Perché si ingrassa quando si smette di fumare?

Molti pensano: “Se rinunciare a fumare significa prendere qualche chilo in più, allora meglio tenersi il vizio”. Oggi però diversi studi e ricerche dimostrano che non si tratta di un principio assoluto e si può rinunciare al fumo senza dover per forza aumentare di peso.
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Gaia Cortese 4 Gennaio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Smettere di fumare? Non se ne parla. Oltre che estremamente impegnativo, fa pure ingrassare. È la prima ragione con cui si giustifica un fumatore “convinto” per non interrompere il vizio della sigaretta. Una semplice scusa o dietro questa motivazione c’è un po’ di verità? In effetti, chi smette di fumare spesso rischia di prendere qualche chilo in più nel giro delle prime settimane. Complici gli spuntini fuori orario che tendono ad aumentare, un aumento del nervosismo e magari qualche caramella di troppo per superare la tentazione di accendersi nuovamente una sigaretta.

Ma c’è di più. Devi sapere che la sigaretta ha più effetti sull’organismo di quelli che si potrebbero pensare. Per iniziare accelera il battito cardiaco, e in particolare ha un effetto sul metabolismo basale, aumentando di conseguenza il consumo di calorie. Sarebbe quindi forse più giusto dire che fumare fa dimagrire, piuttosto che pensare che smettere di fumare faccia ingrassare. Se perciò dovessi trovarti nella decisione di farla finita con il vizio del fumo, consolati con il fatto che quei due o tre chili in più che potresti prendere, sarebbero solo chili “riacquistati” per raggiungere il tuo normopeso.

Lo studio

Esiste poi uno studio condotto dall’Università Charles R. Drew di Los Angeles che ha coinvolto per un periodo di sei mesi diverse persone che volevano smettere di fumare: dopo una prima fase di 2 mesi in cui i fumatori coinvolti hanno smesso di fumare, nei successivi 4 mesi alcuni di loro hanno continuato a non fumare mentre altri hanno ripreso. Prima e dopo i primi 2 mesi sono stati misurati il livello di monossido di carbonio nelle esalazioni degli individui, i metaboliti (prodotti del processo di metabolismo) della nicotina nelle urine, il peso e la distribuzione del grasso, il livello di acidi grassi liberi, il tasso di glucosio rilasciato dal fegato e l’utilizzazione del glucosio in generale.

Se nella prima fase dello studio i medici hanno osservato un leggero, ma transitorio, aumento della distribuzione di grasso nella parte addominale, nei mesi successivi questo aumento lasciava spazio a una perdita di peso. Al termine dei sei mesi, come conseguenza del nuovo stile di vita, non solo migliorava il rilascio di glucosio da parte del fegato, ma aumentava anche l’assorbimento degli zuccheri e il ricorso ai carboidrati come riserva metabolica. Chiunque smetta di fumare non dovrebbe quindi preoccuparsi troppo di un iniziale aumento di peso, purché ovviamente se ne mantenga sempre il controllo nel tempo.

Come smettere di fumare senza ingrassare

Per prendere con maggior serenità la decisione di smettere di fumare (ricordati comunque sempre che a fronte di qualche chilo in più, la tua salute ne gioverà moltissimo!), puoi adottare alcune semplici nuove abitudini per stare ancora meglio. A tavola puoi variare la tua dieta alimentare aumentando il consumo di frutta e verdura, in questo modo l’apporto calorico giornaliero sarà contenuto. Alla dieta, puoi associare l’attività fisica che impegnerà non solo il tuo fisico, ma anche la mente in questo critico passaggio da fumatore a ex-fumatore. In questo particolare momento, infatti, è importante e utile impegnare la mente in nuove attività, proprio per dare il messaggio che un grande cambiamento si sta verificando. Stai tranquillo: l’organismo supera l’astinenza fisica in poco tempo, i chili eventualmente ripresi potrebbero sparire nuovamente dopo qualche mese e tu ti sarai tolto un vizio estremamente nocivo per la tua salute.

Fonti| Humanitas Salute; Fondazione Veronesi

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.