Se i capelli diventano grigi è colpa di alcune cellule staminali che rimangono “intrappolate”

Uno studio condotto sui topi ha rivelato il motivo per cui i capelli diventano grigi con l’avanzare dell’età. La “colpa” è di alcune cellule staminali che perdono la loro capacità di movimento nel bulbo pilifero.
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Gaia Cortese 21 Aprile 2023
* ultima modifica il 24/04/2023

Grigi, bianchi o argentati. A una certa età i capelli “invecchiano” costringendoci a rimediare con tinte e colorazioni a tempo indeterminato. Strapparli non serve perché un tale “rimedio" non impedirà al capello di ricrescere grigio, quindi l’unica opzione che rimane è “nasconderli” o “fare pace” con il normale processo di invecchiamento che tocca a tutti.

A tal proposito, in termini di "consolazione", può aiutare conoscere la ragione per cui i capelli diventano grigi. La causa è stata attribuita spesso allo stress o alla cattiva alimentazione, ma quello che oggi sappiamo grazie a un recente studio è che i capelli diventano grigi nel momento in cui delle specifiche cellule staminali perdono la loro capacità di muoversi su e giù nei follicoli piliferi. Con l'avanzare dell'età, infatti, queste cellule si "bloccano" e non sono in grado di maturare e trasformarsi in melanociti per produrre il pigmento che permette ai capelli di mantenere inalterato il proprio colore.

A rivelare questo processo inedito è stato uno studio condotto sui topi dalla New York University Grossman School of Medicine, successivamente pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Uno studio che consentirebbe di studiare nuovi possibili trattamenti per alterare o ripristinare il comportamento delle cellule coinvolte per impedire che i capelli perdano il proprio colore naturale.

Attraverso delle tecniche per la visualizzazione in vivo in 3D e a specifiche tecnologie per il sequenziamento dell'RNA, i ricercatori sono riusciti a tracciare le cellule in tempo reale mentre invecchiavano e si muovevano tra un compartimento e l'altro del follicolo pilifero. E’ stato quindi mostrato come, man mano che i capelli cadono e ricrescono, sempre più staminali perdono la loro capacità di muoversi su e giù nel follicolo pilifero: restano “intrappolate”, non maturano e non riescono a scendere nella zona germinale del bulbo dove una specifica proteina, la Wnt, le indurrebbe a trasformarsi in melanociti che producono pigmento.

Come ha spiegato la coordinatrice dello studio Mayumi Ito, "questi risultati suggeriscono che la motilità e la differenziazione reversibile delle cellule staminali dei melanociti sono fondamentali per mantenere i capelli sani e colorati".

Per questo motivo il suo team di ricercatori intende sviluppare nuove strategie per ripristinare la motilità delle staminali o per spostarle direttamente nel compartimento germinale del follicolo dove possono produrre pigmento. Questo lavoro sui melanociti potrebbe anche aiutare a studiare eventuali trattamenti per la cura di alcuni tipi di cancro e di altre patologie come l'alopecia areata.

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