Il 2023 non è stato solo l‘anno più caldo di sempre per quanto riguardo l'aumento della temperatura a livello globale, ma è stato anche l'anno in cui il livello medio del mare è salito di più. Rispetto al 2022 + 0.76cm. La causa principale di questo anomalo innalzamento delle acque è El Niño e i suoi effetti ricaduti soprattutto sull'Oceano Pacifico, nella fascia tropicale.

Ora… posso comprendere che un innalzamento di meno di 1cm delle acque possa non preoccuparti e infatti per analizzare quanto è emerso dagli studi della Nasa bisogna tornare indietro nel tempo di circa 30 anni e parlare dell'intero fenomeno dell'innalzamento dei mari. 

Nel 1992 sono partite le prime osservazioni satellitari e i primi monitoraggi dei mari e da quell'anno a oggi il livello globale medio dei mari è salito di circa 9,4 cm. A questo problema si è aggiunto un altro, ovvero che l'innalzamento dei mari non ha sempre avuto una crescita media uguale, anno per anno, ma nell'ultimo decennio si è passati da una crescita di 0.18 cm ogni anno a una crescita di 0.42cm. 

E proprio  quest'ultimo dato fa capire ancora di più come la crescita nel 2023 di +0.76cm sia ben oltre superiore alla media, anzi quasi il doppio.

"Di questo passo il livello globale medio dei mari aumentera' di altri 20 centimetri entro il 2050, un cambiamento nei prossimi tre decenni che sara' doppio rispetto a quello dei 100 anni precedenti e che aumenterà la frequenza e i danni delle inondazioni in tutto il mondo", afferma Nadya Vinogradova Shiffer, a capo del team Nasa sul cambiamento del livello dei mari e del programma di fisica oceanica a Washington.

La causa di questo innalzamento come detto precedentemente è El Niño. La dottoressa e climatologa del Cnr Marina Baldi  ha raccontato a noi di Ohga come: "Questo El Niño ha raggiunto il suo picco tra novembre e gennaio per cui le temperature della superficie dell'oceano pacifico tropicale sono aumentate di 2 gradi. Si tratta di uno dei 5 El Niño più forti di sempre. Leggermente più debole di quelli del 1997-98 e 2015-2016″.

Fonte | Nasa