“Superciclabili” per i pendolari per cercare di decongestionare il traffico: la sfida di Bolzano

Negli ultimi vent’anni i chilometri di piste ciclabili nel capoluogo altoatesino sono aumentati considerevolmente. Ma occorre fare di più e con un programma decennale di interventi (in accordo con la Provincia) si punta a migliorare l’offerta soprattutto per le decine di migliaia di pendolari che ogni giorno si riversano in città dai comuni limitrofi.
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Rubrica a cura di Federico Turrisi
21 Maggio 2021

Non sarebbe sbagliato affermare che Bolzano sia una delle città italiane che si è impegnata maggiormente per promuovere l'utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, e non solo. Lo dimostra l'assegnazione anche quest'anno, per la terza volta consecutiva, di 5 bike-smiles, ovvero il massimo punteggio che si può ottenere nell'ambito dell'iniziativa di livello nazionale "Comuni Ciclabili" promossa dalla Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). Eppure, c'è ancora molto da lavorare. In primis, per cercare di limitare il problema del traffico che intasa le strade nelle ore di punta e, ovviamente, contribuisce all'inquinamento atmosferico. Ne abbiamo parlato con Stefano Fattor, assessore alla Mobilità del Comune di Bolzano.

Partiamo da qualche dato che possa riassumere il rapporto tra la città e la bicicletta.

Prima di essere nominato lo scorso ottobre (quando Bolzano è andata al voto per le elezioni comunali, ndr), avevo già ricoperto in precedenza il ruolo di assessore all'ambiente, tra il 2000 e il 2005. 21 anni fa, all'inizio del mio mandato, la lunghezza delle piste ciclabili, tutte scollegate tra di loro, era pari a 17 chilometri. Cinque anni dopo erano diventate una rete di 48 chilometri. Oggi siamo arrivati a 60. Un miracolo per una città con una densità elevata come Bolzano. Col tempo gli spostamenti dei bolzanini si sono orientati sempre più verso la bicicletta: attualmente la media annua raggiunge il 28-29%. L'automobile però è ancora in testa con più del 48%.

A Bolzano quindi il traffico veicolare rimane un problema?

Ogni giorno in città entrano all'incirca 80 mila pendolari. Considerando la distanza ridotta tra Bolzano e i comuni limitrofi, l'intento (in sintonia con l'amministrazione provinciale) è quello di creare delle "superciclabili": cioè quello di realizzare, attraverso un programma decennale di interventi, piste un po' più larghe di quelle standard per spingere quante più persone possibili a spostarsi in bicicletta o in e-bike. I pendolari sono il vero cruccio per Bolzano dal punto di vista della mobilità. Per questo occorre continuare a migliorare l'offerta, e l'incentivo più forte, a mio parere, è l'incremento delle piste ciclabili.

Puntate molto anche sulla comunicazione?

Sulla comunicazione avevamo investito moltissimo vent'anni fa, quando eravamo all'inizio del processo per promuovere la ciclabilità a Bolzano. Avevamo realizzato degli spot, proiettati nei cinema cittadini, e portato avanti anche un grande lavoro con le scuole. L'obiettivo era far diventare la bici una specie di status symbol, qualcosa di "figo". Tutto questo adesso non serve più, perché crediamo che i bolzanini ci arrivino da soli.

E per i turisti invece?

Questo è un altro discorso. La Provincia autonoma di Bolzano è innervata da una rete di 600 chilometri di piste ciclabili, che è davvero tantissimo. Il cicloturismo è diventato una risorsa importante: se in inverno c'è lo sci, in estate c'è la bici. Sono state create anche delle piste di downhill. Molti ragazzi qui hanno cominciato a praticare questo sport, facilitati dal fatto che Bolzano si trova in una conca ed è circondata da rilievi che raggiugono i 1.200-1.300 metri di altitudine. Il nostro sforzo è anche quello di istituzionalizzare queste tipologie di attività, che se lasciate libere, potrebbero trasformarsi in un fattore di disturbo per la fauna selvatica e per il sottobosco.

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Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…