Mio figlio ha un amico immaginario: devo preoccuparmi?

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
È giusto preoccuparsi della presenza di un amico immaginario? A essere in ansia sono solo i genitori, non certo il bambino che in questo modo ha trovato un compagno di giochi, un buon ascoltatore e un punto di riferimento. Un amico immaginario aiuta a crescere, a trovare la propria identità e probabilmente sparirà, non appena avrà concluso la sua “missione”.
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Gaia Cortese 8 Aprile 2022

Può arrivare inaspettatamente intorno ai tre anni di età, rimanere per un certo periodo di tempo, per poi sparire all’improvviso dopo i sette, otto anni. Quanto alle sembianze può essere un po’ di tutto: un morbido orsacchiotto, un T-Rex dall'aspetto minaccioso, un gatto spelacchiato, un robot trasformabile.

L’importante è che ci sia sempre, perché se è l’amico immaginario di tuo figlio, lui lo vorrà sempre con sé.

Sono la mamma di un bambino di cinque anni e ogni mattina, quando si sveglia, devo portarlo a fare colazione sul divano (lo so, pessima abitudine che gli ho dato) in compagnia dei suoi tre amici: Tobia, Karl e Bobo. Succede proprio così: i tre vengono trasportati dal letto al divano la mattina, e dal divano al letto la sera. Manco fossero accessori d’arredo da spostare all’uopo.

Insomma, dove non si è sviluppata grande fantasia nella scelta dei tre peluche (nel nostro caso, sono tutti cani di pezza), posso sentirmi tranquilla nell'aver scoperto che avere anche solo un amico immaginario è, per un bambino, qualcosa di positivo e non dovrebbe mai preoccupare il genitore, anzi.

Chi è l'amico immaginario

L’amico immaginario non è solo un compagno di giochi, ma è anche un amico fedele e soprattutto un bravo ascoltatore. Con lui il bambino può giocare, parlare e anche discutere; e attraverso questo modo di interagire il bambino impara a ragionare, ad affrontare i primi ostacoli e a sviluppare le proprie capacità cognitive.

Non solo. L’amico immaginario è anche frutto di una manifestazione di fantasia e creatività, fondamentale per questa età. Sembra oltretutto che i bambini che hanno avuto per un certo periodo di tempo un amico immaginario, oltre ad essere particolarmente intelligenti, si siano poi dimostrati molto autonomi e sicuri di sé e abbiano sviluppato una personalità ben delineata.

Un peluche o un bambolotto che accompagna il bambino nella vita di ogni giorno lo aiuta a crescere, a costruire la sua identità personale e a riconoscere che possa esistere un modo diverso di pensare e di agire rispetto alle proprie intenzioni. Insomma, non una cosa da poco.

Le funzioni dell'amico immaginario

Jean Piaget, psicologo e pedagogista svizzero, riconosce nella figura dell'amico immaginario delle funzioni fondamentali nell’evoluzione socio-cognitiva del bambino. Innanzitutto la funzione consolatoria che si evidenzia nel momento in cui il bambino confida i suoi interessi o si sfoga con l'amico immaginario pronto ad ascoltarlo; poi c'è la funzione compensoria, che si esprime nella possibilità che il bambino ha di vivere una serie di avventure e momenti piacevoli con il proprio amico immaginario.

Nel ruolo dell'amico immaginario può esserci anche una funzione moralizzatrice, tutte le volte che il peluche o il pupazzo in questione, oltre ad essere disponibile nei confronti del bambino, si dimostra anche critico verso le sue azioni e lo aiuta a migliorarsi. Infine è evidente anche una funzione di stimolo e rassicurante, riconoscibile in tutti quegli aspetti che concorrono allo sviluppo delle capacità di socializzazione nel bambino.

Se mamma o papà si preoccupano

Considerati tutti i vantaggi, visti sinora, nell'avere un amico immaginario i genitori non dovrebbero preoccuparsi, ma si sa, è nel ruolo del genitore trovare un motivo per darsi pena. Di solito, il punto che più preoccupa un genitore è quanto l’amico immaginario sia considerato reale o fittizio dal bambino. E soprattutto, quando sparirà?

In verità, il bambino ha chiara l’idea che il suo amico è frutto della sua immaginazione, ma rimane una figura di riferimento importante che consola, dà forza e sostegno. Perché mai un bambino dovrebbe privarsene? L'amico immaginario inaspettatamente sparirà un giorno, proprio nello stesso modo in cui era apparso nella vita del bambino. Sarà sostituito da nuovi giochi, da nuove relazioni con i compagni di classe, dall’arrivo di un fratellino o una sorellina, o da un animale domestico.