Perché in Sicilia non riescono più a coltivare le arance? Gli introiti sono dimezzati rispetto allo scorso anno

In Sicilia è scattato l’allarme siccità. Da circa 6 mesi mancano le piogge e secondo il Servizio Idrografico la quantità di pioggia caduta non è mai stata così bassa dal 1921.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 5 Gennaio 2024

Se in Svezia si parla di record di freddo, in Trentino di carenza di neve, in Sicilia l'anomalia è la mancanza di pioggia. La Regione ha vissuto gli ultimi 6 mesi del 2023 in piena siccità, con la quantità di pioggia più bassa dal 1921, anno in cui sono iniziati i primi rilevamenti da parte del Servizio Idrografico.

A lanciare l‘allarme siccità in Sicilia è stato il settore agroalimentare poiché, proprio a causa delle poche precipitazioni avute nel 2023, si sono registrati ingenti danni nella coltivazioni. È mancata l'acqua per irrigare colture, come il foraggio per gli animali, ma il danno più alto registrato riguarda il comparto degli agrumi, in particolare delle arance.

Il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano commenta quanto sta accadendo:

"Dicembre è il quarto mese consecutivo con pesanti deficit negli accumuli pluviometrici, determinando una situazione per alcuni versi del tutto inedita, anche a confronto con i gravi periodi di siccità degli anni ’70 e ’80 e con quello del 2002″.

Nello specifico per quanto riguarda il raccolto dell'arancia siciliana, anche se ancora in corso d'opera si può trarre una prima conclusione.  "Si parla di una perdita di introiti per le aziende pari, almeno, al 50% rispetto allo scorso anno"- commenta ai media locali Vito Amantia, agrumicoltore Coldiretti.

"L’agricoltura italiana – sostiene il presidente Condiretti Ettore Prandini – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm". Servono, conclude, "investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno".

Fonte | Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano