Se pensi che poter vedere pazienti fragili come quelli oncologici trattati direttamente nelle loro case sia solo un sogno futuristico, devi ricrederti.
Portare un po’ di ospedale tra le mura amiche di un paziente colpito da un tumore solido, con una malattia in fase avanzata o anche metastatica e che riceve una terapia orale oggi è possibile, anzi, è reale.
Il futuro si chiama OncoHome. È un progetto pilota sviluppato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano con l’Ospedale San Raffaele di Milano, l’ASST di Cremona e l’Associazione Italiana Oncologi Medici per garantire a questa popolazione di pazienti tutta l’assistenza necessaria a domicilio.
Attraverso le visite di medici specialisti o la teleassistenza, l’obiettivo è ricreare, a casa, un ambiente sicuro ed efficiente al pari di quello ospedaliero.
Questa volta, il Covid e la pandemia hanno funzionato più come acceleratori. I protocolli di sicurezza messi in piedi per scongiurare che i pazienti più fragili si contagiassero proprio nei luoghi considerati sicuri, hanno di fatto rafforzato una necessità sul tavolo già da tempo: i più vulnerabili, come i pazienti oncologici, vanno tenuti il più lontano possibile da fonti di infezioni o virus potenzialmente pericolosissimi.
Per ora OncoHome coinvolge 300 pazienti assistiti dalle tre strutture ospedaliere capofila del progetto ma una volta che il rodaggio sarà finito, punterà infatti a ridurre del 50% gli accessi in ospedale per questi pazienti a rischio.
Così facendo, i pazienti più a rischio non dovranno spostarsi da casa per ricevere la terapia o per valutare l’andamento della malattia con il proprio specialista.
Potranno accedere a tutto ciò di cui avranno bisogno dal proprio “ospedale domestico”.
OncoHome punta, insomma, a portare l’ospedale a casa del paziente. Nel concreto significa che i medicinali verrano preparati dalla farmacia ospedaliera per essere poi inviati a casa dei pazienti già seguiti con la teleassistenza.
Se invece si tratta di pazienti ancora più fragili e per i quali è stato predisposto il servizio di assistenza domiciliare saranno consegnati direttamente a casa da un team composto da un infermiere e un oncologo.
Una volta a settimana gli esperti sottoporranno i pazienti a un esame obiettivo, alla rilevazione dei parametri vitali, a eventuali medicazioni e se necessario, li coinvolgeranno anche in un processo di educazione, insieme alla famiglia, per una corretta gestione degli effetti collaterali legati all’assunzione dei farmaci.
Il progetto vedrà anche l’attivazione di un sistema di assistenza per offrire conforto e vicinanza che, come sai, sono alleati fondamentali per chi vive una malattia oncologica.
Un aspetto importante di OnoHome riguarda i costi. Perché non ce ne sono. Il servizio non sarà a carico del paziente e neppure del Sistema sanitario nazionale dal momento che sarà finanziato grazie a una campagna di raccolta fondi a cui hanno partecipato associazioni e società di carattere internazionale.
Fonte | Istituto Nazionale dei Tumori