Torna di nuovo l'ora solare. Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021 le lancette dell'orologio dovranno essere spostate indietro di un'ora, dalle 3 alle 2 del mattino, anche se negli smartphone e altri dispositivi elettronici questo cambio sarà automatico. Noterai fin da subito alcuni effetti: il Sole sorgerà e tramonterà un'ora prima, dandoti più luce al mattino ma facendo sembrare le giornate più corte, ma in compenso domenica si dormirà un'ora in più.
L'ora solare ci accompagnerà per il resto dell'autunno e durante l'inverno, poi tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo 2022 tornerà l'ora legale, che contribuirà a farci percepire maggiormente le giornate più lunghe mano a mano che ci avviciniamo all'estate. In Italia il passaggio dall'ora solare all'ora legale, e viceversa, avviene ormai da tempo e probabilmente ci sarai abituato, ma ci sono Paesi come la Russia in cui questo non accade più e altri, come quelli del Nord Europa, che vorrebbero abolire il cambio dell'ora. È anche per questo che negli ultimi anni si è acceso il dibattito su quando sarà l'ultima volta in cui dovremo passare da un orario all'altro, ma per ora quel momento sembra essere ancora lontano.
Durante la notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021 si tornerà all'ora solare: più precisamente, alle 3 del mattino di domenica dovrai spostare le lancette indietro di un'ora, riportandole alle 2. Di conseguenza, questo spostamento ti permetterà per una giornata di dormire un'ora in più, anche se l'alba sarà 60 minuti prima e il buio arriverà un'ora in anticipo rispetto al giorno precedente, motivo per cui le giornate ti sembreranno improvvisamente più corte.
Come tutti gli anni, il passaggio all'ora solare avviene nell'ultima domenica di ottobre. Nel 2021, l'ora legale era iniziata il 28 marzo, dandoci più ore di luce da sfruttare in vista della primavera e dell'estate, anche grazie alle giornate che si facevano sempre più lunghe fino al solstizio d'estate, quando il dì ha raggiunto la sua durata massima.
L'ora legale tornerà soltanto nel 2022, precisamente tra sabato 26 e domenica 27 marzo: in quell'occasione, contrariamente a quanto accade con il passaggio all'ora solare, le lancette dovranno essere spostate in avanti di 60 minuti e soltanto per quel giorno dormirai un'ora in meno, ma da quel momento in poi le giornate ti sembreranno più lunghe perché anche il Sole ritarderà il tramonto di un'ora.
In Italia l'ora legale è stata introdotta per la prima volta nel 1916, prima di essere temporaneamente messa da parte fino al 1966, anno in cui si è ripreso ad utilizzarla in modo regolare. L'ora solare o invernale, infatti, può essere definita una sorta di "orario naturale", perché dipende a livello astronomico dal passaggio del Sole per il meridiano locale, ma per il nostro Paese i vantaggi dello spostamento delle lancette sono dati dal fatto che, con l'ora legale, che potremmo anche definire orario estivo, i 60 minuti in più di luce al giorno favoriscono un risparmio energetico da parte dei cittadini, che possono utilizzare meno energia elettrica per l'illuminazione, che viene ritardata a causa della maggiore presenza del Sole nelle ore pomeridiane. Questo minore consumo energetico, inoltre, non è vantaggioso solo dal punto di vista economico ma fa bene anche all'ambiente, vista la minore produzione di CO2.
Tuttavia, esistono molti Paesi con una situazione diversa da quella italiana: pensa ad esempio a quelli situati nel Nord Europa, nei quali, durante l'estate, le ore di luce sono in ogni caso tantissime, rendendo di fatto inutile il cambio d'ora. È per questo motivo che l'Unione Europea ha faticato a lungo a trovare un accordo con tutti i suoi stati membri, e infatti è solo dal 1996 che i Paesi europei hanno iniziato ad adottare l'ora legale in maniera uniforme, anche se alcuni di questi non ne sono mai stati pienamente convinti.
D'altronde, a parte il disaccordo sull'utilità di avere più ore di luce in primavera ed estate, il cambio dell'ora ha anche alcune conseguenze negative che possono essere più accentuate per alcune persone. Sto parlando ad esempio dei disturbi del sonno, come la difficoltà ad addormentarsi per chi fatica ad abituarsi al nuovo orario, ma anche problemi di concentrazione e sbalzi d'umore. Non è un mistero infatti che le ore di luce solare influenzino i ritmi circadiani, ovvero quelli che aiutano il nostro organismo a regolare il ciclo sonno-veglia, che in poche parole determina quando avere sonno e quando invece è il momento di svegliarci. Quindi, se per alcuni Paesi vale la pena sopportare questi effetti in cambio di una maggiore durata del giorno, per altri semplicemente non è così.
Negli ultimi anni si è discusso molto della possibilità di abolire il cambio d'ora, proprio per i motivi di cui ti ho appena parlato. Più precisamente, dopo un sondaggio del Parlamento Europeo risalente al 2018 nel quale l'84% dei cittadini interpellati (oltre 4,5 milioni) si erano detti favorevoli all'abolizione del passaggio da ora legale a ora solare, la Commissione europea propose agli stati membri di scegliere quale orario adottare definitivamente, cercando di uniformare le decisioni il più possibile. Il rischio, infatti, era quello di avere un'Europa frammentata, costringendo chi si sposta tra più Paesi a cambiare ora ogni qualvolta si attraversa un confine nazionale, in un continente nel quale peraltro ci sono già più fusi orari diversi tra loro.
A quel punto, in molti hanno cominciato a chiedersi quando avrebbero dovuto cambiare l'ora per l'ultima volta, ma tra le divergenze che ti ho raccontato e la pandemia che ha fatto accantonare le questioni meno urgenti l'Unione Europea non ha mai raggiunto una decisione definitiva. Nell'autunno 2021, quindi, ci sarà nuovamente il passaggio all'ora solare, per poi tornare all'ora legale nel 2022, salvo sorprese.