Perché le piante hanno le spine? La spiegazione che ti farà guardare una rosa con occhi diversi

Diamo per scontato che le spine servano per difendere le piante, ma è veramente così?
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Rubrica a cura di Gabriele Martinucci
12 Gennaio 2024

Ti sei mai chiesto perché alcune piante hanno le spine? Dopo aver letto questo articolo, guarderai una rosa con occhi diversi (e non solo con la paura di pungerti).

La pianta con le spine per eccellenza: il cactus

Prendiamo per esempio il cactus. Più o meno tutti lo conosciamo ed è famoso perché vive nei deserti americani. Le sue spine, che tu ci creda o meno, non si sono sviluppate per difendere la pianta. In condizioni di abbondanza d’acqua, come ad esempio nelle foreste pluviali, le piante hanno solitamente foglie piuttosto larghe. Infatti, se guardiamo le foglie di una pianta possiamo intuire facilmente quanta acqua è disponibile nel suo ambiente d’origine. Per esempio le foglie di un banano, originario delle foreste umide, sono foglie ampie, ricche di acqua; invece quelle di leccio, una quercia tipica delle aree mediterranee assolate, sono foglie lanceolate e hanno poca acqua.

Rapporto tra foglia e quantità d'acqua

Questa correlazione tra dimensioni della foglia e quantità di acqua nel suolo è abbastanza rispettata e c’è un motivo scientifico: nelle foglie sono presenti delle piccole aperture, simili a piccole bocche che si possono aprire o chiudere, che si chiamano stomi. Gli stomi servono per catturare l’anidride carbonica necessaria alla fotosintesi, ma facendo questo, disperdono ossigeno e tantissima acqua sotto forma di vapore! Più è larga la foglia, più numerosi sono gli stomi che perdono acqua e quindi più acqua serve per mantenere la pianta in vita. Probabilmente un tempo i cactus avevano le foglie come qualsiasi pianta, ma per adattarsi progressivamente alle zone aride, nel corso della loro evoluzione hanno ridotto sempre di più, sempre di più la superficie fogliare, fino a restringerla talmente tanto da farla diventare a forma di ago. Ed ecco fatto le spine dei cactus! Sì, le spine, in questo caso, in realtà sono foglie modificate.

Foglie aghiformi

Questo lo ritroviamo anche in altre piante, pensa ad esempio agli abeti della foresta boreale. Come sono le loro foglie? A forma di ago no?! Ecco, anche loro hanno risposto alla stessa spinta evolutiva dei cactus. Nelle zone artiche, vicino al polo nord, di acqua ce n’è tanta, è vero, ma è tutta congelata! Impossibile da bere per le piante, in particolar modo in inverno! Poca acqua disponibile, foglie molto piccole.

Differenza tra spine e aculei

Ma quindi per la rosa come funziona? Ecco, è necessario fare una piccola precisazione tecnica per completare il nostro discorso. Parlare di spine e di aculei è la stessa cosa? È intuitivo che non lo sia, altrimenti non ti avrei fatto questa domanda. Le spine sono quelle dei cactus, gli aculei sono invece quelli delle rose, ossia strutture vegetali atte a difendere il vegetale. Ma gli aculei servono solo per difendere le piante?

Non proprio. Alcune piante rampicanti, ossia che utilizzano dei sostegni ambientali per arrampicarsi verso l’alto per trovare la luce solare, utilizzano gli aculei a mo’ di rampino.

Il Calamus rotang

Ci sono palme che non hanno la forma arborea, di albero per intenderci, ma sono rampicanti. Per esempio la palma del genere Calamus struscia come un tentacolo nel pavimento della giungla cercando attivamente un appoggio verticale, quindi un tronco di un albero è perfetto! Ma come fa a salirci? Le piante rampicanti hanno diversi stratagemmi, e queste curiose palme sono dotate di un arsenale notevole: degli aculei belli lunghi. Questi aculei hanno la principale funzione di aggrapparsi in maniera stabile come rampini alla corteccia degli alberi, in modo tale da arrampicarsi e raggiungere i piani più alti della foresta dove la luce solare, fonte indispensabile di cibo per le piante verdi, è abbondante. Queste palme sono chiamate anche “rattan” e sono tutte originarie delle foreste asiatiche.

Piante mirmecofile: amiche delle formiche

In alcune piante gli aculei hanno un’altra funzione ancora, cioè quella di fare da casa ad altri organismi: le formiche!

Alcune acacie hanno nei loro rami più giovani degli aculei modificati: sono gonfi e piuttosto grandi. Il vero mutamento è però al loro interno: hanno un intricato sistema di gallerie. Queste gallerie fungono da formicaio prefabbricato di origine vegetale e alcune specie di formiche decidono di abitarlo. Questa è una relazione simbiotica mutualistica, di mutuo scambio, dove le piante donano un rifugio, del cibo e una protezione spinosa alle formiche, ed esse, difendendo il formicaio dagli invasori, difendono anche la pianta stessa. Queste piante vengono chiamate mirmecofile, ossia amiche delle formiche. Nel Mondo esistono tantissime specie di piante che hanno deciso di collaborare con questi insetti coloniali.

Insomma, quello che avrai colto è che le piante sono organismi complessi, che interagiscono e rispondono all’ambiente. Hanno evoluto tantissime strategie estremamente creative per poter sopravvivere anche dove non potrebbero vivere normalmente. Pensa che per assurdo conosciamo ancora pochissimo del regno vegetale, e le cose che sappiamo sono già straordinarie e piene di applicazioni alla vita umana.

Spero che dopo questo breve viaggio guarderai con occhi diversi la pianta che ti ha appena punto!

Questo articolo fa parte della rubrica
Naturalista, classe ‘96 e nato il 25 dicembre con un’enorme passione per la natura: rettili, anfibi e piante in particolare. Ho altro…