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Torino 2030, ecco i cinque migliori progetti urbani per una città sostenibile

L’assessore Paolo Mazzoleni non ha risposto a Ohga in merito al futuro urbano della città di Torino, e per questo motivo abbiamo pensato di fare un ulteriore approfondimento nostro provando a immaginare quale sarà il cambio sociale e culturale che i cinque nuovi e grandi progetti porteranno alla città di Torino.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
28 Febbraio 2023

Il mese di Febbraio si è ormai concluso e oggi abbiamo ancora un po’ di tempo per parlarti di Torino completando così il nostro approfondimento. E UrbaNew, il nostro viaggio da Nord a Sud per raccontarti il cambiamento urbano che l'Italia subirà negli anni a venire è iniziato proprio con il capoluogo Piemontese per una ragione principale che a noi ha colpito e che a te può interessare. Forte di una popolazione studentesca che negli ultimi anni è sempre più in crescita, Torino si è posta un obiettivo: provare a cambiare il trend negativo di immatricolazioni dell’università italiana. Infatti secondo gli ultimi dati relativi all’anno accademico 2022-2023, pubblicati dal Ministero dell’Università, il numero degli iscritti è in calo.  -2% rispetto al biennio 21-22. Eppure Torino resta tra le pochissime città dove si è registrato un lieve aumento di nuovi studenti. Confrontando il triennio 2017-2020 con il triennio 2020-2023 si è passati dai 35mila universitari ai 39mila. È qui che abbiamo trovato una chiave: il Politecnico e il Comune di Torino vogliono rendere la città sempre più improntata ai giovani e al futuro. E per farlo non serve solo un cambiamento didattico, ma anche una sostanziale riprogettazione degli spazi. In sostanza nuove opere, nuovi edifici all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Adesso proviamo ad assaporare quale sarà il futuro urbanistico della città. Senza andare troppo oltre. Parliamo di progetti concreti, discussi e finanziati, già presenti sul tavolo del comune con lo sguardo al 2030.

Abbiamo scritto già un articolo approfondito su come la città cambierà entro il 2030, (puoi leggerlo qui) adesso, nell'attesa di una risposta da parte dell'ufficio all'urbanistica del Comune di Torino, ti vogliamo riproporre i progetti migliori, secondo noi, che modificheranno il capoluogo piemontese. Alcuni sono già in cantiere

Iniziamo:

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Il parco della salute, ricerca e innovazione: Verranno investiti 450 milioni di euro per dare a Torino una nuova struttura sanitaria all’avanguardia a livello internazionale. E il suo completamento è previsto per il 2027. Il complesso che nascerà nell’area Ex Avio-Oval sarà costituito da quattro poli medici connessi tra loro. È previsto quindi l’accorpamento di attività e strutture, attualmente presenti nei presidi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria della Città della salute di Torino. Ti sto parlando dell’Ospedale Molinette, Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna, Ospedale Infantile Regina Margherita  e del Centro Traumatologico Ortopedico e di Malattie Sociali e del Lavoro. Questa nuova struttura sanitaria servirà anche per ospitare la ricerca clinica, pre-clinica e traslazionale e offrirà nuovi spazi universitari, alla città, per le attività di didattica. Quindi corsi di laurea in medicina e nelle professioni sanitarie.

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La città dell’Aerospazio: Il costo della realizzazione supera il miliardo e potenzialmente questa nuova struttura attiverà ricadute economiche sul territorio di Torino per oltre 3 miliardi di euro. L’area d’interesse comprende Corso Marche e Collegno e la struttura avrà un’estensione di 1km quadrato. I lavori dovrebbero concludersi o nel 2025 o nel 2026. In cosa consiste? Sarà un nuovo polo all’avanguardia che servirà per favorire i processi di transizione ecologica e digitale nei settori della mobilità sostenibile pubblica e privata. Per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore Aerospace. Per valorizzare la crescita di start up e piccole medio imprese del settore tech e ingegneristico.

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La Digital Revolution House. Questa struttura costituirà un tassello essenziale per il piano strategico dell’Ateneo che mira alla condivisione di lavori o progetti da parte di più settori, tutti diversi. Per esempio si è appena conclusa la fashion week a Milano e per la moda sono serviti progetti che hanno previsto finanziamenti, creazione degli eventi, anche dal punto di vista logistico, comunicazione e campagne pubblicitarie e così via.

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Il Learning Center La nuova cittadella dell'Università di Torino non è del tutto stata completata, ci sono ancora delle aree, infatti, che devono essere costruite. La struttura si trova in Via Boggio e si estenderà per 3.500 metri quadri. Si tratta di un investimento di 10 milioni di euro per la struttura e di 2milioni e mezzo per l'offerta formativa. L’edificio accoglierà il primo campus dedicato all'impact education. In pratica l’obiettivo sarà quello di trovare un nesso tra un forte valore sociale che varie aziende vogliono trasmettere, con l’aspetto della sostenibilità, senza però dimenticare un ritorno economico.

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La mobilità è uno dei temi di cui sempre più sentirai parlare. Dalle città dei 15 minuti, alle città 30, passando per le città share. In questo caso Torino, anche se può prevedere tutti e tre i modelli elencati prima, vuole puntare di più sul concetto di condivisione. La città piemontese ha infatti aderito al bando Maas 4 Italy. Un bando che fornirà più di 10 milioni di euro per gli interventi sulla mobilità del futuro della città. Il Mobility as a service è un nuovo concetto di mobilità che prevede la coesione e intreccio di più servizi mobili di trasporto, pratici per il privato e forniti attraverso un unico canale digitale dove si potrà pianificare il tipo di viaggio che si vorrà fare.  Dopo aver pianificato il viaggio, il servizio consente all'utente di prenotare il mezzo di trasporto  (taxi, car sharing, scooter, treno) per essere certi di arrivare a destinazione nel più breve tempo possibile, con il mezzo migliore.

E uno dei nuovi servizi di trasporti potrà essere la nuova metro, la linea 2 che permetterà di attraversare più agevolmente la città lungo il suo principale asse di sviluppo nordest/sud-ovest. Il costo per la sua realizzazione è di circa un miliardo e otto. L’anno di completamento dovrebbe essere il 2030 e l’obiettivo sarà quello di garantire, ogni giorno, oltre 2 milioni di spostamenti. I veicoli saranno a conduzione automatica per ridurre al minimo i tempi di attesa. La linea 2 con la sua configurazione a “Y”, collegherà 32 stazioni attraverso un percorso complessivo di 27 km, suddiviso in tre tratte principali: Quella centrale sarà di 16 km  e prevederà 23 stazioni.

Come detto precedentemente, la palla l'avevamo passata all'ufficio all'urbanistica di Torino e all'assessore Paolo Mazzoleni sul futuro della città. Le domande di Ohga sono le seguenti. Le risposte non sono mai arrivate perchè lo stesso staff dell'assessore ci ha comunicato come avessero scadenze di lavoro da non poter prorogare. Per trasparenza ripubblicheremo comunque le stesse domande che abbiamo girato all'assessore Paolo Mazzoleni

1 Assessore che idea ha di Torino a livello urbanistico da oggi fino al 2030?

2 Su quali progetti lei punta?

3 Il mondo urbanistico alla fine abbraccia tanti altri settori e temi. Il fine ultimo è sempre il benessere e la qualità di vita del cittadino. Quindi con i prossimi progetti che Torino realizzerà quale impronta sociale e culturale vuole trasmettere?

4Puntate al modello della città dei 15 minuti? In caso contrario, a quale modello aspirate? 

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Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…