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Milano 2030, cantieri e progetti: la risposta dell’assessore all’urbanistica Tancredi sul futuro della città

Qual è il futuro dello scalo ferroviario di Porta Genova? Con le Olimpiadi invernali del 2026 scoppierà una nuova bolla di mercato immobiliare? Gli studenti universitari avranno un ruolo strategico nel futuro di Milano? Queste e tante altre domande necessitavano di una risposta dopo il primo approfondimento di UrbaNew sulla città meneghina. Ecco allora il secondo capitolo su Milano 2030 dove il Comune ha risposto alle nostre domande.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
24 Marzo 2023

L’assessore all'urbanistica Giancarlo Tancredi ha risposto alle nostre domande in merito al futuro urbano della città di Milano. L'approfondimento di UrbaNew su Milano 2030 adesso si sposta sulla visione sociale e culturale che con alcuni progetti cambierà nel corso dei prossimi anni. Parleremo del ruolo strategico delle università, del perchè la riqualificazione dello scalo ferroviario di Porta Genova ancora è in fase d'attesa e del problema dei parcheggi e del verde. Parleremo anche dell'ipotetico rischio che, con le Olimpiadi invernali del 2026, si venga a creare una nuova bolla attorno al tema casa. L'assessore ha anche elencato quali sono i cinque progetti, dei tanti futuri che verranno attuati a Milano, che la giunta crede possano rivoluzionare il concetto di città.

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Giancarlo Tancredi – Assessore all’urbanistica Milano

Il mondo urbanistico alla fine abbraccia tanti altri settori e temi. Il fine ultimo è sempre il benessere e la qualità di vita del cittadino. Quindi, Assessore, volevo chiederLe, con i prossimi progetti che Milano realizzerà, quale impronta sociale e culturale volete trasmettere alla popolazione?

"Milano in questi anni sta facendo un percorso per entrare e rimanere in una fascia di città europee e internazionali di livello ovviamente molto alto. Quindi da questo punto di vista abbiamo un’esigenza di non frenare la crescita della città e visto che parliamo di riprogettazione urbana, in questo senso la crescita è decisamente importante. Cattura anche investitori internazionali. Dall’altra parte però ci sono i temi sociali che altrettanto hanno una grande rilevanza per noi. Tenga conto che fino a 20 anni fa Milano si comparava con città come Lione e Monaco, che sono città di rilievo, ma non tali come Parigi e Londra, attuali nostri riferimenti. È chiaro che c’è stato già un percorso che la città ha fatto per arrivare a confrontarsi con queste altre realtà, ma adesso noi abbiamo la fortuna anche di avere esempi concreti di quel che è già accaduto a Parigi e Londra e sta accadendo adesso a Milano."

Questo glielo dico perché possiamo proporre strategie di intervento simili. I valori immobiliari sono cresciuti talmente tanto che poi si sono tradotti in problematiche sociali, tensioni e “espulsioni di ceti medio bassi dal centro”. Ora la sfida importante per noi è trovare un equilibrio tra questi due poli: crescita e tematiche sociali.

"Secondo tema che stiamo cercando di portare avanti è quello legato ad una politica trasversale, integrata e di sistema."

Cioè…?

"Ora glielo spiego. Stiamo cercando di portare avanti con le università milanesi, tutte, sia private sia pubbliche, uno sviluppo di tutto il sistema universitario. Quindi abbiamo la Statale che andrà nell’area Expo, abbiamo il Politecnico che sta facendo un nuovo campus in Bovisa e abbiamo già i rinnovamenti di Bocconi e Bicocca. E infine abbiamo anche un grande sviluppo del tema culturale con il raddoppio del museo del Novecento, con la nuova biblioteca europea di formazione e cultura che diventerà il vero popolo della cultura contemporanea di Milano. Successivamente possiamo pensare anche ai nuovi laboratori scenici della Scala in area Lambrate, il museo della Resistenza in zona Porta Volta. Quindi anche in questo senso i progetti ci sono e stiamo portando avanti una strategia importante per la città. Il terzo tema, che poi si ricollega al primo in realtà, riguarda lo sport e le Olimpiadi invernali del 2026. Le spiego perché lo considero collegato al primo punto. La città ha deciso di giocare un ruolo importante non solo a livello nazionale, ma in questo caso a livello internazionale."

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Campus Università Bocconi

E in questo senso su quel che ha detto volevo farle altre due domande. Volevo da lei una risposta secca sul ruolo che avranno gli studenti universitari in futuro. Il Comune vuole evitare che tutti i fuori sede che arrivano a Milano per gli studi, e secondo gli ultimi dati sono aumentati, emigrino al di fuori della città per poter abitare e sostenere determinati costi, giusto?

"Si, assolutamente è la nostra priorità. È chiaro che l’attrazione della città da parte degli studenti è aumentata anche perché sono aumentate le qualità dei poli universitari presenti a Milano. È chiaro che con la situazione attuale fa un po’ fatica perchè gli affitti sono molto alti. Per questo motivo dobbiamo incrementare i “posti letto” accessibili. Il lavoro va in questa direzione."

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Il Villaggio Olimpico

La seconda domanda è collegata, un po’ come il suo terzo punto con il primo. Milano ha visto una crescita esponenziale, se paragonata alle altre città italiane dopo Expo 2015. Crescita esponenziale che sicuramente deve essere apprezzata da tutti per questione economica, di investimenti e di tecnologie. Però la stessa crescita è avvenuta appunto sugli affitti. Crede che dopo le Olimpiadi invernali del 2026 il rischio è che scoppi un’altra bolla dei prezzi? In questo senso state già lavorando a un piano?

"Servirebbe una collaborazione con lo Stato nazionale, occorre intervenire con provvedimenti nazionali quindi che strutturino la questione, ma senza limitare il settore immobiliare privato. È precipitato tutto purtroppo in tempi molto rapidi. Gli incrementi dei prezzi negli ultimi due tre anni sono saliti oltre il 20% e in modo rapido però non è facile intervenire per calmierarli. Stiamo studiando con l’assessore Maran un piano adeguato per il tema casa. Sicuramente ci sarà anche una revisione del Piano del territorio 2030, anche se questo era stato approvato solo nel 2019. Però può capire che dopo il 2019 sono successe tante cose, dal Covid alla guerra, passando per l’inflazione, quindi necessita di alcune modifiche. Serve quindi una soluzione per portare dei livelli accettabili di prezzi che consentano di non migrare al di fuori della città. Vogliamo evitare che ci sia una sostituzione del ceto medio con solo il ceto alto."

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Scali Ferroviari

Adesso con lei volevo fare un punto sugli Scali Ferroviari. Perché non si sa ancora nulla sulla riqualificazione dello scalo di Porta Genova e San Cristoforo?

"Allora il problema di questo scalo è che per modificarne la funzione, che è ancora ferroviaria in parte, bisogna deviare il percorso per la continuazione del trasporto. Per fare questo le ferrovie hanno ancora bisogno di tempo. Quindi pur essendo entrato nell’accordo di programma di riqualificazione dei sette scali, quello di Porta Genova è ancora in attesa per l’arretramento della linea. Però abbiamo raggiunto un accordo con le Ferrovie dello Stato per utilizzare in via temporanea le aree disponibili come luoghi sociali, con funzioni legate al tempo libero, alla cultura e alla ristorazione. Queste dovrebbero insediarsi in alcuni spazi dello scalo a breve. Il problema comunque resta e purtroppo non dipende da noi. Bisogna che venga modificata la tratta ferroviaria."

Nel nostro precedente approfondimento su Milano abbiamo parlato dei tantissimi progetti che trasformeranno la città da qui al 2030, però volevo chiederle: di tutti questi su quale puntate maggiormente? O meglio quali credete possano rivoluzionare il modo di vivere la città da parte degli abitanti?

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La Magnifica Fabbrica
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La Magnifica Fabbrica
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La Magnifica Fabbrica

"Io penso che siano quelli che incidano maggiormente sul cambiamento delle periferie, quelli che svilupperanno un ruolo strategico delle zone dove verranno realizzati. Quindi sicuramente la Magnifica Fabbrica, in zona Lambrate, dove la Scala porterà tutti i laboratori scenici che attualmente si trovano all’Ansaldo in Tortona. Nel progetto si prevede anche un parco di 70mila metri quadri dedicato alla biodiversità di verde."

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La Goccia della Bovisa – Renzo Piano
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La Goccia della Bovisa – Renzo Piano
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La Goccia della Bovisa – Renzo Piano

"Poi faccio riferimento all’ampliamento del Politecnico alla Bovisa, un progetto di Renzo Piano. Anche in questo caso verrà realizzato un grande parco e un campus universitario."

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La Beic

"Poi le parlo anche della Biblioteca europea di formazione e cultura di Porta Vittoria. Un nuovo polo culturale che sostituirà la Sormani e questo mi sento di dire che è il progetto più importante dal punto di vista culturale che stiamo portando avanti."

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MIND

"Aggiungo a questi anche il progetto MIND nell’ex area Expo, dove andrà l’Università Statale, dove c’è già l’Ospedale Galeazzi e dove c’è già il centro di ricerca nazionale Human Technopole."

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Il Palazzetto

"Infine le cito anche il progetto della nuova arena del ghiaccio per le Olimpiadi di Rogoredo, a Santa Giulia. Quel palazzetto sportivo poi diventerà una grande arena per gli spettacoli e per lo sport, la più grande in Italia, con 16mila posti."

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Volevo farle un’ultima domanda su verde e mobilità, anche se non sono i suoi campi.

Questo perché per Milano, come per tutti gli altri Comuni, serve un progetto condiviso per risolvere un sistema come quello dei parcheggi e degli spazi. A Milano, in moltissime vie, le auto parcheggiano sui vialoni a discapito del verde, per questo aspetto quale soluzione pensa sia la migliore? Riqualificare anche edifici sfitti o abbandonati e farli diventare hub tech e parcheggi in verticale?

"Allora interventi brevi da questo punto di vista non sono facili, perché ci sono zone della città dove non sono presenti molti parcheggi. Soprattutto i palazzi storici non sono stati edificati con i garage e quindi è una questione molto complicata. Gioco forza l’auto deve essere parcheggiata o in strada o in quei luoghi che ha detto."

Un passo da questo punto di vista il Comune l’ha sempre fatto offrendo tanti servizi di mobilità diversi, dal trasporto pubblico allo share. Ci sono molti parcheggi in città a pagamento che hanno un tasso di occupazione molto ridotto e allora qui potremmo intervenire. Questi parcheggi possono essere riservati ai residenti in futuro, in modo da togliere le auto dalle strade. Magari l’auto non l’avrò a 30 metri da casa, ma a 300.

"Dove siamo già intervenuti con la riqualificazione di piazze tattiche che prima erano parcheggi pubblici a cielo aperto le posso dire che non abbiamo ricevuto riscontri così negativi dai milanesi per gli interventi fatti. Questo non è propriamente il mio tema però deve essere affrontato con serietà perché serve un cambio di passo per la qualità dell’aria che respiriamo, ma allo stesso tempo non possiamo negare che se i cittadini milanesi non hanno un box da qualche parte devono parcheggiare."

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Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…