Quali sono le condizioni che favoriscono la formazione di valanghe e cosa c’entra il riscaldamento globale

Ieri, domenica 7 gennaio in Val Formazza Piemonte una valanga, a 2200 metri di quota, ha travolto due escursionisti lombardi. Quale può essere la causa della formazione di questo genere di valanghe?
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Mattia Giangaspero 8 Gennaio 2024

Ancora una volta abbiamo parlato di quanto le valanghe sono tra quelle più difficili da prevedere. Infatti, nella giornata di ieri, domenica 7 gennaio,  si è registrata una grossa valanga in Piemonte, in Val Formazza, nella zona vicina al Lago del Toggia – intorno a quota 2.200 metri circa.

La massa di neve è caduta nella zona compresa tra il lago Toggia e il passo San Giacomo, poco distante dal rifugio Maria Luisa.

Sul posto sono intervenuti l’elicottero dei vigili del fuoco con il nucleo sommozzatori per il recupero della salma in acqua e un’ulteriore squadra del Soccorso alpino civile con un medico e la Guardia di Finanza per la constatazione dei due decessi.  L’allarme era stato lanciato dai guardiani della diga che hanno assistito all’accaduto affermando di aver visto Roberto Biancon, 53 anni, e Vanessa Gatti, 30 anni (due escursionisti) venir travolti dalla valanga.

Entrambi i due escursionisti erano originari della zona di Legnano, città della Lombardia e stavano percorrendo con le ciaspole una zona tra le più suggestive dell'area settentrionale del Piemonte.

Quello di cui possiamo parlare allora è la causa che porta a queste valanghe o di neve a lastroni o da slittamento. Qual è?

Partiamo dalla valanga di neve a lastroni. Essa può formarsi esclusivamente se il manto nevoso è costituito da strati di neve diversi tra di loro. Se i cristalli di ghiaccio presenti all’interno di uno strato sono scarsamente e debolmente legati tra di loro, siamo in presenza di uno strato fragile. In caso di sovraccarico (esempio, durante una nevicata), a partire da un punto particolarmente debole all’interno dello strato fragile possono spezzarsi prima singoli legami per poi propagarsi. Una volta che la zona danneggiata è abbastanza grande, la frattura inizia a propagarsi in modo improvviso e rapido. Nella maggior parte dei casi, le valanghe bagnate si staccano spontaneamente e soprattutto in caso di forte rialzo termico. Sicuramente le anomalie climatiche di questi mesi, che hanno portato lo zero termico sopra i 3mila metri e una diminuzione di precipitazioni nevose rispetto ad anni passati, hanno influito sulla formazione di questa tipologia di valanga.

La valanga da slittamento, invece, chiamata con nome tecnico "bocca di balena" (proprio perché la forma sembra quella di una bocca di balena aperta).  si forma quando si presenta una parte della montagna incrinata che, a sua volta, va a formare, un pendio, una ripida discesa. Quindi potremmo dedurre a occhio nudo quando e dove le valanghe possono avvenire? Basta notare la formazione di una parte della montagna e nel caso di forti precipitazioni sapremo già che avverrà una valanga?

Non è propriamente così. Generalmente non si può prevedere se e quando una bocca di balena si traduce in una valanga da slittamento. La nozione per molto tempo diffusa, che un pendio sotto una bocca di balena sia sicuro, è sbagliata. È però vero che in presenza di bocche di balena, non si trovano evidenti strati deboli all’interno del manto. Spesso valanghe da slittamento si staccano sotto ad una bocca di balena e quindi è buona prassi valutarle con occhio critico.

Spesso una valanga da slittamento viene preannunciata da una bocca di balena, ma non ogni bocca di balena si traduce in una valanga. Il tempo che trascorre tra l’apertura di una bocca di balena e il distacco di una valanga può essere di solo pochi minuti, ma può protrarsi anche per diverse settimane. Le condizioni che possono favorire il distacco di una valanga da slittamento sono note. La più importante è rappresentato da uno strato lubrificante tra suolo e manto nevosoCaldo o pioggia portano alla formazione di acqua, che penetrerà all’interno del manto, facendo aumentare il pericolo di valanghe da slittamento. Il pericolo torna a diminuire quando cambiano le condizioni di partenza, ovvero quando cambia il tempo, per esempio con il sopraggiungere di un marcato calo delle temperature. Altri processi pero non dipendono primariamente da condizioni meteo esterne. I processi fondamentali avvengono tra l’interfaccia suolo-manto nevoso. Una volta che si è creato questo strato umido tra suolo e manto nevoso, è probabile che lo strato basale del manto rimanga umido anche per le settimane a seguire. In sostanza le valanghe da slittamento calde possono essere previste in base a condizioni primaverili, pioggia e un progressivo inumidimento del manto nevoso. Questo non si applica alle valanghe da slittamento fredde. In questo caso l’unica opzione e tenere sott’occhio la velocità dell’apertura della bocca di balena.

Fonti| Servizio di Previsione Valanghe del Tirolo Innsbruck; Slf Valanghe

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