
Iniziamo con la definizione generica di osteofita: ossia l’escrescenza che si forma sull’articolazione ossea, di norma a causa di una patologia articolare. Nello specifico, gli osteofiti cervicali sono escrescenze che si formano nella “parte alta” della colonna vertebrale, come dice il nome stesso proprio nella zona della cervicale quindi, semplificando, in zona collo.
Come avrai capito, gli osteofiti possono formarsi un po’ ovunque, ecco infatti le tipologie più frequenti:
La nostra colonna vertebrale è formata da vertebre, quindi ossa, che sono unite tra loro da nervi e muscoli. Anche lì si possono formare gli osteofiti. Gli osteofiti cervicali si formano nelle strutture connettivali che si trovano tra le articolazioni delle vertebre cervicali, che sono quelle che numericamente vanno dalla C1 alla C7.
Tra le prime cause della formazione di osteofiti ci sono:
Gli osteofiti sono causati dall’usura delle articolazioni vertebrali nei casi di artrosi cervicale. Volendo semplificare, il corpo cerca di aiutare le zone indebolite, spesso anche da anni di posture errate, creando delle parti “di supporto”, ma al contempo genera processi di ossificazione secondaria e "in eccesso": gli osteofiti, appunto. Si formano con il tempo, ma non è possibile che spariscano o vengano riassorbiti.
Soprattutto nelle fasi iniziali gli osteofiti cervicali non danno alcun sintomo, ma quando iniziano a farsi sentire ecco quali sono i segnali che dovrebbero attirare la tua attenzione:
Il male di solito viene causato quando il o gli osteofiti:
La diagnosi è solitamente basata su anamnesi, quindi un colloquio approfondito con il medico specialista (un ortopedico), a cui si affiancano esami strumentali di tipo radiologico:
Di solito finché non si sente dolore, quindi non c’è compressione del nervo, gli osteofiti cervicali vengono monitorati ma non curati. Può però servire un intervento d’urgenza se l’osteofita comprime a livello neuronale, a livello del midollo spinale o vascolare (es. l’arteria vertebrale).
Quando si decide di curare il primo approccio di solito è farmacologico grazie ad antidolorifici e una terapia fisioterapica calibrata ad hoc sul paziente, quindi specifica sul problema, la causa e la sua serietà. Ci si può sottoporre anche a iniezioni di cortisone, farmaci antidolorifici o miorilassanti. Se poi serve ridurre anche il gonfiore si possono utilizzare integratori alimentari o infiltrazioni di acido ialuronico.
Nel caso tutto questo non fosse sufficiente, si può decidere di asportare la formazione con un intervento chirurgico. Consideriamo però che viene proposto difficilmente perché sono zone delicate e ostiche da raggiungere.
Non è possibile prevenire gli osteofiti, tuttavia possiamo che è possibile aiutare la non-formazione degli osteofiti con qualche semplice stratagemma:
Fonte|Gavazzeni