/riqualificazione delle aree dell’ex scalo merci FS di Napoli Centrale (adiacente corso Arnaldo Lucci).

L’obiettivo da conseguire è la realizzazione in tale area di un HUB tra i più completi a livello nazionale, fortemente interconnesso con la città, mediante la valorizzazione dell’intermodalità territoriale e comunale (pedonale, ferro, gomma, bici), al fine di favorire nel tempo il passaggio a un sistema di mobilità sostenibile, con la graduale riduzione dell’utilizzo dell’auto privata in favore del mezzo pubblico.

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Credit: FSI – Ferrovie dello Stato

Il “motore trasportistico” nell’ambito dell’intero progetto descritto è costituito dalla nuova stazione EAV, concepita per soddisfare l’incremento significativo della domanda di trasporto delle linee ex-circumvesuviane nella stazione Garibaldi a spese di quella di Porta Nolana.

La nuova stazione sarà accessibile, oltre che dalla galleria commerciale della stazione FS di Napoli Centrale – configurazione attuale -, da un secondo ingresso da realizzare al livello delle banchine, che disporrà anche di un nuovo elemento di connessione in cui saranno localizzate le aree di attesa, le biglietterie e i servizi per i passeggeri dell’intero HUB intermodale. All’esterno della nuova stazione sarà collocato un ampio accesso kiss&ride, dotato di corsie per i taxi e di un terminal bus, da dove sarà possibile raggiungere il nodo di interscambio attraverso appositi percorsi. Il nuovo terminal bus, dotato di ampie banchine, segnaletica a messaggio variabile e pensiline di protezione per le persone in attesa, garantirà le fermate e lo stazionamento ai bus attualmente presenti nell’area. Infine, a completamento dell’HUB e direttamente connesso all’autostrada a A3, saranno previsti nuovi sistemi di sosta auto.

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Credit: FSI – Ferrovie dello Stato

Il progetto proposto costituisce un’opportunità per conseguire un nuovo assetto morfologico e la riqualificazione urbana all’intera area dell’ex scalo merci FS di Napoli Centrale. In particolare, le coperture dei binari della circumvesuviana lungo via Galileo Ferraris compresa la trincea della stazione di Porta Nolana definiranno una nuova traccia, “Chilometro Verde”, costituita da una passeggiata per ciclisti e pedoni tra Porta Nolana e la stazione di Gianturco, con spazi dedicati all’incontro, alla sosta, al verde e allo spettacolo e con importanti ricuciture e riqualificazioni del tessuto urbano. I nuovi spazi potranno rappresentare un volano per processi più ampi di rigenerazione urbana e garantiranno un miglioramento del benessere ambientale, acustico e della permeabilità dei suoli con la riduzione dell’effetto “isola di calore” per l’intero quartiere.

Napoli, un piano di riforestazione

Parliamo adesso della riforestazione urbana. A Napoli non è ancora stato sviluppato un piano univoco per tutte le vie della città, ma quando si parla di riforestazione urbana si pensa come prima azione da svolgere a riqualificare e riammodernare i grandi parchi ed è propri qui che la Giunta ha deciso di puntare di più le sue risorse.

Parco Bagnoli

Partiamo con forse una delle riqualificazioni di aree verdi più complicate, importanti e dispendiose che Napoli farà nei prossimi anni. Ti sto parlando di Parco Bagnoli e se non lo sai in quell'area un tempo era situato uno dei più grandi stabilimenti dell'ILVA. Si tratta di un progetto costoso al punto tale da essere ancora considerato solo un sogno. Dalla metà degli anni Novanta ci sono stati annunci, task force, rendering, commissari e sub commissari: secondo la Corte dei Conti fino al 2020 erano stati spesi 900 milioni per preparare la riqualificazione mai davvero partita.

Le bonifiche ai terreni dell'area grande 250 ettari, presenti nell'ultimo bando, costano circa 116milioni, ma a causa dell'aumento del caro vita, secondo il Sindaco Manfredi, potrebbero salire fino a 348 milioni di euro.

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Credit: Balneolis
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Nel 2019 Invitalia aveva promosso un concorso internazionale per una nuova ed ennesima progettazione. Ha vinto Balneolis, che ha sviluppato un progetto suddiviso in tre ambiti:

  1.  È previsto un parco naturale, con la rimozione della colmata a mare per unire la costa alla collina
  2. un ambito chiamato bosco “produttivo” con il recupero delle coltivazioni arboree e delle specie autoctone
  3. e un parco urbano vicino al quartiere residenziale e alle nuove costruzioni.
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Parco Virgiliano

Nato come parco delle Rimembranze, per commemorare i caduti della Grande Guerra, il parco occupa una superficie di circa 90.000 mq. Situato sulla cima della collina di Posillipo, si affaccia direttamente sul golfo ed offre una delle passeggiate più panoramiche.

Partendo da un’attenta analisi sulle condizioni generali e delle criticità puntuali del Parco Virgiliano, tenendo conto dell’elevatissimo valore paesaggistico, ambientale e sociale cui esso assolve, si sono individuati gli obiettivi progettuali primari per una riqualificazione volta a ripristinarne la morfologia degli spazi e delle aree a verde, la sicurezza per i fruitori e l’originario decoro. Nell’ambito del progetto di riqualificazione del Parco Virgiliano sono previste le seguenti tipologie di intervento

  1. Rifacimento delle pavimentazioni
  2. Ripristino dei cordoli, dei muretti e dei relativi rivestimenti
  3. Riqualificazione delle aree giochi
  4. Ripristino opere in ferro (cancelli e recinzioni)
  5. Ripristino dell’impianto di illuminazione
  6. Ripristino impianto idrico
  7. Riqualificazione aree a verde, con interventi straordinari a carico di alberi di alto fusto ed integrazione con specie arboree ed arbustive
  8. Revisione degli arredi, integrazione di cestini e panchine, apposizione di cartellonistica informativa sulle specie di pregio presenti, apposizione di segnaletica
  9. Riqualificazione della cavea per spettacoli
  10. Realizzazione dell’impianto di videosorveglianza
  11. Riqualificazione dei locali adibiti a spogliatoi ed uffici per il personale
  12. Riqualificazione dei servizi igienici ad uso del pubblico.
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Parco dell'ex Gasometro

Oggi, 15 settembre è il grande giorno per l'apertura ufficiale del nuovo Parco dell'Ex Gasometro. Il nuovo Parco agricolo dell’Ex Gasometro in viale Raffaello al Vomero, una grande area verde di circa 14.000 mq tra la zona dei Cacciottoli e Viale Raffaello.

La città attende questo parco da circa 20 anni e adesso i sono oramai conclusi ed hanno riguardano la messa in sicurezza dell’intera area con specifici interventi di ingegneria naturalistica ma anche la cura e il miglioramento del paesaggio arboreo esistente.

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Il parco aprirà al pubblico come parco agricolo di ispirazione naturalistica, tutto realizzato con materiali naturali e suddiviso in due zone una pianeggiante ed una in pendenza. All’interno del parco ci saranno percorsi pedonali, aree gioco per bambini e una piccola cavea da circa 100 posti, ed anche una trentina di orti concentrici di varie dimensioni che potranno essere assegnate ai cittadini. Non mancano un aranceto, peschi, castagni, mandorli, noci, con tante diverse piante autoctone che sono una testimonianza della storica collina verde del Vomero.

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Il Comune di Napoli ha pensato anche di riqualificare altri tre parchi cittadini: il parco di Viale del Poggio, per il parco Mascagna e per i parchi Fratelli De Filippo e San Gennaro. Fra le opere da realizzare il rifacimento delle aree verdi, orti didattici, aree giochi, sport, fitness e sgambamento cani. Previsto anche il ripristino dei servizi igienici e degli impianti di illuminazione, irrigazione e videosorveglianza.

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Parco della Marinella

Il nuovo Parco della Marinella che ha un'estensione di 30mila metri quadri è quasi pronto. b sono iniziati nel 2022 e entro fine del mese di settembre 2023 dovrebbero concludersi.

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Il progetto per la rinascita del Parco urbano della Marinella prevede “viali alberati, essenze floreali, un’agorà con gradinate e fontane con giochi d’acqua“. L’investimento è consistente: 6.5 milioni totali. 5 milioni di risorse del Fondo di coesione e sviluppo, a cui aggiungere i fondi extra per 1,5milioni di euro. Il progetto prevede anche la costruzione, in un’area prossima alla bonifica, di un punto ristoro. La restituzione del parco è complementare al recupero dell’ex Mercato Ittico, che è collegato da un ingresso a quest’area verde.

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L’attraversamento principale del Parco forma un cannocchiale prospettico di circa 200 metri che inquadra nel verde la struttura in vetro cemento del Mercato Ittico. Sul fondo, in prospettiva, il Vesuvio. Gli ingressi al parco sono 3: oltre a quello già citato dal Mercato Ittico, uno in via Vespucci e uno in prossimità del Bastione del Carmine.

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Napoli e la mobilità del futuro

Passiamo all'ultimo capitolo, quello della mobilità. Napoli è pronta nei prossimi anni a presentare ufficialmente il completamento dei lavori delle due nuove linee della metropolitana, ovvero la 6 e la 7 ed entro il 2030 dovrebbero partire i lavori per progettare la nuova Linea 10.

Partiamo però da quel che già si sa. La linea 6 sarà pronta a giugno 2024 ed è costata alla Giunta comunale circa mezzo miliardo di euro, visto l'ultimo prolungamento (21milioni di euro) effettuato che aggiungerà le fermate fino alla piazza San Luigi a Posillipo  

L'altra grande opera pubblica in arrivo è la Metro Linea 10 che connetterà Napoli Centro, piazza Carlo III alla staziona Alta Velocità di Afragola, e avrà i treni automatici senza conducente.

Nel PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile, ci sono poi 3 grandi linee tramviarie rapide, che collegheranno l'area orientale e nord di Napoli, fino a Giugliano in Campania, con le Linee metro 1 e 10. A questi si aggiunge il bus rapid transit di Napoli Est di via Argine.

Autobus elettrici

Altro tema riguarda la flotta dei pullman che entro il 2026 sarà completamente elettrica grazie a un investimento di 180 milioni di euro da parte del Comune. Saranno acquistati 257 bus entro il 2026 di cui i primi 67 entro il 2024.

L'alta velocità Napoli-Bari

Concludiamo il viaggio a Napoli anche annunciando quale sarà la prossima città di cui parleremo, ovvero Bari. E come farlo se non con il progetto dell'alta velocità? Sì e vero, non è una novità se ne parla da più di un decennio e a fine 2016 si è iniziato a realizzarlo. Adesso però manca poco meno di due anni e per questo motivo proviamo a riassumere nuovamente quali saranno le novità di questa importante e strategica opera per due delle più grandi città del Sud.

Il progetto costituisce una parte importante del programma europeo TEN-T per i trasporti sostenibili, che mira entro il 2050 a trasferire su ferro il 50% del traffico merci attualmente su gomma, triplicare la rete ferroviaria alta velocità, collegare i principali porti marittimi alle ferrovie e ridurre del 60% le emissioni prodotte dai trasporti.

La linea AV/AC Napoli-Bari consentirà ai treni di viaggiare a 130 km/h attraversando numerosi territori interni per collegare comunità e economie a rischio spopolamento, abbattendo i tempi di percorrenza dalla Puglia verso la Campania, il Lazio ed il resto del centro-nord Italia e viceversa.

I benefici previsti per le aree attraversate dal progetto sono significativi: crescita demografica di circa 90 mila persone, crescita del PIL dell’1,6% e aumento del reddito dei residenti del 3,6%. Il Gruppo Webuild è attualmente impegnato nella realizzazione di tre tratte della linea: La Apice-Hirpinia, a Napoli-Cancello e la Hirpinia-Orsara.

Al termine dei lavori, il collegamento Napoli – Bari sarà percorso in 2 ore, contro le circa 4 attuali, mentre quello fra Roma e Bari in 3 ore, con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi.

Un valore aggiunto per l'ambiente:

  • La nuova linea risponde anche all’esigenza di ridurre le emissioni di CO2.
  • Per le merci sarà migliorata l’accessibilità agli impianti merci presenti nel Casertano che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Libro Bianco dei Trasporti dell’UE: trasferire entro il 2030 il 30% del traffico merci oltre i 300 km dalla gomma al ferro e il 50% entro il 2050.
  • La nuova linea consentirà di ridurre le interferenze di quella esistente con la rete, grazie in particolare all’eliminazione degli esistenti passaggi a livello e di recuperareriqualificare valorizzare aree oggi utilizzate per l’attività ferroviaria.
  • Le attività di realizzazione della nuova linea sono accompagnate dal monitoraggio ambientale ante operam, in corso d’opera e post operam i cui risultati sono costantemente trasmessi al Ministero Ambiente.
  • Per le tratte in progettazione è previsto il monitoraggio ambientale delle principali componenti ambientali, in linea con le indicazioni degli Enti competenti.
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Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…