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Genova 2035, la città del commercio mondiale: progetti e cantieri per una riqualificazione urbana sul mare

Terza tappa di UrbaNew, il viaggio tra le più grandi città italiane si ferma al mare, anche perchè manca poco all’estate e vogliamo gustarci un po’ più di sole, magari in spiaggia. A parte gli scherzi, nel mese di aprile parleremo del futuro della città di Genova, dei progetti e cantieri centrali per il commercio nazionale e internazionale. Ti lancio già due parole chiave: trasporti e mare.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
14 Aprile 2023

Dopo il Piemonte con Torino, la Lombardia con Milano, questa volta ci spostiamo in Liguria, a Genova. Una città che per tradizione e storia è sempre stata considerata la grande città del commercio, degli scambi internazionali, la città degli scopritori e degli inventori. Partiamo dal fatto che per otto secoli, dal 1099 al 1797, Genova è stata la capitale della Repubblica autonoma di Genova appunto, che comprendeva la Liguria, la Corsica, l'isola di Capraia e l'oltregiogo piemontese (era un'area che si estendeva su una parte dell'Appennino a nord di Genova).

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Ti ho raccontato inizialmente di questo anche perchè si tratta della base storica che poi ha reso famosa Genova dal punto di vista coloniale. È la legge della storia che si tramanda per generazione, insediandosi poi anche nelle stesse persone. Ora torno brevemente ai famosi scopritori, e so già a chi stai pensando…, le loro esplorazioni in mare compiute dal 1290 al 1500 hanno caratterizzato la cultura di Genova e dei genovesi. La cultura del mare, del commercio partì con Lanzerotto Malocello, scopritore delle isole Canarie (1310-1339) e si spostò con l'avventura di Malfante, primo a viaggiare nel deserto del Sahara. Il più importante alla fine, e adesso ci arrivo anche io, Cristoforo Colombo. È con lui che Genova diventa definitivamente la città internazionale del commercio, del mare, dell'avventura. E dopo la scoperta del nuovo mondo, dell'America, si iniziò a udire questa frase:

"L'oro nasce in America, muore a Siviglia e viene seppellito a Genova"

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Genova, clima suolo e verde

Dopo un piccolo ripassino di storia torniamo al presente e come abbiamo fatto per Torino prima e Milano poi, anche con Genova incominciamo il nostro racconto di UrbaNew con quanto già si può notare, analizzare e sottolineare sulla città dal punto di vista della qualità dell'aria, del consumo di suolo e della densità di verde. Cominciamo con tutti gli aspetti, positivi e negativi che sono in mano al Comune e alla Regione.

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Clima e qualità dell'aria

Il rispetto dei limiti normativi sulla qualità dell’aria all'interno delle città è un presupposto necessario per poter parlare di risanamento dell’ambiente di una città. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha indicato quali sono i limiti da non superare soprattutto per tutelare la salute delle persone e la recente Direttiva europea emessa in autunno del 2022, su quest'aspetto, indica quali sono gli obiettivi per le singole città da dover rispettare entro il 2030. Va ricordato infine, che le soglie indicate dall’UE per il 2030 sono significativamente più alte dei valori indicati dall’OMS, quindi per le città sarebbe anche più facile cercare di rientrare nei parametri.

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Tra le città che hanno riportato i valori medi annui più elevati di diossido d'azoto No2 e che superano ampiamente sia il futuro limite normativo indicato per il 2030, sia la soglia dettata dall’OMS (e che quindi dovranno lavorare di più nei prossimi anni per la diminuzione delle concentrazioni) figura proprio Genova. Il capoluogo ligure dovrà ridurre le concentrazioni di No2 di circa un terzo rispetto a quelle emesse, precisamente dovrà ridurle del 34%. Questo secondo il rapporto di Mal'Aria di città 2023 redatto da Legambiente. Per quanto riguarda la concentrazione di Pm10 invece, rispetto alle città già citate Torino e Milano, Genova si posiziona meglio. Il Pm10 è 19 (µg/mc) e la riduzione necessaria dovrebbe essere, sempre secondo Legambiente del 7%. Invece analizzando la riduzione che c'è stata nel periodo decennale precedente (2011-2021), Genova è stata in grado di abbassare le concentrazioni del 3%. Infine, invece, la concentrazione di Pm 2.5 è 11 (µg/mc) e la riduzione necessaria deve essere del 9%.

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Il consumo di suolo

Il consumo di suolo in Italia, secondo ISPRA, continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno macinato Km2, precisamente sono cresciute di altri 69.1. Per farti un esempio, l'equivalente di circa 19 ettari al giorno. Si tratta del valore più alto degli ultimi 10 anni. Un incremento che mostra un’evidente accelerazione, visto che il nostro Paese perde 2,2 metri quadrati al secondo di suolo. Questo è quanto emerge dall'ultimo report redatto da ISPRA sul consumo di suolo nazionale. In questo report viene anche specificato come però, nell'ultimo anno, ci sia stata una crescita anche per il verde, con nuove aree naturali in più per 5,8 km2. Genova in questo caso, si comporta molto meglio rispetto ad altri capoluoghi di regione. Nel censimento annuale il consumo di suolo netto in ettari è di 5.39.

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La densità di verde

Altra analisi fondamentale che comprende tutto il sistema urbano della città è quella legata al verde. E Genova secondo un altro report di Legambiente, quello dell'Ecosistema Urbano 2022, dispone di 21 alberi (pubblici) ogni 100 abitanti e in questo caso non si tratta di una città virtuosa dal punto di vista del verde. Conta che Milano dispone di 52 alberi ogni 100 abitanti e Torino 53.  Considerando invece l'intera area metropolitana la situazione cambia e di molto rispetto alla classifica di Legambiente che vedi. Infatti Genova risulta essere, delle 14 più grandi città metropolitane d'Italia, la prima con la più alta quota di territorio ricoperto di alberi (72%).

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Fonte: Openpolis

La Città Metropolitana di Genova ha circa 105 metri quadri di verde urbano per abitante, a fronte di una media nazionale di poco al di sotto di 34. Si parla di un totale di 132.613 ettari di superficie arborea rispetto a un'estensione totale di 183.375 ettari.

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Genova, la potenza di una tragedia

Renzo Piano definì il nuovo ponte "simbolo di rinascita", non c'è niente di più corretto che rinascita per una città che ha sofferto una delle più brutte tragedie degli ultimi anni. Dopo il crollo del Ponte Morandi ad agosto del 2018, la città è riuscita a rialzarsi in pochissimo tempo e "Questo nuovo ponte deve infiammare il nostro immaginario. Consola vedere che questa opera è nata da un grande lavoro collettivo e che sia stata realizzata in tempi molto brevi” conclude l'Archistar. Infatti, il nuovo ponte è diventato simbolo anche di un Paese che se vuole può costruire, innovarsi, velocizzarsi e può farlo in tempi brevissimi. È lo stesso auspicio di Renzo Piano, che alla fine della costruzione del nuovo ponte, aggiunse anche una considerazione proprio sul futuro dell'Italia che deve ripartire da Genova:

Costruire è un gesto di pace che trasmette orgoglio civico, così come avviene nei cantieri. (I cantieri) sono grandi luoghi di solidarietà. Si potrà anche discutere, ma un grande cantiere è come una grande orchestra, si costruisce pace, conoscenza, bellezza. A Berlino ho avuto un cantiere con 5mila persone al lavoro, solo 500 delle quali tedesche e le altre da tutto il mondo. Veniva spesso a trovarmi Mario Vargas Llosa, scrittore sempre alla ricerca di emozioni forti. Che strano questo luogo che ha visto la tragedia più terribile nella storia dell'umanità, scrisse, e che ora è un luogo di solidarietà. Aveva ragione. Costruire è sempre l'opposto di distruggere”

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Genova, una mappa urbana dal futuro

Arriviamo al terzo capitoletto del nostro approfondimento urbano di Genova con un po' di suspense. Infatti, se sei diventato un appassionato della nostra rubrica UrbaNew, puoi aver già notato come nell'introduzione, questa volta non abbiamo voluto dare spazio al racconto, in breve, di quel che sarà il futuro della città, ma anzi abbiamo fatto l'esatto opposto. Siamo partiti dalla storia di Genova per capire come proprio sulla storia il Comune vuole ancora puntare. E il futuro di Genova si focalizzerà proprio sul mare e sui trasporti, le due parole chiave della riqualificazione urbana. Un connubio che fondendosi porta alla definizione ultima: "Commercio". L'Autorità di Sistema portuale di Genova ha pubblicato gli ultimi dati disponibili sul traffico commerciale del porto e, come avviene ogni anno, è stato fatto il confronto con i periodi precedenti. Si può arrivare ad analizzare un periodo massimo di 15 anni, quindi dal 2007 al 2022. E noi proprio questi 15 anni analizzeremo per capire come Genova nonostante la crisi mondiale del 2008-2009, la pandemia, i cambiamenti climatici, la guerra russo ucraina, abbia retto dal punto di vista del traffico economico marittimo. Il confronto nei grafici anche con gli altri grandi porti italiani. (Nella tabella seguente sono stati riportati i traffici nel porto di Genova misurati con il tasso annuo di crescita composto – CAGR).

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Genova, come sarà la città nel 2035?

Arriviamo a parlare dei progetti per la città. Torino e Milano avevano un orizzonte temporale che andava fino al 2030, Genova invece punta a un futuro di poco più lontano: 2035.

Il Waterfront di Levante – Renzo Piano

Renzo Piano, uno dei nomi più noti ed apprezzati del panorama architettonico italiano, ha donato alla città di Genova il masterplan per la realizzazione di Waterfront Levante di un nuovo quartiere, da realizzarsi nell'area dell'ex- polo Fieristico. Si tratta di un'area di circa 115mila metri quadri divisa in 4 lotti. Un parco urbano di 16mila metri quadri e una nuova darsena di 14.700 mq. Area che verrà totalmente rivisitata in quanto tornerà a collegare il cuore della città col porto antico. Questo lancia un pò un messaggio, quello del legame atavico tra terra e mare che era stato leso con la crescita urbana del dopoguerra.

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Fonte: Comune di Genova
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L'investimento per questa grande opera è di 350 milioni di euro e in due anni si dovrebbero concludere i lavori (2025). Inoltre, il progetto prevede la nascita di una zona residenziale, con circa 200 appartamenti, sostenibile a sostentamento energetico autonomo.

Verranno installati impianti fotovoltaici, sistemi caldo/freddo talassotermici che sfruttano la differenza di temperatura tra superficie e profondità dell'acqua del mare per produrre energia elettrica. Non mancheranno inoltre punti di ricarica per le auto elettriche, spazi adibiti a car sharing, hub dedicati a smart working, aree fitness e di ritrovo per la famiglia.

Parco del Polcevera e Cerchio Rosso – Stefano Boeri

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È un progetto fondamentale per la città di Genova, ma non solo. Sì perchè nel 2020, quando è stato presentato era stato anche eletto dall'Unesco come uno dei migliori progetti di rinnovo avviati, quell'anno, in tutto il mondo.

Ad essere interessata sarà proprio l’area sottostante il nuovo ponte San Giorgio, progettato da Renzo Piano.

Il progetto del Parco del Polcevera e del Cerchio rosso, dell’architetto Stefano Boeri insieme a Metrogramma di Andrea Boschetti e allo studio olandese Inside Outside di Petra Blaisse, si articola attraverso un sistema di parchi, infrastrutture per una mobilità sostenibile ed edifici intelligenti per la ricerca e la produzione.

  • L'investimento complessivo è di 174milioni di euro e il primo sviluppo del progetto riguarda il "Parco del Ponte", perchè proprio sottostante al nuovo ponte autostradale. Si tratterà di un’area ricca di aree attrezzate per eventi, sport, wellness e relax outdoor, il Campus e il Riverfront Ovest, un parco urbano e uno spazio pubblico, il Riverfront Est con il Memorial in ricordo delle vittime e il Parco del Mare, il quartiere di Via Porro e Via Fillak con la Radura della Memoria e il Parco della Nora, che prevede interventi di miglioramento forestale. Poi l'altra fase riguarderà il Cerchio Rosso, un nuovo simbolo per la città di Genova.
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  • Un cerchio in acciaio che abbraccerà le due sponde del Polcevera, percorribile a piedi o in bicicletta. Lungo 1.570 metri, ampio 6, con un raggio di 250 metri, sovrasterà un sistema di parchi ampio 23 ettari. Il Cerchio Rosso sarà una passerella in parte sospesa e in parte ipogea, integrata con il parco botanico che connetterà tra loro vari territori. La struttura è concepita come parte di un reticolo di mobilità sostenibile sviluppato in collaborazione con MIC | Mobility in Chain, che mette in relazione percorsi ciclo pedonali, corsie di smart mobility, shared surfaces e zone di parcheggio smart.
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  • L"ultima fase avrà come tema principale la biodiversità. Il progetto includerà anche una Serra della Biodiversità mediterranea, sintesi della grande varietà vegetale e faunistica locale. Tra questi giardini, anche un “monumento” alle 43 vittime del Morandi realizzato con 43 specie arboree diverse, essenze tipiche del bacino del Mediterraneo.
  • La tematica “green” è onnipresente e si articola attraverso uno progetto tecnologicamente all’avanguardia che riguarda la gestione delle acque e dell’energia. La nuova area sarà uno spazio 100% carbon neutral, grazie a un sistema energetico di alimentazione costituito esclusivamente da fonti rinnovabili.
    I giardini, i percorsi e le piazze saranno intensamente piantumati con alberi, arbusti, prati e piante perenni per gestire al meglio l’acqua piovana e di scolo: l’acqua in eccedenza sarà destinata ad altri usi come l’irrigazione. All’interno del reticolo di mobilità sostenibile che unisce le varie aree si eleverà la Torre del Vento: una struttura alta 120 metri che con le sue turbine eoliche fornirà energia al quartiere. L’intera area, Cerchio Rosso compreso, è di fatto concepita come un network energetico che include i tetti degli edifici e le pavimentazioni piezometriche. Il sistema dei parchi ripristina l’originale permeabilità del terreno rimuovendo le pavimentazioni e sostituendole con la vegetazione, le aree sportive e ludiche, gli orti comunitari. La rinascita di quest’area passa così attraverso un innalzamento generale della qualità: climatica, ambientale, acustica e sociale.
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Google Earth

La Valetta Carbonara si trasforma in verde

Si tratta di un intervento da 10 milioni di euro affidato a "Sviluppo Genova". L'intenzione è quella di trasformare l'intera areaa della Valletta Carbonara in un parco con orti, ristoranti, musei, spazi coworking e aree sportive. L'intera area misura circa 18mila metri quadri e si trova a nord dell'Albergo dei Poveri. Questo progetto è finanziato con i fondi Pinqua (Programma nazionale della qualità dell'abitare) e i fondi del Pnrr e l'obiettivo era quello anche di recuperare l’ex vivaio comunale situato in pieno centro urbano. I manufatti presenti all’interno ospiteranno un museo botanico, spazi per coworking, bistrot, ristorante, sport e serre dedicate alle associazioni. L’area oggetto dell’intervento oggi è utilizzata solo in minima parte, cioè nella porzione a nord dove insistono le cinque serre più antiche del vivaio comunale e nei due bastioni ad est. All’interno del complesso monumentale dell’Albergo dei Poveri, invece, è previsto il recupero di uno spazio seicentesco di circa mille metri quadrati, corrispondente al vecchio oratorio degli uomini, con restauro conservativo dell’unica parte di tetto di tutto il complesso ancora risalente all’epoca. L’intervento, che ha come committente l’Asp Brignole, ha un costo di 2,5 milioni di euro e prevede l’allestimento di una sala conferenze.

Piano Caruggi, il nuovo centro storico di Genova 2035

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Un piano di intervento massiccio su tutto il centro storico di Genova. Il piano Caruggi promosso dal Comune della città prevede un investimento complessivo di 137milioni di euro e i lavori dovrebbero concludersi entro il 2035. Gli interventi spaziano in tutti i settori, dai progetti urbani, al piano pulizia, sicurezza e commercio, passando per il turismo, la luce e le aree sociali. E per Genova si tratta dell'intervento più grande di sempre visto anche che è stato rinchiuso in un intero pacchetto. Sì perchè l'area di interesse è di 97 ettari. Pensa che 1 ettaro equivale a un'area di 10mila metri quadri.

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I progetti urbani

Partiamo con l'analizzare i progetti urbani: ecco tutti i dati e i grafici soprattutto forniti dal Comune.

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Manutenzione e innovazione tecnologica

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Si tratta di un intervento di adeguamento strutturale e architettonico dal valore di oltre 32milioni di euro di spesa.

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Interventi socio-educativi

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In questo caso si stima che la spesa per implementare attività socio-educative arrivi sui 16 milioni di euro.

Interventi nel Commercio

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Aumentare le attività commerciali e artigianali, oltre a valorizzare quelle già presenti. Il Comune avrebbe intenzione di investire in questo caso 15 milioni di euro.

Intervento illuminazione, pulizia e sicurezza

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Poco più di 21 milioni di euro verranno, invece, investiti per rinnovare le illuminazioni del centro storico, per garantire condizioni igienico sanitarie di qualità così che possano beneficiarne non solo commercianti e turisti, ma anche i residenti della zona. E infine per prevenire e contrastare la microcriminalità, le frodi commerciali e lo spaccio.

Interventi per il turismo, la mobilità e la movida

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Quasi 7.5 milioni di euro invece serviranno per il turismo e la mobilità. E altri 7.5 milioni solo per la movida. Da un lato l'obiettivo sarà quello di valorizzare l'immagine della città, gli aspetti culturali, dall'altro lato invece si cercherà anche di migliorare la viabilità del centro storico; aumentando le aree pedonali, azzerando il più possibile le barriere architettoniche e implementando piste ciclabili. Infine l'ultimo tema che è legato alla movida riguarderà più le attività di bar e ristorazione notturna con per esempio implementazioni di dehors all'aperto.

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Genova, i progetti per trasporti e mobilità

I progetti sono finiti? Ovviamente no. Per tutto l'approfondimento ti ho voluto parlare della potenza della città dal punto di vista commerciale, dal punto di vista del mare e dei trasporti e allora proviamo a capire quale sarà, nel concreto il futuro della città su questi due fronti. Iniziamo con i progetti per terra e mare.

Gronda di Genova

La più sentita, la più attesa, la più nominata. Si tratta di un nuovo tracciato autostradale lungo 72km composto da 25 gallerie (81% del tracciato) che nel complesso arrivano ad estendersi per 50km di questi appunto 72. Verranno costruiti 16 nuovi viadotti e riqualificati, ammodernandoli, 21 già esisteni. Il progetto della Gronda di Genova prevede una durata dei lavori di circa 10 anni, quindi l'opera si concluderà esattamente tra il 2033 e il 2034. L'importo complessivo è di circa 4.2miliardi di euro e il tracciato della Gronda di Genova è il frutto di un lungo lavoro di progettazione e di confronto con gli Enti territoriali e i cittadini genovesi.

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È stato il primo caso in Italia ad aver adottato il modello del Dibattito Pubblico nel 2009, nel corso del quale è stata individuata la migliore soluzione progettuale tra le 5 diverse alternative presentate. Nello specifico, il progetto consiste in un nuovo tratto autostradale a due corsie per senso di marcia che rappresenta il raddoppio dell’esistente A10 nel tratto di attraversamento del Comune di Genova (dalla Val Polcevera fino all’abitato di Vesima). La nuova infrastruttura comprende 65 km di nuovi tracciati autostradali e si allaccia agli svincoli che delimitano l’area cittadina (Genova Est, Genova Ovest, Bolzaneto), si connette con la direttrice dell’A26 a Voltri e si ricongiunge con l’A10 in località Vesima.

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Il Terzo Valico

Il Terzo Valico dei Giovi rappresenta il fulcro della nuova linea ad alta capacità veloce. Il progetto si sviluppa complessivamente per 53 km, di cui 37 km in galleria, e interessa 14 comuni attraversando le provincie di Genova e di Alessandria e le regioni Liguria e Piemonte. Pensa che i primi lavori per il terzo valico sono iniziati nel 2012 e a fine 2024 dovrebbero finalmente completarsi. Il costo si aggira su quasi 8 miliardi di euro.

Nel suo insieme la linea è caratterizzata da gallerie costituite da due canne gemelle a singolo binario, all’interno delle quali i treni potranno raggiungere una velocità di 250 km/h. Per ogni galleria, le due canne affiancate sono collegate tra loro da una serie di tunnel trasversali in modo che ciascuna possa servire da via di sicurezza per l’altra. La nuova linea sarà collegata alle linee esistenti attraverso quattro punti di innesto: l'interconnessione di Voltri, Genova (Bivio Fegino), Novi Ligure e Tortona.

Partendo dal Nodo Ferroviario di Genova (Bivio di Fegino), la linea si sviluppa quasi interamente in galleria (Galleria di Valico e Galleria Serravalle) fino alla Piana di Novi, ad eccezione di un breve tratto allo scoperto in corrispondenza di Libarna.

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Dall’uscita della galleria di Serravalle la linea si sviluppa prevalentemente all’aperto fino ad imboccare la Galleria di Pozzolo, all’uscita della quale la linea prosegue all’aperto fino all’innesto sulla linea esistente Pozzolo Formigaro – Tortona (itinerario per Milano).

Il collegamento tra la linea storica Genova – Torino ed il Terzo Valico dei Giovi avviene tramite l’interconnessione di Novi, realizzata a partire dalla galleria di Serravalle attraverso due gallerie a singolo binario che si inseriscono sulla linea ferroviaria esistente prima del tratto urbano di Novi Ligure.

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Ovviamente si tratta di un'opera che avrà un impatto significativo dal punto di vista della sostenibilità. Chi ha progettato e ha sviluppato l'intero cantiere parla di una riduzione dei consumi su gomma del 29% e una riduzione di emissioni del 55%. Invece su nave i tempi di percorrenza verrebbero ridotti del 56% e le emissioni del 71%. La velocità della nuova linea ferroviaria sarà di 200-250 Km/H e i tempi di percorrenza tra Genova e Milano si ridurrebbero del 33%.

Il super bacino dei cantieri navali di Sestri

Sono in corso tre tipi di interventi per potenziare la sezione dei cantieri navali a Sestri Ponente. Verrà realizzato il bacino di carenaggio più grande del Mediterraneo e in questo bacino verranno costruite imbarcazioni avveniristiche da oltre 350 metri di lunghezza per una stazza fino a 150 mila tonnellate. Questo super bacino sarà lungo 400 metri e largo 80 metri da un lato, mentre dall'altro essendoci una rientranza non potrà essere più largo di 60 metri. La profondità invece sarà di 11 metri. L'opera si costituisce non solo di questo bacino, ma anche di una banchina di allestimento e un piazzale adiacente al bacino in grado di supportare la logistica operativa che serve per posizionare alcune sezioni di navi durante la costruzione. Le costruzioni delle navi partiranno a Ponente con la lavorazione delle lamiere e si concluderanno a Levante con le prove a mare. L'importo totale dei lavori è di circa 328milioni di euro e i lavori dureranno per circa 1445 giorni, quindi quasi 4 anni. L'opera verrebbe completata nel 2027.

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Genova, da signora del mare a fortezza d'Italia

Arriviamo alla fine del nostro approfondimento sulla riqualificazione urbana della città di Genova, sui suoi progetti e sui cantieri che nel complesso dovrebbero completarsi per il 2035. Le parole chiave dovremmo averle centrate. Alla fine mare e trasporti sono i temi più importanti con la realizzazione di Waterfront Levante, il Terzo Valico, la Gronda di Genova e infine il Super bacino dei cantieri a Sestri Ponente. E queste due parole chiave si riescono a intravedere anche all'interno del logo della città. Il simbolo di un Comune che in questa rubrica inizia ad assumere significato dal punto di vista urbanistico. Nel logo di Genova viene raffigurata come base, un rostro bronzeo di nave romana, a testa di cinghiale e già da questo elemento si nota l'importanza del mare per la città. La sua onnipresenza e pesantezza dovuta dall'animale rappresentato che, quando circola in un territorio, cerca poi di farlo diventare il suo habitat. Un po' come Genova che è sempre stata alla ricerca di nuovi territori, con espansioni coloniali via mare, con le navi, ma che alla fine aveva già ritrovato il suo habitat e da lì non si è più spostata, ma ha cercato di potenziarsi sempre più, provando a farsi riconoscere, nel tempo, a livello internazionale. La croce rossa raffigurata su uno scudo simboleggia i valori della vittoria e della liberazione. Liberazione nell'essere aperta per gli interscambi commerciali marittimi, liberazione per aver scoperto il nuovo mondo e proprio la scoperta del nuovo mondo ha significato la vittoria. L'esser riusciti a primeggiare su tutti. Se però ti dovessi domandare: "Quale animale rappresenta la città di Genova?" So già per certo che la tua risposta sarebbe: "Il grifone". Nel logo del Comune di Genova ce ne sono due, ma perchè?

Il grifone, nell'antichità veniva identificato come un animale feroce, sveglio, sempre sull'attenti pronto a fare guerra. Genova è un pò così, è la città sempre sveglia d'Italia per via delle attività marattime, del suo faro che vigila su chi entra e esce dalla città. Genova è la città che non dorme mai, simbolo di resilienza, di testardaggine, di persone che se si mettono in testa di costruire, innovare le proprie ricchezze, vanno fino in fondo, anche perchè come ti ho raccontato proprio all'inizio si tratta di popolo sognatore sì, ma avventuriero anche.

Questo articolo fa parte della rubrica
Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…