Diciamoci la verità. Difficile sfuggire in questo periodo alla fatidica domanda "dove vai in vacanza?". Magari stai pensando di rimanere in Italia per le prossime ferie estive. Magari vorresti qualcosa di diverso dalla consueta combinazione mare-ombrellone-mojito. Magari stai valutando di uscire dalle rotte più battute dal turismo di massa e di organizzare il tuo viaggio all'insegna del rispetto dell'ambiente.
Ecco, uno dei mezzi di trasporto più ecologici che tu possa scegliere per andare alla scoperta del patrimonio artistico-culturale, enogastronomico e naturalistico del Bel Paese è sicuramente la bicicletta. Su Ohga, del resto, ci è capitato spesso di parlare di turismo lento. Ai princìpi di quest'ultimo si ispira la start-up Bikesquare, che ha sede a Novello, nel cuore delle Langhe. L'anima di questo progetto sono un ingegnere informatico e due dottori in scienze della comunicazione, accomunati dall'interesse per i temi legati alla mobilità sostenibile: Massimo Infunti, Alberto Riva e Lucia Savino. E proprio con Lucia abbiamo avuto l'occasione di scambiare quattro chiacchiere per conoscere meglio questa realtà che ha deciso di puntare sul cicloturismo.
Partiamo dalla genesi, come è nato Bikesquare?
Abbiamo iniziato a noleggiare biciclette elettriche nelle Langhe nel 2014 con un altro brand: l'idea era quella di promuovere degli itinerari per far conoscere il territorio, in un'ottica di turismo lento. Perché ci siamo orientati sulle bici elettriche? Semplice, perché volevamo rendere l'esperienza fruibile a tutti, anche a chi non era allenato. Il nostro claim è proprio "poca fatica e tanto divertimento". Nel 2016 abbiamo deciso di far evolvere questo esperimento in una start-up, concentrandoci anche sull'espansione di questo modello a livello nazionale.
In quali altri zone siete presenti oltre alle Langhe?
Siamo distribuiti in maniera abbastanza omogenea nel Nord Italia. Da qualche anno abbiamo cominciato a sviluppare collaborazioni con altri noleggiatori, che promuovono percorsi per scoprire il territorio, e poi abbiamo anche aperto nuovi punti di noleggio a gestione diretta o in franchising. Per esempio nel Chianti e in Maremma, in Toscana, nella zona dei Castelli Romani, nel Lazio, e sul lato bresciano del lago di Garda.
Le Langhe è stato per voi una sorta di laboratorio?
Assolutamente sì. E continua ad esserlo. Quello che succede qui in Piemonte proviamo a riproporlo in altre aree d'Italia, attraverso sia la proposta di itinerari sia la collaborazione con chi lavora già sul territorio.
Qual è il vostro cliente tipo?
Ci rivolgiamo in particolare a un turista che non vuole solo percorrere 40 chilometri in bicicletta, ma in qualche modo accetta il nostro invito a fermarsi per assaporare quel prodotto tipico, per esplorare quella cantina, per conoscere direttamente quel produttore.
Possiamo legare questo discorso anche alla valorizzazione delle aree rurali interne, alla riscoperta dei borghi?
Certo. L'idea è quella di far vivere, in maniera ecologica, un'esperienza autentica. Vogliamo dare al turista la possibilità di esplorare il territorio a 360 gradi. Troppo comodo metterlo in sella a una bicicletta e basta. Per questo per ogni itinerario proponiamo delle soste e segnaliamo luoghi da visitare, posti dove mangiare, curiosità e via dicendo.
In seguito alla pandemia, gli italiani hanno in parte (ri)scoperto la bici. Il 2021 ha le carte in regola per essere l'anno del cicloturismo?
È vero, stiamo notando anche noi che l'utilizzo della bicicletta è in crescita. Per quanto riguarda la risposta dei clienti, si percepisce la voglia di stare all'aria aperta, di fare un po' di attività fisica (che non fa mai male) in maniera piacevole e non sfiancante, di lasciare l'automobile e concedersi un'esperienza più "immersiva".