Pace e spiritualità sono i riflessi del Monte Fuji, la montagna perfetta del mondo

Il Monte Fuji è la vetta più alta del Giappone e nei secoli ha illuminato gli animi e i cuori di poeti e artisti come Hokusai. Si tratta in realtà di un vulcano che eruttò per l’ultima volta nel 1707 e proprio alle sovrapposizioni solidificate di lava e ceneri deve le sue linee morbide e sinuose che lo rendono a tutti gli effetti un capolavoro della natura.
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Rubrica a cura di Kevin Ben Alì Zinati
16 Febbraio 2021

Quo vadis? Puoi intendere quest’espressione in diversi modi. I due che ti propongono contemplano entrambi un movimento nella dimensione spaziale ma differiscono nell’approccio.

Puoi intenderla come la domanda che porresti a un amico incontrato per strada, incuriosito dalla meta verso cui ha scelto di dirigersi a passo così lanciato. Oppure nell’altro senso: puoi pescare nell’intimità del suo desiderio e più che “dove vai?” provare a chiedergli “dove ti piacerebbe andare?”, con nessuna destinazione ancora cerchiata di rosso. Seguo questa strada e quindi ti chiedo: quo vadis? 

Stuzzico la tua intraprendenza da esploratore del mondo e con le immagini e le parole provo a portarti a un centinaio di chilometri da Tokyo. Qui troveresti un un paesaggio fatto di laghi, cascate e villaggi impassibili al passare del tempo, al cui centro vi è una montagna solitaria e perfetta, quasi sempre incappucciata di neve, dalle curve sinuose e morbide, senza strappi o punte aguzze, il cui solo nome, inevitabilmente già cristallizzato nella tua mente, è sinonimo di pace e armonia.

Un luogo così naturalmente maestoso che è divenuto oggetto di un legame spirituale con alcuni uomini e di timore reverenziale per altri.

Sto parlando del Monte Fuji. Tecnicamente, più che una montagna in realtà è un vulcano e con i suoi oltre 3700 metri è la vetta più alta di tutto il Giappone. La sua storia vulcanica è uno dei pezzi che compongono il puzzle della sua leggenda. L'ultima eruzione è avvenuta nel 1707 e durò 16 giorni e sebbene oggi sia difficilissimo assistere al suo spettacolo di lava e ceneri, puoi comunque goderti i suoi lasciti più belli. Proprio alle incredibili eruzioni che si sono susseguite nel corso dei secoli deve la forma così lineare e simmetrica da favola.

Percepiresti la spiritualità del Monte Fuji solo guardandolo mentre, perfetto, si specchia nel lago che vive ai suoi piedi: un quadro in cui è dura discernere tra realtà e riflesso. La sua spiritualità la conoscevano bene gli antichi pellegrini che regolarmente partivano dai villaggi di tutto il Giappone e dai più disparati santuari per scalare il monte e raggiungerne il cratere alla sommità dove credevano risiedesse la divinità shintoista Asama no Okami.

Fu proprio un monaco a scalarlo per la prima volta. Era nel 664 e da allora, secondo la tradizione, per molti secoli il Monte Fuji è rimasto proibito alle donne. La “rivoluzione” arrivò solo 1868, praticamente ieri: fu Lady Fanny Parkes, la moglie dell’ambasciatore britannico, che per prima raggiunse la vetta della montagna senza attirare su di sé, il marito o chiunque altro nessuna ira divina.

Quello con il Monte Fuji era un legame profondo, che ancora oggi fonda le sue radici nella paura dell’uomo e nel suo perenne senso di solitudine. Piccolo e sperduto in un mondo non proprio, la gigantesca e maestosa montagna, viva e pulsante, è la manifestazione concreta e terrestre della divinità, a cui rivolgersi per chiedere aiuto e protezione, ascolto e conforto.

A questo proposito ti racconto una leggenda. Una vecchia coppia che viveva ai piedi Monte Fuji pregava tutti i giorni la montagna sacra perché potesse regalare loro un figlio. Un giorno l’uomo trovò un cestino di vimini e la neonata che vi trovò dentro, una volta cresciuta, divenne una donna bellissima.

Sposò il governatore locale e alla morte dei due anziani genitori gli rivelò di essere in realtà la Dama Immortale del Monte Fuji scesa sulla terra solo in risposta alle preghiere della coppia: con la loro morte il suo destino si era compiuto e avrebbe quindi dovuto ritornare sulla vetta. Come dono d'addio, diede al marito uno specchio per poterne ammirare per sempre la bellezza.

Innamorato e non disposto a perderla, l'uomo cercò di seguirla ma ruppe lo specchio, che poi prese fuoco. Per questo, secondo la tradizione, di tanto in tanto dalla vetta del vulcano spunterebbe del fumo.

Il Monte Fuji non offre solo un panorama da cartolina. Ha illuminato la mente di poeti e artisti (pensa alle 36 "vedute" del Monte di Hokusai) e ha rattoppato i buchi nell’anima di molti. È un luogo di fronte al quale non puoi restare impassibile, dove la tua pelle comincia ad accapponarsi perché incapace di reggere le emozioni che l’attraversano, a prescindere da ciò in cui credi.

Quindi, quo vadis?  

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Giornalista fin dalla prima volta che ho dovuto rispondere alla domanda “Cosa vuoi fare da grande”. Sulla carta, sono pubblicista dal altro…